“Garantire la libertà della stampa alla vigilia di importanti scadenze elettorali”. È l’appello lanciato dall’Associazione della stampa della Repubblica Democratica del Congo (Union Nationale de la Presse du Congo), in un comunicato inviato all’Agenzia Fides.
Il documento ricorda che negli ultimi mesi diverse emittenti sono state bloccate dalle autorità. Tra queste ci sono “Canal Kin TV (CTKV) e la radio-televisione cattolica Elikya (RTCE) i cui segnali sono bloccati a Kinshasa dal 16 gennaio; la radio-televisione JUA a Lubumbashi, bloccata da dicembre” più altre emittenti radio-televisive chiuse d’autorità a Beni e a Butembo alla fine del 2014.
L’Associazione della stampa congolese sottolinea che, dopo l’adozione di una nuova legge elettorale e la presentazione del calendario elettorale (vedi Fides 21/2/2015), la situazione nel Paese si è rasserenata, ma le misure censorie prese dal governo “non favoriscono un clima sereno per l’esercizio della professione giornalistica”.
Il comunicato ricorda inoltre che “il ruolo dei media è cruciale in una democrazia, particolarmente durante il periodo elettorale. In effetti, l’imbavagliamento dei media e la loro riduzione al silenzio non fanno altro che amplificare le tensioni nel Paese e compromettere seriamente lo svolgimento delle elezioni in un clima pacifico”.
La chiusura improvvisa delle emittenti infine “ha conseguenze socio-economiche nefaste sui professionisti che vi lavorano e scoraggia gli investimenti nel settore, compromettendo la creazione di nuovi posti di lavoro”.
Il comunicato conclude lanciando un appello al governo perché garantisca la libertà di stampa, e al Consiglio Superiore per l’audiovisivo e la comunicazione, che è, tra l’altro, incaricato della protezione della stampa, perché riporti tutte le violazioni alla libertà dei media.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Agenzia Fides