Rito della Via Crucis
Meditazioni e preghiere di Don Francesco Cristofaro
RITO INIZIALE
Ora ti chiedo: come vuoi vivere questa Via Crucis? Vuoi restare tra i banchi della tua chiesa o comodamente seduto a casa o ti vuoi trasferire con la mente ed il cuore a Gerusalemme? Con quali occhi vorrai guardare il processo e la condanna più ingiusta della storia? Puoi guardarla con gli occhi degli Apostoli che per paura scappano e abbandonano la verità. Oh tante volte anche noi per paura, timore, vergogna abbandoniamo la verità, non ci schieriamo con essa, la rinneghiamo, addirittura, come Pietro diciamo di non conoscerla.
Ci sono gli occhi dei soldati: cattivi, crudeli, spietati, giustizieri che non trovano pace fino a quando la vendetta è conclusa. Anche noi rischiamo di essere così. Rancorosi, odiosi, irrequieti fino a quando giustizia non ci venga fatta.
Gli occhi sono tanti e tanti e tanti ancora.
Io te ne propongo due meravigliosi.
Chiudi gli occhi tuoi. Per un attimo spogliati di tutto te stesso. Tu non ci sei più.
Quando aprirai gli occhi tu non ci sarai più. Sei lì a Gerusalemme ma con gli occhi di Maria, la Mamma Santa e benedetta.
Ora puo’ incominciare la Via Crucis.
Breve pausa di silenzio
Preghiamo.
O Dio, che hai redento l’uomo col sangue prezioso del tuo Figlio unigenito concedi a tutti noi la sapienza della croce per celebrare con fede i misteri della passione del tuo Figlio e gustare la dolcezza del tuo perdono. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Padre nostro… Santa Madre.
PRIMA STAZIONE
Gesù è condannato a morte
Dal Vangelo secondo Marco. 15, 10-19
[Pilato] sapeva che i sommi sacerdoti gli avevano consegnato [Gesù] per invidia. Ma i sommi sacerdoti sobillarono la folla perché egli rilasciasse loro piuttosto Barabba. Pilato replicò: “Che farò dunque di quello che voi chiamate il re dei Giudei?”. Ed essi di nuovo gridarono: “Crocifiggilo!”. Ma Pilato diceva loro: “Che male ha fatto?”. Allora essi gridarono più forte: “Crocifiggilo!”. E Pilato, volendo dar soddisfazione alla moltitudine, rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso. Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel pretorio, e convocarono tutta la coorte. Lo rivestirono di porpora e, dopo aver intrecciato una corona di spine, gliela misero sul capo. Cominciarono poi a salutarlo: “Salve, re dei Giudei!”. E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano a lui. Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.
Meditazione
Nel buio e nel silenzio di un giardino. I tuoi discepoli hanno gli occhi pesanti tanto da non riuscire a tenerli più aperti e cadono in un sonno profondo.
Tu sei solo. Sperimenti l’abbandono. Preghi. Invochi l’aiuto del Padre. Provi paura e sgomento. Preghi più forte. Anche il tuo aspetto cambia. La tua preghiera si trasforma in sudore di sangue.
…Sia fatta la tua volontà… la pace del cuore e gli angeli ti consolano.
Questa paura è anche la nostra. Paura di soffrire, paura di stare male, paura di morire. Le paure di una madre e di un padre per i propri figli. La paura di perdere i propri cari.
La preghiera, allora diventa la nostra forza per vincere ogni paura.
Ripetiamo anche noi: Sia fatta la tua volontà Signore.
Padre nostro…Santa Madre…
Stabat Mater dolorosa,
iuxta crucem lacrimosa,
dum pendebat Filius.
SECONDA STAZIONE
Gesù è caricato della Croce
Dal Vangelo secondo Giovanni 19, 12-16
Pilato cercava di liberare [Gesù]; ma i Giudei gridarono: “Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque infatti si fa re si mette contro Cesare”. Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette nel tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. Era la Preparazione della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: “Ecco il vostro re!”. Ma quelli gridarono: “Via, via, crocifiggilo!”. Disse loro Pilato: “Metterò in croce il vostro re?”. Risposero i sommi sacerdoti: “Non abbiamo altro re all’infuori di Cesare”. Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.
Meditazione
Tutto ad un tratto caro Gesù sei passato da Messia a malfattore. Ti trattano come un pericoloso criminale. Soldati, guardie, spade, lance, urla, minace… Ma sei davvero pericoloso Gesù.
