Le forze russe hanno lanciato lunedì notte un attacco aereo contro la città ucraina di Sumy, nel nordest del Paese, provocando oltre 10 vittime, tra cui anche un numero imprecisato di bambini. Il capo dell’amministrazione militare regionale, Dmytro Zhyvytsky, ha affermato che stata una “battaglia impari” con le forze russe che hanno bombardato i civili: “Ci sono morti e feriti – ha spiegato in un post su Facebook – i soccorritori stanno lavorando sui luoghi”.
Nella notte gli aerei russi hanno effettuato nuovi bombardamenti sulle le città dell’Ucraina centrale e orientale. Funzionari ucraini denunciano bombardamenti anche nei sobborghi di Kiev. A Sumy e Okhtyrka, a est della capitale, vicino al confine russo, le bombe sono cadute su edifici residenziali e hanno distrutto una centrale elettrica, ha affermato il governatore regionale Dmytro Zhivitsky, che ha parlato di “molti morti e feriti”, senza fornire numeri.
L’Ucraina ha riferito all’Agenzia per l’energia atomica (Aiea) che un impianto di ricerca nucleare che produce radio isotopi per scopi medici è stato danneggiato dai bombardamenti della Russia nella città di Kharkiv.
Lo ha detto il direttore generale dell’ Aiea, Rafael Mariano Grossi,secndo il quale i bombardamenti non hanno causato alcun aumento dei livelli di radiazioni nel sito.
“Dobbiamo agire adesso per evitare un incidente nucleare in Ucraina che potrebbe avere gravi conseguenze per salute e ambiente”.
Le notizie su questo incidente sono in aggiornamento costante. Oltre alle agenzie americane, anche il Televideo Rai ha da poco confermato l’avvenimento.
La Russia ha annunciato un cessate il fuoco per permettere corridoi umanitari in Ucraina dalle 9 di domani mattina (le 8 in Italia) per l’evacuazione dei civili da Kiev, Chernihiv, Sumy, Kharkiv e Mariupol.
Lo ha dichiarato il ministero della Difesa di Mosca, citato dalla Tass. I corridoi umanitari erano già stati annunciati stamani, ma poi non sono stati messi in atto con accuse reciproche di sabotaggio.
Dall’inizio dell’invasione russa sono scappate dall’Ucraina più di un milione e mezzo di persone. È un numero enorme, considerando anche che lo hanno fatto in un periodo di appena due settimane.
Per avere qualche termine di paragone: nel 2015 nel gigantesco flusso migratorio che seguì la cosiddetta “rotta balcanica”, anche quello provocato in gran parte dalla Russia dopo il suo intervento militare in Siria, arrivarono in Europa 1,3 milioni di persone in un anno. In due settimane sono scappate dall’Ucraina più del doppio delle persone arrivate in Italia via mare negli ultimi otto anni, dal 2014 al 2022. Le guerre dei Balcani negli anni Novanta produssero milioni di profughi, ma nel corso di quasi un decennio e in varie direzioni.
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“Rimango qui, rimango a Kiev, a Bankova (l’edificio che ospita gli uffici presidenziali), senza nascondermi e senza paura di nessuno. Questo serve per vincere questa guerra”.
Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che torna a farsi vedere in un nuovo video diffuso stasera su Telegram, citato dai media locali.
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Kiev, intanto, è sempre più sotto assedio e in serata le sirene tornano a suonare. Ininterrotto il flusso dei profughi in fuga dalla guerra: in Italia ne sono già arrivati oltre 17mila.
Il nostro Paese è nella lista dei “Paesi ostili” compilata dal Cremlino. Mosca: “Tregua per corridoi umanitari da martedì mattina”.
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