Conosci i 7 sigilli dell’Apocalisse? In questo tempo di difficoltà si parla ancora di ‘fine dei tempi’
I sette sigilli dell’Apocalisse, o del Libro dell’Apocalisse, sono sette eventi o periodi di tempo descritti nel Libro dell’Apocalisse, il capitolo 8 della Bibbia.
Secondo la tradizione cristiana, questi sette sigilli rappresentano sette fasi o eventi che precedono il ritorno di Cristo sulla Terra e il Giudizio finale.
I sette sigilli sono descritti come sette tappe di un rotolo di pergamena sigillato, che viene aperto dal Cristo trionfante. Ogni volta che viene aperto un sigillo, si verifica un evento catastrofico o una serie di eventi che preparano il mondo all’arrivo del Cristo.
I sette sigilli sono:
Il sigillo delle cavallette: una piaga di cavallette che distrugge i raccolti e causa la fame.
Il sigillo del sangue: una piaga di sangue che uccide i fiumi e i mari.
Il sigillo delle tenebre: una piaga di tenebre che copre la Terra per tre giorni.
Il sigillo della morte: una piaga di morte che uccide un quarto della popolazione mondiale.
Il sigillo dell’Angelo: un Angelo che suona una tromba, annunciando l’arrivo del Cristo.
Il sigillo del Dragone: il Dragone, che rappresenta il male, che cerca di impedire il ritorno del Cristo.
Il sigillo della pace: il ritorno del Cristo e il Giudizio finale.
1. PRELIMINARI DEL “GRANDE GIORNO” DI DIO
Dio affida all’Agnello i destini del mondo.
Apocalisse – Capitolo 4 ,1-11
“Dopo ciò ebbi una visione: una porta era aperta nel cielo. La voce che prima avevo udito parlarmi come una tromba diceva: Sali quassù, ti mostrerò le cose che devono accadere in seguito. Subito fui rapito in estasi. Ed ecco, c’era un trono nel cielo, e sul trono uno stava seduto. Colui che stava seduto era simile nell’aspetto a diaspro e cornalina. Un arcobaleno simile a smeraldo avvolgeva il trono. Attorno al trono, poi, c’erano ventiquattro seggi e sui seggi stavano seduti ventiquattro vegliardi avvolti in candide vesti con corone d’oro sul capo. Dal trono uscivano lampi, voci e tuoni; sette lampade accese ardevano davanti al trono, simbolo dei sette spiriti di Dio. Davanti al trono vi era come un mare trasparente simile a cristallo. In mezzo al trono e intorno al trono vi erano quattro esseri viventi pieni d’occhi davanti e di dietro. Il primo vivente era simile a un leone, il secondo essere vivente aveva l’aspetto di un vitello, il terzo vivente aveva l’aspetto d’uomo, il quarto vivente era simile a un’aquila mentre vola. I quattro esseri viventi hanno ciascuno sei ali, intorno e dentro sono costellati di occhi; giorno e notte non cessano di ripetere:
Santo, santo, santo il Signore Dio, l’Onnipotente, Colui che era, che è e che viene!
E ogni volta che questi esseri viventi rendevano gloria, onore e grazie a Colui che è seduto sul trono e che vive nei secoli dei secoli, i ventiquattro vegliardi si prostravano davanti a Colui che siede sul trono e adoravano Colui che vive nei secoli dei secoli e gettavano le loro corone davanti al trono, dicendo: “Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l’onore e la potenza, perché tu hai creato tutte le cose, e per la tua volontà furono create e sussistono”.
Apocalisse-Capitolo 5,1-14
“E vidi nella mano destra di Colui che era assiso sul trono un libro a forma di rotolo, scritto sul lato interno e su quello esterno, sigillato con sette sigilli. Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: “Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli?”. Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra era in grado di aprire il libro e di leggerlo. Io piangevo molto perché non si trovava nessuno degno di aprire il libro e di leggerlo. Uno dei vegliardi mi disse: “Non piangere più; ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirà il libro e i suoi sette sigilli”. Poi vidi ritto in mezzo al trono circondato dai quattro esseri viventi e dai vegliardi un Agnello, come immolato. Egli aveva sette corna e sette occhi, simbolo dei sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra. E l’Agnello giunse e prese il libro dalla destra di Colui che era seduto sul trono. E quando l’ebbe preso, i quattro esseri viventi e i ventiquattro vegliardi si prostrarono davanti all’Agnello, avendo ciascuno un’arpa e coppe d’oro colme di profumi, che sono le preghiere dei santi. Cantavano un canto nuovo:
“Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio con il tuo sangue uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione e li hai costituiti per il nostro Dio un regno di sacerdoti e regneranno sopra la terra”.