Aspetta… aspetta … ma le tue parole non erano: “amatevi gli uni gli altri. Da questo vi riconosceranno che siete miei discepoli…; Chiedete e vi sarà dato. Bussate e vi sarà aperto. Siate misericordiosi…”. … Ma Gesù non mi sembrano parole di un criminale!!!
Aspetta… aspetta… tu hai detto ad un certo punto: “…Convertitevi razza di vipere… altrimenti perirete tutti nel fuoco della Geenna”.
Ah Gesù, però te la sei cercata… ma che fai dici a un ladro, ad un falso, ad un bestemmiatore, ad un bestemmiatore di convertirsi?
Chiaro… sei un pericolo da eliminare.
E Pilato e così accecato da condannarti al posto di un delinquente. Ti fa flagellare, ti carica una bella croce sulle spalle e via: Ecco l’uomo! Che sia crocifisso!
Padre nostro… Santa Madre….
Cuius animam gementem,
contristatam et dolentem
pertransivit gladius.
TERZA STAZIONE
Gesù cade per la prima volta
Dal libro del profeta Isaia. 53, 4-8
…Egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti. Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca. Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo.
Meditazione
Il cammino è cominciato. Io ci sono Gesù. Sono un po’ dietro di te ma non mi fanno avvicinare. Non posso venire ad aiutarti. Ti vedo barcollare. Non ce la fai più. Noooo… sei caduto. La terra sembra tremare e il mio cuore sussulta insieme a lei. Gesù alzati ti prego. Non mollare. Forza…
E si Gesù, ti ripeto le stesse parole che tutte le volte che io cado tu sussurri a me. Alzati… dai… non mollare… Forza… Io sono con te fino alla fine dei tuoi giorni… fino alla fine della tua missione.
… E con la tua grazia mi rialzo sempre. Grazie Signore. Che sarei io senza di te.
Padre nostro… Santa Madre….
O quam tristis et afflicta
fuit illa benedicta
mater Unigeniti!
QUARTA STAZIONE
Gesù incontra sua Madre
Dal Vangelo secondo Luca. 2, 34-35. 51
Simeone parlò a Maria, sua madre: “Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima” …Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.
Meditazione
Ora pensate a questo incontro. Il dolore immenso di una Madre e la sofferenza di un figlio.
Riuscite a pronunciar parola voi?… Io no!
Contemplo la dolcezza di un Madre che anche se per poco tempo cerca di dar forza ad un morente… un po’ come noi che quando ci troviamo dinanzi ad un parente o ad un amico moribondo vorremmo dargli tutto, tutto prima che se ne vada, che ci lasci per sempre.
Ma la triste realtà è questa: non possiamo versare un oceano di amore in un bicchiere in pochi istanti…
Se invece ogni giorno che il Signore ci regala, versassimo le giuste gocce d’amore… l’altro ogni giorno berrebbe il nostro amore, si disseterebbe e il giorno successivo berrebbe ancora.
Amate oggi… Domani potrebbe essere tardi.
Perdonate oggi… in Domani non esiste.
Parlate oggi…poiché Domani la vostra bocca sarà chiusa per sempre.
Padre nostro… Santa Madre….
Quæ mærebat et dolebat
pia mater, cum videbat
Nati pœnas incliti.
QUINTA STAZIONE
Gesù è aiutato dal Cireneo a portare la Croce
Dal Vangelo secondo Marco. 15, 21-22
Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce. Condussero dunque Gesù al luogo del Golgota, che significa luogo del cranio.
Meditazione
Oh Gesù, se i crudeli soldati hanno pensato di strappare dalla strada un uomo e assegnagli la tua croce – anche se per poco tempo – dovevi essere davvero stremato.
Ora io penso… quante volte potremmo aiutare l’altro a portare la sua croce, la sua sofferenza anche quel giusto tempo per aiutarlo a prendere fiato.
Tu soffri?… soffro anche io con te.
Tu lotti?… lotto anche io per te.
Non sei solo amico perché io sono al tuo fianco. La portiamo insieme la croce.
Padre nostro… Santa Madre
Quis est homo qui non fleret,
Matrem Christi si videret
in tanto supplicio?
SESTA STAZIONE
La Veronica asciuga il volto di Gesù
Dal libro del profeta Isaia. 53, 2-3
Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per potercene compiacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia.
