Corpus et Salus

Come dire una parola amica a chi è ossessionato o ha subito malefici?

Agli ossessi o maleficiati

La carità sacerdotale di chi li vorrebbe comprendere, incoraggiare e aiutare a guarire, suggerisce questi consigli, in base anche ad esperienze compiute:
1) Nel caso di malesseri gravi e strani si prenda solo come ultima ipotesi quella di un intervento diretto del Diavolo.
2) Con umiltà e costanza, e vera fiducia, si assoggettino agli esami e alle cure che la scienza medica ritenga opportune. Più che ai grandi nomi, si affidino a professionisti di animo aperto e religioso.
3) Non si avviliscano anche se dopo mesi o anni di inutili cure si trovano peggio di prima, e siano così costretti a sospettare, che c’è la zampa del Maligno a creare o ad aggravare la loro condizione.
4) Non si scoraggino se non trovano la desiderata comprensione presso i familiari, e se incontrano incomprensione e magari derisioni non solo presso i medici (psichiatri, psicoanalisti, psicologi, ecc.) ma pure presso i Sacerdoti. Dio non abbandona nessuno ed è vicino specialmente a chi soffre.
5) Non accolgano mai sospetti su questa o quella persona come causa vicina o remota del loro maleficio, anche se questi nomi fossero da loro stessi palesati, a loro insaputa, durante le crisi.
Perdonino in anticipo e preghino per tutti, sapendo che il Diavolo è maestro nel mentire e nel cercare di porre discordie.
6) Non si perdano d’animo se, pur constatando evidenti benefici e progressi man mano che ricevono benedizioni e esorcismi, vedono che la completa guarigione si fa attendere per mesi e magari per anni.
Ciò che Dio vuole è sempre bene e ciò che Egli permette non è mai troppo. Dio non arriva troppo tardi: ricordiamo Gesù presso la tomba di Lazzaro, già sepolto e poi da Lui risuscitato.
7) Si affidino a un esorcista autorizzato dal suo Vescovo, che mostri fede profonda, riservatezza indiscussa, disinteresse economico completo. E preghino molto per lui perché venga illuminato e fortificato dalla Grazia di Dio.
8) Stiano alla larga da fattucchiere, maghi, indovini e stregoni, anche se apparentemente e nei primi tempi possono recar beneficio.
A lungo andare la situazione si fa peggiore, perché il Demonio non combatte il suo regno o, come si suol dire, lupo non mangia lupo.
9) Cerchino di condurre una vita attiva, con fatica anche corporale.
Stiano lontani dal troppo lavoro, dall’ansia esagerata per le cose di questa terra. Si guardino pure dalla pigrizia e dal complesso di insicurezza e incapacità, che facilmente potrebbe subentrare in questi casi.
10) Curino, secondo le possibilità, la salute del corpo con cibo e riposo sufficiente, e con sane distrazioni. Il Demonio cerca sempre di indebolire il corpo per meglio dominarlo e giungere così più facilmente allo spirito.
11) Vivano sempre in grazia di Dio, lontano però dagli scrupoli per la paura di aver bestemmiato o pensato cattiverie od oscenità coscientemente.
In questi casi occorre fidarsi del giudizio sereno di un bravo confessore che sappia distinguere la colpa da eventuali tentazioni, suggestioni o crisi diaboliche, le quali ultime tolgono quasi interamente la coscienza, quindi la libertà.
12) Non corrano continuamente da questo a quel santuario, da quello a questo esorcista poiché sentono dire che è più famoso, più forte, più santo.
Si deve considerare l’esorcismo non un movimentato litigio col… Demonio, che lascia alla fine le cose come prima, ma la battaglia conclusiva di una guerra combattuta ogni giorno, pregando, lavorando e soffrendo.
13) Cerchino di reagire, con la preghiera e con la forza di volontà, quando sentono la potenza demoniaca invadere il controllo della loro persona.
Non temano esageratamente cattive conseguenze alla propria salute e incolumità, a quella dei loro cari, ed eventuali danni alle cose, perché non si tratta di crisi di pazzia ma di fenomeni in cui Satana deve stare solo a quanto e a come Dio permette.
E Dio lascia fare ma non strafare.
14) Come possono soffrire della incomprensione altrui, così cerchino di capire gli altri, le difficoltà e le apprensioni e le spese che, anche involontariamente, causano.
Non abusino della benevolenza altrui per farsi accompagnare a destra e a sinistra, o per esimersi da lavori che pure potrebbero compiere.
15) Facciano tesoro della « Catena d’amore » e di tutti quegli utili suggerimenti sparsi in questo opuscolo.
16) Anche se talvolta costa loro un’enorme fatica, non tralascino mai la Comunione e la Messa, né di ricevere con frequenza opportuna gli esorcismi. Spieghino ai parenti che la ritrosia a recarsi in chiesa non è dovuta a stupidi loro capricci ma al terrore del Diavolo nel doversi confrontare con la potenza di Dio.
17) Una volta guariti (e siano lenti a giudicarsi tali) pensino che il Demonio potrebbe, Dio permettendo, anche ritornare. Perché ciò non avvenga, siano riconoscenti al Signore e abbiano cura e amore per quelli che sono ancora malati.

