“La nostra comunità invita tutti i devoti di Santa Rita nel mondo ad unirsi a noi, domani alle 17:00 alla Santa Messa nella quale reciteremo una preghiera per la pace in Ucraina. Accogliendo l’appello del Santo Padre, uniremo le nostre voci al grido che si alza al cielo per chiedere che per questo inferno ci sia solo una parola: fine”.
Queste le dichiarazioni della Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, Suor Maria Rosa Bernardinis, che domani, 2 marzo, desidera fortemente partecipare alla rete di preghiera a cui Papa Francesco ha dato il via. Con lei, ci sarà anche la famiglia agostiniana di Cascia e quella dei devoti della santa degli impossibili, che potrà recarsi in Basilica o collegarsi in diretta streaming al canale YouTube del Monastero Santa Rita da Cascia
“Questa comunione di preghiera – ha evidenziato la claustrale – segna anche il mercoledì delle Ceneri e quindi l’inizio della Quaresima. Perciò, ci auguriamo che Dio ci indirizzi alla conversione del cuore di cui abbiamo bisogno, per accogliere il dono della Vita nuova a cui ci apre la Pasqua. Invocheremo l’intercessione di Santa Rita che è stata ed è fulgido esempio di dialogo, riconciliazione e pace. Vivendo e amplificando questi valori, lei compie ancora cose straordinarie, perché solo l’amore ci dà il vero potere, quello di creare e non di distruggere”.
PREGHIERA PER LA PACE IN UCRAINA – Condividiamo la preghiera che sarà recitata. L’incipit, è tratto da “Gesù nostra pace” di San Giovanni Paolo II.
Gesù Cristo!
Figlio dell’eterno Padre,
Figlio della Donna, Figlio di Maria,
non ci lasciare in balia della nostra debolezza
e della nostra superbia!
O’ Pienezza Incarnata!
Sii tu nell’uomo terreno!
Sii tu il nostro Pastore!
Sii tu la nostra Pace!
Ascolta la preghiera che si eleva
da tutta la Chiesa, e da ogni uomo di buona volontà.
Dona la sospirata pace
al popolo Ucraino e a tutte le Nazioni della terra!
Possa l’Umanità vivere finalmente un’era di fraternità!
Te lo chiediamo per l’intercessione di Santa Rita,
donna di riconciliazione e di pace.
Amen.
Sant’Agostino diceva: “quello a cui rinuncio è per il povero”. Le sue parole non descrivono un sacrificio, bensì il dono della carità. In questo senso, quindi, il digiuno e il pentimento ci portano all’incontro col Signore e con il prossimo, perché il fine di tutto è dilatare il nostro cuore per accogliere l’amore di Dio, altrimenti non serve.
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Come possiamo, allora, mettere a frutto questo tempo? Santa Rita ci dice che la chiave per farlo sta nel perdono. Lei ha sentito forte l’amore di Dio ed ha risposto amando a sua volta: la famiglia, i suoi prossimi e perfino l’uccisore del marito. Perdonando quest’ultimo, Santa Rita ha mostrato la potenza della “creatività” dell’amore, perché l’amore crea e non distrugge. Con il suo esempio concreto e attuale di vita, Santa Rita ci ricorda che l’amore è un dono del Padre e il “per-dono” ne è la strada, lo strumento che Dio ci fornisce per riconciliarci con Lui, con noi e tra noi.
Per amore, Santa Rita, è diventata partecipa della Passione di Cristo, ricevendo in fronte una delle spine della corona, che ha portato per 15 anni. In lei, le stigmate sono segno di quell’amore vero che ci spinge a diventare dono di vita, vivendo la sofferenza in risposta d’amore.
di Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia
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