Meditazione
Ora è una donna ad aver pietà di Te. Un po’ di conforto. Un panno per asciugare il tuo volto insanguinato, pieno di polvere… che forse possa ritrovare un po’ di aspetto il tuo bel viso da questo gesto d’amore?
Ma il dono più grande lo hai fatto tu a questa donna. Lei ti ha consolato con la freschezza del lino tu le hai regalato la tua presenza per sempre, le hai regalato il tuo volto.
Ogni volta che asciughiamo una lacrima, consoliamo un dolore, abbracciamo una sofferenza, il Signore lo vede e benedice sempre.
Ogni qualvolta hai fatto una di queste cose a uno di questi piccoli lo hai fatto a me.
Signore, vorrei essere al posto della Veronica per guardarti e contemplarti da vicino.
Grande è il mio amore per te ma ancor più grande e il tuo amore per me.
Padre nostro… Santa Madre….
Quis est homo qui non fleret,
Matrem Christi si videret
in tanto supplicio?
SETTIMA STAZIONE
Gesù cade per la seconda volta
Dal libro delle Lamentazioni. 3, 1-2. 9. 16
Io sono l’uomo che ha provato la miseria sotto la sferza della sua ira. Egli mi ha guidato, mi ha fatto camminare nelle tenebre e non nella luce…Ha sbarrato le mie vie con blocchi di pietra, ha ostruito i miei sentieri…Mi ha spezzato con la sabbia i denti, mi ha steso nella polvere.
Meditazione
Poco prima un po’ di conforto… poco dopo un’altra caduta.
Ricadere, un verbo che si coniuga perfettamente con la natura umana. Gesù cade la seconda volta sotto la croce, perché le difese fisiche sono ormai abbassate. Maltrattato, dissanguato, un vero scheletro di dolore e sofferenza. Nuovamente è con il volto a terra nella polvere.
Cade e si rialza e riprende il cammino più indebolito.
Non posso più guardare Signore. Vorrei intervenire. Vorrei gridare: fermi!! Fermi!! Che male ha fatto il mio Gesù? Fermi! Avete dimenticato i suoi miracoli, le sue benedizioni. Ma si noi siamo gli uomini che si dimenticano facilmente il bene ricevuto.
Gesù donaci la forza di andare sempre avanti, senza esitazione ed inganno.
Padre nostro…Santa Madre….
Pro peccatis suæ gentis
vidit Iesum in tormentis
et flagellis subditum.
OTTAVA STAZIONE
Gesù incontra le donne di Gerusalemme
Dal Vangelo secondo Luca. 23, 28-31
Gesù, voltandosi verso le donne, disse: “Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato. Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci! Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?”.
Meditazione
Gesù ci invita a piangere su noi stessi ed invita a piangere le madri sui loro figli. E, infatti, quante lacrime di mamme e di donne ai nostri giorni. Lacrime versate per la violenza, la mancanza di lavoro, per malattie, per assenza di ogni prospettiva. Lacrime versate per la morte dei propri giovani figli attraverso la guerra, il terrorismo, la droga, la strada, le stragi continue che si fanno in ogni angolo della terra, dove dietro la morte di un figlio c’è un mare di lagrime di ogni mamma. Signore fa che le mamme di oggi non piangano più per il male e l’odio.
Padre nostro…Santa Madre….
Tui nati vulnerati,
tam dignati pro me pati,
pœnas mecum divide.
NONA STAZIONE
Gesù cade per la terza volta
Dal libro delle Lamentazioni. 3, 27-32
È bene per l’uomo portare il giogo fin dalla giovinezza. Sieda costui solitario e resti in silenzio, poiché egli glielo ha imposto; cacci nella polvere la bocca, forse c’è ancora speranza; porga a chi lo percuote la sua guancia, si sazi di umiliazioni. Poiché il Signore non rigetta mai… Ma, se affligge, avrà anche pietà secondo la sua grande misericordia.