Una parola ai parenti

Prendiamo tuttora parte al dolore angoscioso di mamme, di mariti, di figli che da anni tribolano per la presenza nella loro famiglia di uno, o anche di più indemoniati. Per questo osiamo parlare loro a cuore aperto.
1) Nel caso che tra i vostri cari (e il discorso può valere anche per gli ambienti religiosi, per amici, per dipendenti in genere a cui si voglia davvero del bene) si verifichi qualche malanno umanamente poco spiegabile, prendete come ultima ipotesi che si tratti di un intervento diretto del Diavolo.
Ciò significa che prima bisogna fare altre ipotesi, percorrere le altre strade, ma che anche questa ultima non va scartata come se fosse una idea assurda.
2) Se ci sono manifestazioni esterne e clamorose, ma non nocive né ai pazienti né ad altri, non dateci nessuna importanza. Se si fosse davanti ad isterismo, questo che ha bisogno di far scena, nella indifferenza dell’ambiente potrebbe rientrare, e in breve tempo.
3) Osservate però con attenzione le modalità delle crisi prima, durante e dopo il loro svolgimento e confrontatele con la mentalità ed il contegno abituale della persona sofferente.
Siate leali nell’informare medico o sacerdote, senza nulla togliere o esagerare.
4) Incoraggiate eventuali cure generiche o specifiche che venissero suggerite, specialmente se tendono a irrobustire l’organismo.
Non insistete su mezzi terapeutici troppo forti che potrebbero causare danni irreparabili, se si trattasse di veri indemoniati e niente affatto di malati di mente o di nervi.
5) Avvicinate anime illuminate e valutate saggiamente i loro consigli. Tra i semplici fedeli, e anche tra le persone consacrate, ci sono ancora anime che lo Spirito Santo suscita per illuminare le coscienze e dare giuste indicazioni.
Evitate, invece, di andare dagli indovini, maghi, guaritori, ecc.
6) Quando, anche per ammissione dei clinici e per un giudizio di probabilità di qualche bravo Sacerdote, riterrete giusto rivolgervi a un esorcista, fate con prudenza la scelta.
Rimanete fedeli a quell’esorcista, facilitando il recarvisi alla persona che ne ha bisogno, facendole dolce violenza se, all’ultimo momento, dimostra ritrosia, od anche se sembra fisicamente impedita di andarvi.
7) Presenziate con spirito di fede e con molta preghiera agli esorcismi dei vostri cari.
Fornite dati e documenti che possano tornare utili al Sacerdote o a chi lo affianca in questo delicato ministero, perché possa conoscere meglio la persona tribolata.
8) Siate ricchi di pazienza e di comprensione verso chi è così duramente provato dal Diavolo. Dovete sostenere il morale altrui (anche se voi stessi vi sentite provati dallo scoraggiamento) e invogliarli a pregare, a lavorare, a prendersi qualche svago. Sappiate comprendere in che buio e sotto quali forze malefiche quelle povere anime si dibattono!…
9) Non perdetevi d’animo se, anche dopo mesi e anni di preoccupazioni, di impiego di tempo e di denaro, di cure e di viaggi, vi sembra di essere daccapo. Dio non tradisce mai la sua parola di Padre.
Pregate, e offrite i vostri sacrifici perché sia affrettata la liberazione. E vivete in Grazia di Dio, se non volete temere un contagio soprannaturale!
Più pregate e più amate, e più lontano starà da voi il Diavolo!
10) Anche quando la lunga esperienza vi abbia convinti che si tratta di una vera possessione diabolica, siate giusti… persino con il Diavolo. Non attribuitegli ingenuamente la responsabilità di tutti i malesseri, danni e malanni che succedono in casa vostra.
Il mal di denti si cura dal dentista, e non dall’esorcista!
11) Usate, senza fanatismo e superstizione, ma con frequenza e fede, qualcuno dei sacramentali: immagini di Gesù, della Madonna, dei Santi, acqua santa, olio e sale benedetto, la corona del Rosario, il segno della Santa Croce, ecc.

