In serata, a partire dalle 20.00, in tre chiese del centro storico di Roma – Sant’Agnese in Agone, Santa Maria in Trastevere e Santissime Stimmate – saranno disponibili confessori per la celebrazione individuale del Sacramento della Penitenza, nel contesto dell’adorazione eucaristica, che si protrarrà fino a notte inoltrata. Giovani appartenenti a varie realtà ecclesiali avranno il compito di fare da “nuovi evangelizzatori” dei loro coetanei, invitandoli a entrare in Chiesa, dove troveranno confessori e sacerdoti disponibili all’ascolto. Sarà possibile confessarsi anche sabato 29, presso la rettoria di Sant’Agnese in Agone, fino alle ore 16.00. La giornata si concluderà alle 17.00 con la celebrazione dei Primi Vespri nella chiesa di Santo Spirito in Sassia, santuario cittadino della Divina Misericordia.
LE PAROLE DI PAPA FRANCESCO
“Chi sperimenta la misericordia divina, è spinto a farsi artefice di misericordia tra gli ultimi e i poveri”. Lo ha ricordato Papa Francesco durante la Celebrazione penitenziale: “In questi ‘fratelli più piccoli’ Gesù ci aspetta: riceviamo misericordia e diamo misericordia. Andiamogli incontro! E celebreremo la Pasqua nella gioia di Dio”.
In Quaresima, ha infatti spiegato il Pontefice, “la Chiesa, a nome di Dio, rinnova l’appello alla conversione”. Si tratta, ha aggiunto, della “chiamata a cambiare vita”: “Convertirsi non è questione di un momento o di un periodo dell’anno, è impegno che dura tutta la vita. Chi tra di noi può presumere di non essere peccatore? Nessuno”. Rammentando l’apostolo Giovanni che invita a confessare i nostri peccati, affinché il Signore, “fedele e giusto”, ci perdoni e purifichi “da ogni iniquità”, il Pontefice ha sottolineato due “elementi essenziali” della vita cristiana: ‘rivestirci dell’uomo nuovo’ e ‘rimanere nell’amore’. L’uomo nuovo, creato secondo Dio, ha proseguito il Santo Padre, “nasce nel Battesimo, dove si riceve la vita stessa di Dio, che ci rende suoi figli e ci incorpora a Cristo e alla sua Chiesa”:
“Questa vita nuova permette di guardare alla realtà con occhi diversi, senza più essere distratti dalle cose che non contano e non possono durare a lungo, dalle cose che finiscono con il tempo. Per questo siamo chiamati ad abbandonare i comportamenti del peccato e fissare lo sguardo sull’essenziale”.
“L’uomo – ha aggiunto il Pontefice citando la Gaudium et spes – vale più per quello che è che per quello che ha”: questa è la differenza “tra la vita deformata dal peccato e quella illuminata della grazia”, ha detto:“Dal cuore dell’uomo rinnovato secondo Dio provengono i comportamenti buoni: parlare sempre con verità ed evitare ogni menzogna; non rubare, ma piuttosto condividere quanto si possiede con gli altri, specialmente con chi è nel bisogno; non cedere all’ira, al rancore e alla vendetta, ma essere miti, magnanimi e pronti al perdono; non cadere nella maldicenza che rovina la buona fama delle persone, ma guardare maggiormente al lato positivo di ognuno”.
Il Santo Padre si è poi soffermato sul rimanere nell’amore: “L’amore di Gesù Cristo dura per sempre, non avrà mai fine perché è la vita stessa di Dio. Questo amore vince il peccato e dona la forza di rialzarsi e ricominciare, perché con il perdono il cuore si rinnova e ringiovanisce”.
Il nostro Padre, ha messo in risalto Papa Francesco, “non si stanca mai di amare”; “possiamo parlare della speranza di Dio: nostro Padre ci aspetta sempre. Non solo ci lascia la porta aperta: ci aspetta”, aspetta i propri “figli”; Dio – ha detto – “non solo è all’origine dell’amore, ma in Gesù Cristo ci chiama ad imitare il suo stesso modo di amare”, ad amarci cioè “gli uni gli altri”. “Nella misura in cui i cristiani vivono questo amore, diventano nel mondo discepoli credibili di Cristo. L’amore non può sopportare di rimanere rinchiuso in se stesso. Per sua stessa natura è aperto, si diffonde ed è fecondo, genera sempre nuovo amore”.
Papa Francesco ha quindi rammentato l’iniziativa “24 ore per il Signore” in molte diocesi del mondo: a Roma stasera e fino a notte inoltrata, in tre chiese del centro storico – Sant’Agnese in Agone, Santa Maria in Trastevere e Santissime Stimmate – sono disponibili confessori per la celebrazione individuale del sacramento della penitenza, nel contesto dell’adorazione eucaristica. Le parole del Papa sono state per quei giovani che, nell’occasione, “si faranno missionari per proporre ad altri l’esperienza della riconciliazione con Dio”: “A quanti incontrerete, potrete comunicare la gioia di ricevere il perdono del Padre e di ritrovare l’amicizia piena con Lui. E dire loro che nostro Padre ci aspetta, nostro Padre ci perdona e, di più, fa festa”.
Dopo un momento di raccoglimento per l’esame di coscienza, il Papa e i penitenzieri si sono predisposti per le confessioni ai fedeli: prima, però, il Pontefice si è accostato ad uno dei confessionali, per ricevere egli stesso il sacramento della riconciliazione.
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Si, è vero, questo è il primo passo per ritornare a camminare con gioia nella Via del Signore.
Difficile da comprendere per tanti, difficile da realizzare per le tante debolezze, ma proprio per questo quando ci si arriva nella notte della nostra vita scoppia la gioia del tesoro dell'amore ritrovato.
Viva Dio, viva la Sua Chiesa e viva tutti gli Uomini di buona volontà che aiutano gli altri a ritrovare la speranza!
Per Mariam ad Iesum
fra Gianni