Durante la visione poi intesi voci di molti angeli intorno al trono e agli esseri viventi e ai vegliardi. Il loro numero era miriadi di miriadi e migliaia di migliaia e dicevano a gran voce:“L’Agnello che fu immolato è degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e benedizione”.
Tutte le creature del cielo e della terra, sotto la terra e nel mare e tutte le cose ivi contenute, udii che dicevano:
“A Colui che siede sul trono e all’Agnello lode, onore, gloria e potenza, nei secoli dei secoli”.
E i quattro esseri viventi dicevano: “Amen”. E i vegliardi si prostrarono in adorazione.
L’agnello apre i primi quattro sigilli
Apocalisse – Capitolo 6,1-2
Primo Sigillo
Quando l’Agnello sciolse il primo dei sette sigilli,
vidi e udii il primo dei quattro esseri viventi che gridava come con voce di tuono: “Vieni”. Ed ecco mi apparve un cavallo bianco e colui che lo cavalcava aveva un arco, gli fu data una corona e poi egli uscì vittorioso per vincere ancora.
Dal libro dell’Apocalisse di San Giovanni Apostolo Cap. 6, 3-4
Secondo Sigillo
Quando l’Agnello aprì il secondo sigillo,
udii il secondo essere vivente che gridava: “Vieni”. Allora uscì un altro cavallo, rosso fuoco. A colui che lo cavalcava fu dato potere di togliere la pace dalla terra perché si sgozzassero a vicenda e gli fu consegnata una grande spada.
Apocalisse – Cap 6,5-6
Terzo Sigillo
Quando l’Agnello aprì il terzo sigillo,
udii il terzo essere vivente che gridava: “Vieni”. Ed ecco, mi apparve un cavallo nero e colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano. E udii gridare una voce in mezzo ai quattro esseri viventi: “Una misura di grano per un danaro e tre misure d’orzo per un danaro! Olio e vino non siano sprecati”.
Apocalisse Cap 6,7- 8
Quarto Sigillo
Quando l’Agnello aprì il quarto sigillo,
udii la voce del quarto essere vivente che diceva: “Vieni”. Ed ecco, mi apparve un cavallo verdastro. Colui che lo cavalcava si chiamava Morte e gli veniva dietro l’Inferno. Fu dato loro potere sopra la quarta parte della terra per sterminare con la spada, con la fame, con la peste e con le fiere della terra.
Apocalisse Cap 6,9-11
Quinto Sigillo
Quando l’Agnello aprì il quinto sigillo,
vidi sotto l’altare le anime di coloro che furono immolati a causa della parola di Dio e della testimonianza che gli avevano resa. E gridarono a gran voce:
“Fino a quando, Sovrano, tu che sei santo e verace, non farai giustizia e non vendicherai il nostro sangue sopra gli abitanti della terra?”.
Allora venne data a ciascuno di essi una veste candida e fu detto loro di pazientare ancora un poco, finché fosse completo il numero dei loro compagni di servizio e dei loro fratelli che dovevano essere uccisi come loro.
Apocalisse 6,12-17
Sesto Sigillo
Quando l’Agnello aprì il sesto sigillo,
vidi che vi fu un violento terremoto. Il sole divenne nero come sacco di crine, la luna diventò tutta simile al sangue, le stelle del cielo si abbatterono sopra la terra, come quando un fico, sbattuto dalla bufera, lascia cadere i fichi immaturi. Il cielo si ritirò come un volume che si arrotola e tutti i monti e le isole furono smossi dal loro posto. Allora i re della terra e i grandi, i capitani, i ricchi e i potenti, e infine ogni uomo, schiavo o libero, si nascosero tutti nelle caverne e fra le rupi dei monti; e dicevano ai monti e alle rupi: Cadete sopra di noi e nascondeteci dalla faccia di Colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello, perché è venuto il gran giorno della loro ira, e chi vi può resistere?