Una parola ai Sacerdoti

Siamo convinti che l’apostolato a favore delle persone provate in queste forme dagli Angeli ribelli a Dio, sta diventando sempre più di attualità, anche nei nostri paesi che pensavamo ancora cristiani.
1) Chi vince il Demonio non è questo o quell’esorcista, ma Dio, in Gesù nostro Redentore, in comunione con la Santa Chiesa trionfante, purgante e militante.
L’esorcista perciò, come ogni Sacerdote, ha l’obbligo di farsi santo, ma guai se aspettasse a esercitare questa opera di misericordia, quando « si sentisse santo »! Parimenti nessun prete dovrebbe allora dir Messa…
Più si capisce di essere indegni, di essere poveri peccatori, come gli altri preti, e deboli figli di Eva, come o più dei semplici fedeli, e più si è preparati.
2) Non è vero che il Diavolo legge nelle coscienze. Può sapere e svelare solo ciò che Dio gli permette di conoscere, e solo se questo torna a bene delle anime.
Satana promette anche vendette, disgrazie, calunnie, la stessa morte. Ricordiamo però che il Diavolo è bugiardo, bluffa, ed è leone sì, ma legato a salda catena.
3) Se si avvicinano anime su cui si possono avere ragionevoli sospetti, è bene indirizzarle a un Centro diagnostico (formato da alcuni esorcisti e medici specializzati, tra loro affiatati) per avere una risposta attendibile. Sarebbe quindi opportuno che le Diocesi, unendosi fra loro, disponessero di questo Centro di studio e di cura. L’esperienza mi ha insegnato che è abbastanza facile trovare, tra i laici, generosi ed entusiasti collaboratori; un po’ meno facile tra il clero, forse anche per quel sottile rispetto umano che rende meno coraggiosa la nostra Fede.
4) Chi per incarico dei superiori, o per buona ispirazione si sente portato a prendersi a cuore questo problema (che, ripetiamo, non è l’unico e non è il più importante) è bene che accresca la sua vita interiore. Faccia buoni studi di Sacra Scrittura, di Mistica e insieme si faccia idee chiare in psicologia, parapsicologia, psichiatria e materie simili.
5) Una persona, qualora fosse riconosciuta indemoniata, non venga abbandonata né dal Sacerdote, né dal medico. Tutti hanno il loro ruolo specifico da svolgere, ma se agiscono in collaborazione, il risultato sarà migliore.
6) Non sarebbe un gran male se tra i vari esorcisti che esistono in ogni regione ci fosse, almeno un paio di volte all’anno, un incontro fraterno. Sotto la forma di Santi Esercizi, potrebbero avere dei momenti per scambiarsi le esperienze, ascoltare persone competenti in questi settori e affini (teologi, moralisti, psicologi, ecc.).
Si stringerebbe anche in questo modo, una bella « Catena d’amore » a protezione e a salvezza di tante anime che aspettano che il comando di Gesù: « Cacciate i Demoni », venga preso in urgente considerazione.

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