Meditazione
Ultimo atto del cammino di Gesù verso il calvario è la terza caduta sotto il pesante legno della croce. Più si avvicina il traguardo e la meta e più vengono meno le forze fisiche e la resistenza. Gesù cade così la terza volta, ma si rialza pure per la terza volta. La sua missione deve essere portata a conclusione, non può essere interrotta nel bel mezzo dell’itinerario della salvezza che si sta per compiere. Cade per sempre e si rialza per sempre. Il suo cadere e rialzarsi è segno chiaro ed evidente che il bene ed il male sono in conflitto tra loro, ma alla fine a trionfare è sempre il bene e sempre la rinascita per risalire e raggiungere la cima più alta dell’amore e della compassione. Gesù donaci la tua stessa forza interiore fisica per non abbatterci mai e non rimanere per sempre con la faccia sotto terra.
Padre nostro…Santa Madre….
Eia Mater, fons amoris,
me sentire vim doloris
fac, ut tecum lugeam.
DECIMA STAZIONE
Gesù è spogliato delle vesti
Dal Vangelo secondo Marco. 15, 24
I soldati si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse quello che ciascuno dovesse prendere.
Meditazione
Caro mio Gesù. Sei arrivato. Non devi camminare più. Non devi portare più quella pesante croce. Ora la devi abbracciare tutta fino alla fine. Devi diventare una cosa sola con lei. Ma prima devi essere ulteriormente spogliato.
Ti hanno tolto la tunica. Le tue spalle sono un’unica piaga di sangue. Scusami Gesù. Non ce la faccio più a guardarti. Mi sento venire meno.
Scusami Signore per tutte le volte che ti frusto con il mio peccato.
Scusami Signore per tutte le volte che con le mie azioni indegne e indecorose è come se premessi con le mani sulla tua corona di spine.
Scusami Signore perché ancora non ho capito chi tu sei.
Aiutami! Ti voglio trovare.
Salvami! Ti voglio amare.
Afferrami! Non lasciarmi affogare nel male della mia vita senza di te.
Ti hanno spogliato Signore…
Spoglia anche me da ogni mio peccato.
Rivestimi della tua luce.
Padre nostro…Santa Madre….
Fac ut ardeat cor meum
in amando Christum Deum,
ut sibi complaceam.
UNDICESIMA STAZIONE
Gesù è inchiodato sulla Croce
Dal Vangelo secondo Marco. 15, 25-27
Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. E l’iscrizione con il motivo della condanna diceva: “Il re dei Giudei”. Con lui crocifissero anche due ladroni, uno alla sua destra e uno alla sinistra.
Meditazione
C’è un grande silenzio. Stiamo tutti a vedere cosa avverrà…
Un colpo… un grido…
Tanti colpi… tante grida…
Mi copro le orecchie… abbasso il capo…
Non posso sentire… non posso vedere…
Il mio Gesù… il mio Gesù…
Colui che quel giorno passò e mi chiamò e trasformò per sempre il mio lamento in danza, il mio dolore in gioia, la mia tristezza in sorriso… è lì… grida e io non posso far niente…
Basta… Basta… Basta…
E i colpi sono finiti… e ora di nuovo il silenzio…
Padre nostro…Santa Madre….
Sancta Mater, istud agas,
Crucifixi fige plagas,
cordi meo valide.
DODICESIMA STAZIONE
Gesù muore sulla Croce
Dal Vangelo secondo Marco. 15, 33-34. 37. 39
Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Alle tre Gesù gridò con voce forte: Eloì , Eloì , lema sabactà ni?, che significa: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?… Ed egli, dando un forte grido, spirò …Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: “Veramente quest’uomo era Figlio di Dio!”.
Meditazione
Ancora una volta gli occhi della Madre e del Figlio si incrociano e si guardano con un amore immenso. Ora, davvero Madre, non puoi fare più niente per tuo Figlio e conservi tutto nel cuore.
Tu guardi Lui e io guardo te Madre e il mio cuore piange perché di questa morte innocente anche io ne sono responsabile.
Vorrei essere lì con te. Vorrei essere al posto di Giovanni. Ti vorrei sorreggere. Ti vorrei consolare. Vorrei stringerti forte, forte. Vorrei asciugare le tue lacrime e dirti: “coraggio Madre! Gesù non ci abbandonerà. Sarà sempre con noi. Lui lo ha detto: muoio per poi risorgere”.
… Ma la sofferenza tua è grande. Ti guardo ancora e penso: “Come può una madre veder morire suo figlio e vederlo morire ingiustamente?”
Vorrei la tua fede Madre. Vorrei il tuo coraggio, la tua umiltà, il tuo grande amore.