Apocalisse 8,1-5.
Settimo Sigillo
Quando l’Agnello aprì il settimo sigillo,
si fece silenzio in cielo per circa mezz’ora. Vidi che ai sette angeli ritti davanti a Dio furono date sette trombe. Poi venne un altro angelo e si fermò all’altare, reggendo un incensiere d’oro. Gli furono dati molti profumi perché li offrisse insieme con le preghiere di tutti i santi bruciandoli sull’altare d’oro, posto davanti al trono. E dalla mano dell’angelo il fumo degli aromi salì davanti a Dio, insieme con le preghiere dei santi. Poi l’angelo prese l’incensiere, lo riempì del fuoco preso dall’altare e lo gettò sulla terra: ne seguirono scoppi di tuono, clamori, fulmini e scosse di terremoto.
Dal messaggio del 30/04/02
Durante la recita del santo rosario, al quinto mistero doloroso, venni rapito in estasi dal Signore. Vidi una luce scendere verso di me, all’interno vi era nostra Signora, la Vergine della rivelazione degli ultimi tempi che mi disse: figliolo, vieni con me, ti mostrerò l’arca dell’ alleanza. Detto questo mi prese per mano e mi condusse in spirito nel cielo, mi appoggiò sopra una nuvola grigia,e con la mano destra mi invitò a guardare verso il basso. Vidi il nostro pianeta diviso a metà,formando due mezze lune. Aggiunse: figliolo, il pianeta diviso in due parti, rappresenta l’arca dell’ alleanza: da una parte vi è solo distruzione e morte, dall’altra vi sono gli unti da Dio, i 144.000, cioè quelli che Dio ha scelto per la nuova Gerusalemme sulla terra. Poi mi fu rivolta la parola dall’angelo del Signore . Isaia 17,1-14 Giobbe 37,1-23
APOCALISSE
L’Apocalisse sarebbe una rilettura cristiana del VT, citato quasi ad ogni versetto, destinato ad illuminare tutta la storia della Chiesa fino alla fine dei tempi, ma prima di tutto due avvenimenti drammatici del Cristianesimo primitivo: la sua rottura col mondo giudaico e in suo scontro con la potenza totalitaria e persecutrice dell’Impero Romano. · Teologia degli “ultimi tempi” C’è chi pensa che Giovanni tratti degli “ultimi tempi” concepiti in senso biblico, cioè come il tempo iniziato con Gesù che si protrae fino alla fine del mondo. L’Apocalisse sarebbe così una “teologia della storia”, che vede la perenne lotta tra il bene (la Chiesa) e il male (le potenze del mondo), indicandone l’esito finale. Sembrerebbe chiaro che l’autore sia l’apostolo Giovanni; lo indica il testo in (1, 1) e (1, 9) e d’altronde una lunga tradizione lo attribuisce a lui. Ma i dubbi ci sono sempre stati, già con Dionigi Alessandrino nel 250. Il riferimento a Giovanni contenuto nel libro non sarebbe in contraddizione con la sua attribuzione ad altro autore; era infatti un espediente letterario particolarmente efficace e noto ai lettori, assegnare alcuni libri a grandi del passato, scomparsi talora da vari secoli (es. Enoch, Mosè, Elia, Eliseo). Un’ipotesi attendibile è quella che attribuisce l’Apocalisse alla Scuola giovannea, di grande ricchezza teologica, iniziata da Giovanni nell’Asia Minore. In questa scuola sarebbero sorti il Vangelo, le Lettere di Giovanni e l’Apocalisse appunto.L’ambiente e il luogo in cui fu composta l’opera sono certamente l’Asia Minore.Per quanto concerne la data di stesura del libro, non sappiamo niente di sicuro; vari indizi interni allo scritto confermano la testimonianza di Ireneo che collocava la pubblicazione verso la fine del 1° secolo.