Chiunque chiede, riceve.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, darà una pietra? E se gli chiede un pesce, gli darà una serpe? Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele chiedono! Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti».
La saggezza di Gesù è divinamente alta. Nessuno la potrà mai superare. Sarebbe sufficiente questa sola verità perché tutto il mondo scegliesse Lui come suo Maestro e Guida. Invece quali maestri noi scegliamo? Quelli che ci ammaliano con le loro falsità, stoltezze, immoralità, idolatrie, empietà, stregonerie, superstizioni, esoterismi, esteriorità, visioni dell’uomo tutte incentrate sul peccato. Chi sono oggi coloro che fanno tendenza, che attraggono? Tutti i modelli del frivolo, della mondanità, delle apparenze, dell’ipocrisia, del successo effimero e passeggero.
Il male si lascia attrarre dal male, il nulla dal nulla, il peccato dal peccato, la morte dalla morte, la stoltezza dalla stoltezza, l’empietà dall’empietà, l‘idolatria dall’idolatria. Occorre una profonda conversione. Si deve lasciare questo mondo di infinita falsità e inganno ed entrare nella purissima verità di Cristo Signore. Noi tutti oggi andiamo alla ricerca di formule magiche per dare soluzione ai problemi che ci affliggono e che sono tutti di ordine spirituale, morale.
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Il problema materiale è sempre un frutto dello spirito, della morale. Sarebbe sufficiente che ognuno di noi vivesse questa semplicissima regola di Gesù Signore e all’istante la nostra società si rivestirebbe a festa.
Dio le regole ce le ha date e sono perfette. Ci ha dato i comandamenti e non li osserviamo. Anzi facciamo noi delle leggi contro di essi. Con la nostra ipocrita sapienza diciamo che l’abolizione dei comandamenti è necessità di progresso sociale e civile. Il comandamento ci fa arretrati. Ci distanzia dagli altri popoli. Si possono anche abolire i comandamenti, ma con quali risultati? Con l’apertura di ogni strada alla morte spirituale e fisica perché venga e ci consumi. Nessuno ad esempio pensa che tutti i mali economici che oggi creano tanta disperazione e infiniti suicidi sono il frutto della libertà che ognuno si è preso di abolire il settimo comandamento: Non rubare.
Non rubare significa che in un ufficio, una casa, un’azienda, una clinica, un ospedale, in qualsiasi altra struttura non posso appropriarmi neanche di uno spillo. Se lo faccio rubo e sono obbligato alla restituzione. Molte tasse sono necessarie a motivo di questa licenza che ognuno si prende di cancellare dalla sua mente e dal suo cuore questo comandamento di Dio. Non rubare significa anche rispettare il contratto di lavoro. Ogni minuto sottratto al lavoro pattuito, è un furto. Urge restituirlo. Ma anche non rubare significa non mettere la propria scienza, dottrina, luce per svolgere attività private nel tempo del lavoro. Anche questo tempo sottratto va restituito.
Non parliamo poi dell’ottavo comandamento, ormai abolito dal cuore e dalla mente di ogni uomo. Questo comandamento ci obbliga a dire una parola sempre vera. Non si può parlare dall’ignoranza, dai desideri, dalla concupiscenza, dal vizio, dal peccato, dalla stoltezza, dall’insipienza, dalla non scienza, dalla non esatta misura della realtà. Si deve parlare per favorire la virtù non il vizio, la giustizia non l’ingiustizia, la luce non le tenebre, l’onore non il disonore, il bene non il male. Sarebbe sufficiente una parola sempre vera, per dare speranza. Spesso anche nelle nostre chiese si parla per falsità, per inganno, per menzogna, per disorientare, per stancare, per allontanare, per infastidire. Ebbene, se semplicemente ascoltassimo e vivessimo la parola che Gesù oggi ci dice: “Ciò che vuoi che gli uomini facciano a te, anche tu fallo a loro”, in un solo giorno cambieremmo le sorti del mondo. Noi pensiamo al contrario. Rubiamo, ma vogliamo che nessuno rubi. Diciamo falsità, ma per noi pretendiamo verità. Siamo ingiusti ma cerchiamo giustizia. Siamo disonesti e pretendiamo onestà dagli altri.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, donateci la vera sapienza.
Commento del Movimento Apostolico
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