Rimango in silenzio e rifletto … Quante madri e quanti padri piangono e soffrono per dei figli che smarriscono la strada dietro a droghe e alcool, figli che rovinano la propria esistenza con mode sciocche e inutili. Figli vittime di ingiustizie e bullismo, di violenze e ogni sorta di cattiveria, figli che escono di casa sbattendo le porte e che ti dicono: “voi non capite niente!!!” come se i genitori fossero i loro nemici…
Anche queste madri e questi padri vanno sostenuti e incoraggiati, aiutati e sorretti sulla via del Calvario…
Penso a quelle madri e a quei padri che ogni giorno lottano per sfamare i loro figli con un lavoro spesso precario o che manca. Anche questi genitori vanno aiutati, sostenuti, sorretti e incoraggiati sulla via del Calvario…
Penso a quelle madri che lottano con la malattia eppure devono sorridere perché a casa ci sono dei figli che devono vedere la loro madre forte e coraggiosa.
Anche queste madri vanno sostenute, sorrette, incoraggiate e aiutate sulla via del Calvario.
E rifletto, medito, penso… e l’elenco si fa infinito, lì sulla via del Calvario ed allora mi sento vicino a te Madre Santa, al tuo fianco Regina del Cielo per sorreggerti, aiutarti, incoraggiarti ed insieme camminiamo in questa valle di lacrime verso quel Regno eterno dove ogni lacrima sarà asciugata.
Io sorreggo te e tu sorreggi me Madre.
Io incoraggio te e tu incoraggi me Madre.
Io amo te e tu ami me Madre.
Madre sei la perla più bella che io potessi incontrare. Grazie per avermi preso per mano e condotto dinanzi all’inestimabile tesoro: Gesù.
Padre nostro…Santa Madre….
Vidit suum dulcem Natum
morientem desolatum,
cum emisit spiritum
TREDICESIMA STAZIONE
Gesù è deposto dalla Croce
Dal Vangelo secondo Marco. 15, 42-43. 46
Sopraggiunta ormai la sera, Giuseppe d’Arimatea, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anche lui il Regno di Dio, comprato un lenzuolo, calò il corpo di Gesù giù dalla croce.
Meditazione
Adesso fate silenzio… perché è l’ora del pianto. Gesù e Maria sono lì e ci parlano… ogni giorno possiamo mettere in croce Gesù… e lo facciamo con superficialità e leggerezza… tanto poi pensiamo di essere perdonati. Ma non pensiamo alla spada che trafigge il cuore di Maria, non pensiamo ai chiodi di Gesù. Non pensiamo che Dio ci vede e si dispiace. Ci cibiamo del suo Corpo e del suo sangue e con il peccato sputiamo e calpestiamo il suo Corpo e il suo Sangue…
…sssssss… fate silenzio… perché Maria vuole piangere il suo Gesù e io voglio stare accanto a lei…
…sssssss…. Fate silenzio e prima di crocifiggere ancora Gesù pensateci.
Padre nostro… Santa Madre….
Fac me vere tecum flere,
Crucifixo condolere,
donec ego vixero.
QUATTORDICESIMA STAZIONE
Gesù è deposto nel sepolcro
Dal Vangelo secondo Marco. 15, 46-47
Giuseppe d’Arimatea, avvolto il corpo di Gesù in un lenzuolo, lo depose in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare un masso contro l’entrata del sepolcro. Intanto Maria di Magdala e Maria madre di Joses stavano ad osservare dove veniva deposto.
Meditazione
Un sepolcro custodisce il tuo Corpo prezioso come uno scrigno conserva un tesoro di inestimabile valore. Ora lo so: tu risorgerai perché tu sei il Signore. Si ho capito. Per risorgere bisogna morire. Per vivere nell’eternità beata bisogna rinunciare al mondo.
Gesù io rinuncio al mondo e alle sue seduzioni, al diavolo e alle sue tentazioni ma lui è furbo. Resta con me sempre, prendimi per mano e non lasciarmi più.
Ecco, ho capito tutto. Ora so a chi ho consegnato la mia vita: Al Signore dei signori, a te Gesù.
Padre nostro… Santa Madre….
Quando corpus morietur,
fac ut animæ donetur
paradisi gloria. Amen.
Preghiamo
Scenda, Signore, la tua benedizione su noi che hai riscattato con la morte del tuo Figlio; venga il perdono e la consolazione, si accresca la fede, si rafforzi la certezza della redenzione eterna. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Redazione Papaboys
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