L’esercito arabo siriano ha condotto un attacco intensivo contro le bande armate nella città di Rankous a Qalmoun, riprendendo pieno controllo di Radar Hill e altri punti panoramici, nella campagna a nord di Damasco. Diversi terroristi del fronte islamico sono stati colpiti e le loro armi distrutte all’ingresso occidentale della città di al-Mleiha e in un’operazione a Ein Tarma. Anche a Douma grandi quantità di armi e munizioni sono state distrutte e a Jobar molti elementi armati sono stati annientati. Nella zona di Adra un covo del fronte islamico, carico di armi e munizioni, è stato colpito. Avanzamenti anche nella zona di Daraya e nella pianura di al-Zabadani. Riconquistato il pieno controllo della montagna al-Haramiyeh, a sud della montagna di al-Naser, nella campagna a nord di Lattakia. Eliminati elementi terroristici armati anche nei villaggi di Etman, al-Na’imeh e al-Wardat, nella campagna di Daraa e un covo a sud della rotonda di al-Masri a Daraa. Ad Aleppo, le unità delle forze armate hanno inflitto pesanti perdite sui terroristi nei quartieri di al-Jandol e al-Ameriyeh e distrutto un certo numero di vetture equipaggiate con mitragliatrici pesanti. Scontri anche con le bande che circondano la prigione centrale di Aleppo, la zona industriale, al-Atareb, al-Mislmiyeh, Handarat, Hiritan, Khan al-Assal, Daret Azzah, Khan Touman, al-Braij e Bahret al-Shurfeh nella campagna di Aleppo.
I sauditi hanno messo in atto una nuova trovata che sembra fatta apposta per irritare ulteriormente la Siria: i siriani che vivono sul suo territorio e hanno i passaporti scaduti, possono recarsi in un particolare ufficio per il rinnovo del documento, ma il particolare più sorprendente e incomprensibile è che il timbro reca il marchio della cosiddetta “coalizione” (che non si sa bene quando abbia ottenuto questo riconoscimento internazionale). I siriani che vivono in Arabia saudita si ritroveranno così con un passaporto inutilizzabile per la Siria che, giustamente, non riconosce la validità di un simile timbro e che ha invitato quanti ne hanno la necessità di recarsi nell’ambasciata siriana in Bahrain per poter avere il timbro corretto. Un simile comportamento, che ricorda quanto accaduto in Libia, è, tra l’altro, una chiara violazione dei trattati diplomatici in vigore.
Il ministro dell’Informazione siriano, Omran Zoebi, ha detto che popolo, esercito e leadership in Siria credono che la battaglia contro il terrorismo internazionale non riguardi solo la Siria, ma tutto l’arabismo e l’intera regione. “La nostra unica scelta è quella di difendere la Siria: stato, popolo, sovranità e decisione fino all’ultima goccia di sangue”,
ha precisato Zoebi in un’intervista con il canale al-Manar. Zoebi ha spiegato che quanto sta accadendo in Siria è un confronto diretto tra governo e popolo siriano, da un lato, e organizzazioni terroristiche internazionali, dall’altro: “Il coinvolgimento dei paesi del Golfo, di Turchia e Occidente, che offrono una copertura politica per questi gruppi e li sostengono finanziariamente e militarmente è diventato chiaro”, ha detto Zoebi. Per quanto riguarda le scadenze costituzionali, verranno rispettate nonostante le circostanze attuali: “Non permetteremo alcun rinvio delle elezioni per qualsiasi motivo di sicurezza, militare o politica interna o estera … le elezioni si svolgeranno in tutti i governatorati siriani secondo i più elevati standard di trasparenza, imparzialità e integrità”, ha osservato Zoebi. Inoltre, ha aggiunto che queste scadenze non contraddicono la soluzione politica o i colloqui di Ginevra o il processo di riconciliazione nazionale all’interno del Paese, ma anzi rafforzano la popolazione e l’impegno dello stato di adempiere ai suoi doveri. Zoebi ha continuato: “L’inviato Onu per la Siria, Lakhdar Brahimi, … non è stato un mediatore onesto e neutrale, e le sue osservazioni confermano l’adozione del punto di vista americano, saudita, turco e qatariota per distruggere la struttura dello stato siriano.” A proposito del problema degli sfollati, ha fatto notare come il numero dichiarato dai Paesi confinanti che li stanno ospitando nei campi profughi sia spesso contraddittorio, ma ha anche aggiunto che si tratta di siriani, parte del popolo e responsabilità del governo e che devono prendere parte alle elezioni “in conformità con le norme di diritto delle elezioni generali”. Ha poi aggiunto:”Tutti gli sfollati sono invitati a tornare nel Paese che è pronto ad accoglierli nei rifugi e a garantirne la soddisfazione delle esigenze necessarie.”
La Filiale del partito socialista arabo Baath dell’Università di Damasco, ha organizzato una grande manifestazione nel campus Bassel al-Assad in occasione della della fondazione del partito e della festa dello studente. Altre grandi manifestazioni giovanili si sono svolte a Sweida, Homs (nel quartiere di Akrama), Nabek, Qara, Sahel, Jarajir Hmerah e Qara. a cura diFrancis Marrash
POZZUOLI - Assegnato al giornalista siciliano Salvatore Di Salvo, segretario nazionale dell’Ucsi e Tesoriere dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, il…