Categorie: Verbum Domini

Commento al #Vangelodioggi: In Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande

Mt 8,5-11
Molti dall’oriente e dall’occidente verranno nel regno dei cieli.

Entrato in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa». Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande!».

Gesù viene. Dobbiamo attenderlo in pienezza di fede, verità perfetta, sapienza divina, intelligenza di Spirito Santo. Oggi al cristiano manca la scienza della fede. Crede in Dio ma gli manca la scienza di Dio. Confessa Cristo come suo Salvatore e Redentore, ma gli manca la vera sapienza, scienza, dottrina di Cristo Gesù. Professa di credere nella Chiesa una, santa, cattolica, apostolica, ma gli manca la verità della Chiesa come vero corpo di Cristo. Riceviamo l’Eucaristia e ogni altro sacramento, siamo però privi del loro vero significato. Urge che il cristiano venga immerso nella verità, che si trasformi in verità, in sapienza, in intelligenza, in vera conoscenza di ciò che Lui è divenuto, è chiamato ogni giorno a divenire dinanzi a Dio e al mondo.


Senza un percorso quotidiano nella scienza della fede, ogni lavoro pastorale è inutile, ogni evangelizzazione vana. Anche la sacramentalizzazione è priva di ogni efficacia. O diamo alla nostra confessione di fede la sua più nitida e splendente verità, oppure si farà del cristianesimo un apparato di cose esteriori, di belle cerimonie, stupende ritualità, sontuosi apparati, luci, incensi, candele, fiori, ricche processioni, ma solo come pura esteriorità, maschera. Manca in tutte queste cose l’anima della verità che dona significato di salvezza a quanto operiamo. Nulla è più essenziale della scienza della fede e per questo ogni discepolo di Gesù è chiamato ad una quotidiana crescita in sapienza e grazia, in verità e giustizia, in intelligenza e dottrina.

Oggi un Centurione, un pagano ci insegna chi è Gesù. È l’Uomo dalla Parola onnipotente. È il Signore di tutta la creazione. È il Capo Supremo dell’esercito celeste. È Colui al quale ogni essere animato e inanimato presta immediata obbedienza. Lui comanda, dice e le cose si compiono, avvengono. È sufficiente che Lui dica una sola parola e il suo servo sarà salvato. Alla febbre, alla malattia, al dolore, alla sofferenza basta ascoltare la parola di Gesù e subito si ritirano dal corpo di un uomo. Questo è il Gesù che ci viene insegnato da un pagano, un Centurione romano, un soldato che non conosceva né le Scritture Antiche e neanche tutte le infinite disquisizioni dei dotti del tempo sul Messia che essi attendevano.

Sentendosi definire nella sua più alta verità da un pagano, Gesù si meraviglia. Loda la fede di quest’uomo, aggiungendo che neanche in Israele ha trovato uno con una fede così grande. La fede del Centurione è grande perché è vera. Essa è però ancora incompleta. Conosce una parte della verità di Gesù. Di Lui ancora non conosce tutta la verità. Gli manca la sua origine eterna. Lui è il Verbo del Padre che si è fatto carne nel seno della Vergine Maria. Ma soprattutto ancora non conosce che Gesù dovrà essere per l’umanità il Servo Sofferente, Colui che espia il peccato del mondo sulla Croce per il suo perdono e la nostra riconciliazione con il Padre celeste. L’inizio di questa fede è però potentemente forte. Se sarà di buona volontà, potrà anche lui pervenire alla fede perfetta, completa, piena in Gesù Signore.

Il discepolo di Gesù oggi ha bisogno di purificare la sua fede. Gli manca la scienza, la sapienza, la sana dottrina, la verità di essa. Il Centurione oggi ci sta aiutando a vedere Cristo Gesù come il Plenipotenziario del Padre, Colui che nella creazione ha il governo supremo di ogni cosa. Tutto a Lui obbedisce, tutto si sottomette alla sua volontà. Questa fede iniziale sarebbe già sufficiente a dare una sterzata alla nostra vita. Per essa sapremmo che nulla è impossibile a Gesù Signore e lo pregheremmo per ogni urgenza e necessità allo stesso modo del Centurione. È l’inizio della nostra salvezza.

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, dateci la vera fede in Gesù.

Commento a cura del Movimento Apostolico

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