Mons. Jorge Mario Bergoglio, oggi Papa Francesco, il prossimo 6 settembre tornerà alla sua cara Santa Fe di Bogotá dopo sei anni. L’allora arcivescovo di Buenos Aires soggiornò alcuni giorni nella città capitale colombiana nel 2011 in occasione di un Incontro sacerdotale. Secondo alcuni ricordi di mons. Juan Vicente Córdoba, 66 anni, gesuita, vescovo di Fontibón, il cardinale Bergoglio durante la sua visita camminò moltissimo spostandosi spesso a piedi lunghe distanze.
Da subito restò colpito dal fatto che la città è sempre verde e la sua vegetazione esuberante, in particolare i fiori. Il vescovo colombiano conclude: “A nessuna è venuto mai in mente che quel cardinale nel giro di poco tempo sarebbe stato eletto Successore di Papa Benedetto XVI”.
“Bergoglio, animale metropolitano”
Jorge Mario Bergoglio “è un animale metropolitano” ci spiegò una volta un caro amico del Pontefice e poi aggiunse: “In lui da giovanissimo la grande città, nel suo caso Buenos Aires, esercitò sempre un forte fascino, una vera attrazione … Mentre per molti l’affanno e l’agitazione metropolitane sono cose fastidiose dalle quali fuggire, per padre Jorge Mario è stato sempre il contrario.
Più di una volta ho avuto l’impressione che alla fin fine ciò che accattiva il suo animo e il suo sguardo nelle megalopoli è la vicenda umana che si svolge in questi luoghi. Per lui le città, in particolare quelle grandi, sono scenari appassionanti della tormentata e per nulla scontata vicenda umana, dove tutto si confonde con tutto, come nel caos del traffico. Si ricordi che padre Jorge Mario è uno dei pionieri della pastorale nelle megalopoli, tema sul quale ha riflettuto molto, a lungo, e sul quale ha proposto negli ultimi anni numerosi spunti e piste di lavoro”.
Fonte ilsismografo.blogspot.it/Luis Badilla
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