È molto difficile piacere a tutti. Ci sono persone che criticano il sacerdote a causa delle sue omelie, altri perché è molto esigente, o per il suo modo di svolgere il lavoro pastorale o di gestire la parrocchia. Ogni sacerdote è segno di contraddizione. Quanto alle omelie, il problema per un sacerdote è che nella stessa Messa ci sono persone di ogni età, di tutte le condizioni socio-economiche, di tutti i livelli di formazione. Come adeguare il messaggio ai gusti di tutti? Indipendentemente da come il sacerdote realizza la sua omelia, ci sarà sempre scontento tra i fedeli: alcuni rimarranno scontenti perché l’omelia è breve, altri perché è lunga; alcuni perché è troppo profonda, altri perché sembra superficiale; altri ancora perché è fedele alla dottrina della Chiesa, altri perché è spirituale…
Qual è la soluzione? Dividere la parrocchia per gruppi, perché ci sia una Messa per i bambini, un’altra per i giovani e un’altra ancora per gli adulti? In fondo, questo non è logico, perché indipendentemente dai gruppi che si formeranno ci saranno sempre fedeli di altre età.
Dividere i fedeli per gruppi, perché ci sia una Messa per persone colte, un’altra per persone meno colte, un’altra per i poveri, un’altra ancora per i ricchi? Anche questo non è ragionevole, da nessun punto di vista.
Ai sacerdoti vengono rivolte critiche di ogni tipo: se è bello dovrebbe essere sposato, se è brutto è per questo è diventato sacerdote; se è serio è perché è altezzoso, se sorride a tutti è perché vuole stare al centro dell’attenzione, e così via.
Indipendentemente dal fatto che le critiche abbiano o meno fondamento, vale la pena ricordare che i sacerdoti, nonostante il loro modo di essere e la loro storia personale, vogliono incarnare il modello di sacerdozio proposto da Gesù, come sommo ed eterno Sacerdote, e vogliono esercitare una leadership allo stile di Gesù, che non è venuto per condannare ma per servire.
È un peccato che nella società ci siano oggi tante critiche negative e soprattutto tante generalizzazioni, soprattutto nei confronti dei sacerdoti.
Prima di criticare una persona, bisogna ricordare ciò che ha detto Gesù: “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei” (Gv 8, 7). Le critiche negative crescono molto più di quelle positive.
Basta ricordare la storia della Chiesa. I chierici o sacerdoti hanno subito sempre molti attacchi, e sarà così fino alla fine.
Attualmente, però, bisogna aggiungere un ingrediente: la crescente apostasia (abbandono pubblicao della fede), che rende ancora più crudeli gli attacchi alla Chiesa e ai suoi ministri.
Le persone devono essere consapevoli del fatto che i sacerdoti non hanno una vita facile; indipentemente dal loro modo di essere, hanno una missione gravosa a favore della salvezza del popolo di Dio.
Il lavoro è grande e i sacerdoti sono così pochi… E finiscono anche per essere oggetto delle critiche di molti, perché oggi è popolare essere qualsiasi cosa tranne che sacerdote.
Bisogna ricordare che i presbiteri agiscono nel miglior modo possibile, o almeno fanno cose che molte altre persone non vogliono fare.
Rinunciano ad avere figli per poter aiutare altri ad educare i propri figli.
Chiediamo aiuto ai sacerdoti per migliorare il nostro matrimonio quando loro non trovano nemmeno un pasto caldo a casa quando tornano dal lavoro.
Chiediamo che aiutino a risolvere i problemi altrui quando umanamente a volte non riescono a risolvere nemmeno i propri.
E nonostante questo, si donano a noi.
Le persone, inoltre, mettono sempre in discussione ciò che dice un sacerdote, ma credono senza problemi a ciò che dice il presentatore televisivo più famoso.
L’errore fondamentale di chi critica i sacerdoti o promuove questo atteggiamento di critica è che si fa attenzione all’aspetto umano e non si va oltre; non c’è una salda convinzione del fatto che il sacerdote rappresenta ciò che è: un umile “distributore” delle grazie di Dio, in mezzo alle sue debolezze, che sono comuni a tutti noi. È molto facile criticare, e ancor di più seguire l’onda degli attacchi.
Nei sacerdoti ci sono virtù e difetti, come in qualsiasi essere umano, con la grande differenza che essi hanno risposto generosamente a una chiamata superiore, rispondendo a una vocazione speciale che richiede rinunce, una lotta interiore seria e anni di preparazione.
Sono persone preparate, e a volte molto preparate. Se paragoniamo il sacerdozio a qualsiasi altra professione, penso che pochissime di queste richiedano tutta la preparazione che richiede il sacerdozio.
I sacerdoti non si formano dal giorno alla sera. Ho un’impressione positiva della maggior parte dei sacerdoti che conosco, anche vedendo cose che non dovrebbero avvenire ma che fortunatamente sono poche e non molto importanti.
Come con tutto in questa vita, bisogna mettere sul piatto della bilancia le nostre azioni e poi quelle degli altri. Bisogna essere misericordiosi con i sacerdoti, perché loro lo sono con i fedeli.
Ricordiamo sempre che i sacerdoti sono esseri umani scelti da Dio per essere nostri pastori. Facciamo quindi attenzione a non lanciare attacchi contro di loro, con o senza senso.
Se vogliamo fare qualcosa per aiutarli, preghiamo per loro e collaboriamo al loro ministero.
Se un fedele non è oggettivamente contento del suo parroco o di qualche sacerdote in concreto, se ha qualche reclamo, si può rivolgere al vescovo perché quel sacerdote riceva, se serve, l’aiuto necessario, ma non è corretto parlare male del sacerdote, perché non risolve nulla.
Non mi stanco di dire che invece che criticarli dobbiamo pregare per loro, perché sono quelli che rischiano maggiormente di cadere nella debolezza. Preghiamo per la loro salvezza e per la loro santificazione.
Rendiamo grazie a Dio che attraverso i suoi sacerdoti ci dona le sue grazie nei sacramenti che questi amministrano.
Perché siete così duri con il vostro sacerdote? Come vorreste che fosse? Pensate che se il sacerdote fosse come voi farebbe meglio le cose?
Ricordatevi, cari fratelli, che il sacerdote è fatto della vostra stessa pasta, è un esempio vivo di virtù e difetti.
Chiedete a Dio che il sacerdote che vi è più vicino non sia come volete voi, ma come hanno bisogno Dio e la Chiesa.
Sapete, tra l’altro, che potete aiutare un sacerdote più pregando per lui che criticandolo? Pregate per il sacerdote che non vi piace?
Redazione Papaboys (Fonte www.aleteia.org/Padre Henry Vargas Holguin )
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