Categorie: Verbum Domini

Vangelo (21 febbraio): Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti

Mc 9,30-37
Il Figlio dell’uomo viene consegnato… Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti.

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti». E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».

I discepoli di Gesù sono ancora troppo carnali, pensano secondo la carne, progettano secondo la carne, litigano secondo la carne. Nel regno di Dio invece si deve vivere da esseri spirituali, pensando secondo lo Spirito, agendo secondo lo Spirito, litigando secondo lo Spirito per le sole cose dello Spirito. Finché l’uomo resta nella sua carne, mai potrà comprendere le cose dello Spirito. L’insegnamento di San Paolo è limpido.

Tra coloro che sono perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che non è di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo, che vengono ridotti al nulla. Parliamo invece della sapienza di Dio, che è nel mistero, che è rimasta nascosta e che Dio ha stabilito prima dei secoli per la nostra gloria. Nessuno dei dominatori di questo mondo l’ha conosciuta; se l’avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. Ma, come sta scritto: Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amano.

Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio. Chi infatti conosce i segreti dell’uomo se non lo spirito dell’uomo che è in lui? Così anche i segreti di Dio nessuno li ha mai conosciuti se non lo Spirito di Dio. Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio per conoscere ciò che Dio ci ha donato. Di queste cose noi parliamo, con parole non suggerite dalla sapienza umana, bensì insegnate dallo Spirito, esprimendo cose spirituali in termini spirituali. Ma l’uomo lasciato alle sue forze non comprende le cose dello Spirito di Dio: esse sono follia per lui e non è capace di intenderle, perché di esse si può giudicare per mezzo dello Spirito. L’uomo mosso dallo Spirito, invece, giudica ogni cosa, senza poter essere giudicato da nessuno. Infatti chi mai ha conosciuto il pensiero del Signore in modo da poterlo consigliare? Ora, noi abbiamo il pensiero di Cristo (1Cor 2,6-16). 

Gesù vede i suoi discepoli che pensano secondo la carne e dona loro il perfetto insegnamento perché sappiano come si pensa secondo lo Spirito. Sa che ancora penseranno secondo la carne. Ma sa anche che domani, quando lo Spirito li trasformerà in esseri spirituali, nello stesso Spirito Santo ricorderanno il suo insegnamento e si disporranno a prendere l’ultimo posto per servire l’uomo come Lui, il loro Maestro e Signore lo ha servito dalla Croce. L’ultimo posto si raggiunge quando si ama dal nostro amore che si lascia crocifiggere perché il mondo entri nella vita. 


Ogni uomo, per il veleno che Satana gli ha iniettato, che è veleno di superbia, invidia, gelosia, tracotanza, non solo vuole prendere il primo posto tra gli uomini, anche il suo Dio scalzare dal suo trono. Lui vuole il primo posto di Dio e dei fratelli. Non ama alcuna sudditanza nella sua vita. Sempre al di sopra di tutti, mai a servizio di qualcuno. L’antidoto a questo veleno di Satana è lo Spirito Santo che deve iniettare nel nostro cuore l’umiltà di Gesù Signore, il suo abbassamento, annientamento, la sua obbedienza fino alla morte di croce. La vera umiltà è data dallo Spirito Santo in noi. 

Come il veleno di Satana è sempre attivo e mai perde la sua efficacia, così deve essere attivo l’antidoto dello Spirito di Dio. Se il discepolo di Gesù rimane anche per un solo istante senza lo Spirito del Signore, il veleno riprende tutta la sua efficacia e subito nell’uomo riprendono a vivere superbia, arroganza, invidia, gelosia, ogni prepotenza. Noi vi è alcuna medicina umana capace di contrastare, vanificare gli effetti di morte del veleno infernale. Unica medicina è lo Spirito del Signore che sempre dobbiamo avere nel cuore, nella mente, nell’anima. Esso si attinge nei sacramenti e nella preghiera. 

Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, ricolmateci di Spirito Santo.

Commento del Movimento Apostolico

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