Categorie: Finis Mundi

Congo. Monsengwo: basta uccidere i civili! Kabila via nel 2016

Altissima tensione nella Repubblica Democratica del Congo dopo le manifestazioni anti-governative represse nel sangue dalla polizia, in questi giorni a Kinshasa, con un bilancio di oltre 40 morti. La popolazione è scesa per le strade della capitale per protestare contro i tentativi di riformare la legge elettorale in modo che il presidente Kabìla, al potere dal 2001, possa essere rieletto per un nuovo mandato.

Dimostrazioni e scontri si sono verificati anche a Goma e Bekavu nell’Est del Paese. Drammatico l’appello lanciato alle autorità dal cardinale Laurent Monsengwo Pasinya, arcivescovo di Kinshasa. Jean-Baptiste Cocagne lo ha intervistato per la Radio Vaticana:

Basta uccidere la popolazione!
R. –Mon message porte trois éléments principaux…
Il mio messaggio ha tre elementi principali. Prima di tutto ho chiesto di smettere di assediare la città di Kinshasa perché nessuno può uscire, andare a scuola o lavorare. La polizia ha sparato sulla popolazione con proiettili veri. Ho detto: basta uccidere la popolazione, basta uccidere il vostro popolo, non camminate sulle ceneri dei vostri cittadini. In secondo luogo, ho ricordato che la popolazione si è ribellata perché si vuole cambiare la legge e il processo elettorale in modo che il presidente continui fino al 2017 ed eventualmente oltre. Abbiamo detto: basta! Terzo, che si ridia la libertà ai media perché la gente non sia costretta a seguire solo i media ufficiali che sono a favore della maggioranza al potere.

Kinshasa sotto assedio
D. – Perché aver scelto di lanciare questo messaggio proprio adesso?
R. – J’ai passé ce message du fait que Kinshasa …
Ho fatto questo messaggio ora perché Kinshasa sembrava una città sotto assedio e non riusciamo a capire perché. La popolazione era in rivolta mentre alcuni politici, con le forze dell’ordine, creavano la desolazione e l’insicurezza generale. E’ per questo che ho lanciato questo messaggio per chiedere loro di smettere di uccidere la popolazione e di fermare queste azioni che hanno già causato molti morti tra la popolazione.

Oscurate radio e Tv: non è democrazia


D. – Qual è oggi la situazione a Kinshasa?
R. – Actuellement c’est un peu calme mais tout le monde est assez nerveux …
Adesso è un po’ calma ma tutti sono abbastanza agitati, perché stanno ancora esaminando alcune modifiche della legge che riguarda il processo elettorale. Adesso hanno tagliato il segnale ai telefoni, hanno oscurato i media privati, le televisioni e le radio private e quindi siamo costretti a seguire unicamente la televisione di Stato che commenta gli avvenimenti a modo suo. Abbiamo chiesto al ministro responsabile dei media di ridare la libertà ai media audiovisivi di cui aveva abusivamente interrotto le trasmissioni. La radio cattolica funziona ancora ma la televisione cattolica, no. Abbiamo detto che questa non è democrazia. La democrazia presuppone un pluralismo di opinioni e di pensieri e le ripugna il pensiero unico. E’ per questo che riteniamo ingiusto che le reti nazionali non veicolino che il pensiero della maggioranza al potere. Chiediamo di ripristinare i segnali di queste televisioni che sono state oscurate. Inoltre, chiediamo che il popolo sia vigile, che utilizzi mezzi legali e pacifici per opporsi con tutte le sue forze alla modifica delle leggi essenziali del processo elettorale nel nostro Paese, ma evitando ogni forma di saccheggio dei beni privati e dei beni pubblici.

Kabila finisca il mandato nel 2016
D. – Qual è l’obiettivo di queste manifestazioni?
R. – Le peuple ne veut pas du tout que cette modification apportée à la loi …
Il popolo non vuole assolutamente che queste modifiche apportate alla legge elettorale possano assegnare surrettiziamente un altro mandato al capo di Stato; il popolo vuole che queste elezioni si svolgano nel 2016 e che il presidente Kabila non continui un giorno di più a essere capo di Stato: deve finire il suo mandato nel 2016 e non devono cercare sotterfugi per arrivare cambiare questo.

A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana

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