Durante una conversazione con Papa Francesco egli mi ha espresso un desiderio: «Non devo essere io al centro del viaggio apostolico nelle Filippine. Il centro deve essere Gesù». Ho fatto del mio meglio per comunicare questo auspicio del Pontefice alla nazione filippina e alle persone impegnate nei preparativi per la visita. Il suo sentimento dovrebbe essere anche il nostro. La sua comprensione di questo pellegrinaggio, incentrata su Cristo, dovrebbe indicarci il fulcro dei numerosi avvenimenti che si terranno. Il tema della visita apostolica — misericordia e compassione — dovrebbe essere qualificato come la misericordia e la compassione di Gesù manifestate nei Vangeli. Alla luce di questo desiderio del Papa, vorrei sottolineare alcune attese relative alla visita.
Papa Francesco verrà da noi come una persona uguale a noi o, con le sue stesse parole, «come essere umano comune», un peccatore che ha sperimentato la misericordia di Dio. Le sue parole e i suoi gesti semplici renderanno Gesù e la Chiesa più accessibili ai filippini. Attendiamo il successore di Pietro: fratello, padre e amico. Il popolo delle Filippine è pieno di gioia. di Luis Antonio G. Tagle, cardinale arcivescovo di Manila