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Noi di PAPABOYS 3.0 avevamo già anticipato nei giorni scorsi il progetto in questo articolo:
Per la prima volta in cd la musica del Papa
dove è possibile anche ascoltare un brano gratuitamente.
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Sergio Centofanti, della Radio Vaticana, ne ha parlato con mons. Massimo Palombella, direttore della Cappella Musicale Pontificia Sistina:
R. – E’ un’esclusiva tra Cappella Musicale Pontificia e la “Deutsche Grammphon” su due vettori di produzione. Il primo riguarda i grandi eventi ecclesiali: Conclave, Canonizzazioni, Concistoro. Questo CD che esce l’11 novembre in Italia, in anteprima mondiale, è il CD “Habemus Papam”, che raccoglie tutta la musica che è stata eseguita durante le celebrazioni del Conclave, quindi dalla “Missa pro eligendo” alla Messa di inizio del Ministero petrino. Il secondo vettore di produzione, invece, riguarda le registrazioni vere e proprie, in studio, con il repertorio specifico e tipico che caratterizza identitariamente la Cappella Musicale Pontificia. La Radio Vaticana è coinvolta nel senso che tutte le riprese dal vivo nelle celebrazioni le opera la Radio Vaticana, e anche le registrazioni in studio si effettuano nel Salone Assunta, nella Palazzina della Radio Vaticana sita nei Giardini Vaticani, e con la strumentazione della Radio Vaticana.
D. – Ieri, in forma privata, è stato consegnato al Papa il CD intitolato “Habemus Papam”. Com’è andato questo incontro?
R. – E’ stato molto cordiale ma anche molto intenso, perché il Papa conosce il valore dell’etichetta “Deutsche Grammophon”, che è la più prestigiosa etichetta mondiale di musica classica – detiene circa il 70 per cento del mercato mondiale – e quindi ha ringraziato di questa collaborazione, ritenendola una altissima collaborazione e ritenendo anche che la Cappella Musicale Pontificia, proprio per la tipologia, la storia di questa Cappella, a questo livello deve stare. Cioè, la Cappella Musicale Pontificia è una realtà culturale della Santa Sede, con un investimento economico per mantenerla in vita. Pensi che c’è una scuola per i ragazzi, dalla quarta elementare alla terza media; ci sono venti cantori assunti stabilmente … Allora, questa tipologia di cappella musicale, unica nella Chiesa cattolica, con cantori stabili, proprio per questa sua identità di grande storia nel passato, se oggi vuole rispondere al suo mandato, questi sono i livelli che deve tenere, sia dal punto di vista celebrativo – quindi con studio, ricerca e qualità esecutiva della polifonia, del gregoriano come della musica contemporanea – sia a livello concertistico e conseguentemente a livello di produzione discografica. Ecco: questo è un po’ il punto che ieri è venuto fuori in maniera molto chiara. Ma anche questo è un primo fatto storico, che ci sia la “Deutsche Grammophon” che consegna un CD al Papa, edito dalla Cappella Sistina. E questo CD contiene, inoltre, un’esclusiva: contiene l’annuncio “Habemus Papam”, con il primo discorso che fece Papa Francesco, appena eletto. Il Papa ha ringraziato tanto e ha auspicato che questo lavoro possa continuare in maniera duratura. La Deutsche Grammophon, poi, ha fatto dono al Papa anche di un cofanetto con tutte le opere di Wagner, essendo il Papa un appassionato.
D. – Come sta cambiando la Cappella Sistina – se sta cambiando – con Papa Francesco?
R. – Esiste un’assoluta continuità tra Benedetto XVI e Papa Francesco, nel senso che lo stesso alto livello che Papa Benedetto XVI mi chiedeva, è il livello che mi chiede Papa Francesco. Faccio un esempio: con Papa Benedetto XVI, abbiamo iniziato un progetto ecumenico, per cui il 29 giugno di ogni anno la Cappella Musicale Pontificia canta unendosi a un prestigioso coro non cattolico. Abbiamo cominciato con il Coro anglicano di Westminster Abbey, nel 2012, con Papa Benedetto. Quando arrivò Papa Francesco, io gli presentai il progetto e con vigore fu ri-approvato e chiesto di portarlo avanti assolutamente, e così l’anno scorso abbiamo cantato con il Coro San Tommaso di Lipsia e quest’anno abbiamo cantato con il Coro del Patriarcato di Mosca e nel giugno 2015 canteremo con il Coro della Chiesa episcopaliana di San Tommaso di New York. Quindi, di per sé esiste un’assoluta continuità che in sostanza dice questo: che la musica, l’arte, possono arrivare dove talvolta la riflessione teologica e l’azione diplomatica non riescono ad arrivare. Quindi, noi possiamo rintracciare un percorso di unità nelle fonti comuni, e questo è interessantissimo per il discorso del dialogo ecumenico. Allora, la musica serve per un servizio ecclesiale; ecco quindi che si è messa a fuoco in maniera chiara l’identità della Cappella Musicale Pontificia, che prima di ogni altra cosa rende un servizio ecclesiale per l’evangelizzazione. La Santa Sede ha una cappella musicale non solo per fare un po’ di musica: non giustificherebbe l’investimento che fa la Santa Sede, per “fare un po’ di musica”. La Santa Sede ha una cappella musicale che rende un servizio ecclesiale attraverso la sua professionalità, il suo lavoro quotidiano, la sua ricerca del dettaglio, il suo studio professionale, che fa non per sé stessa ma per aiutare il dialogo ecumenico ed evangelizzare. Tutta l’attività concertistica della Cappella Musicale Pontificia ha il solo scopo dell’evangelizzazione. Si pensi all’ultima tournée che abbiamo fatto in Cina, nel mese di settembre, o a quella che abbiamo fatto a Mosca, per il dialogo con la Chiesa ortodossa. Ecco: credo che in questa dimensione, a cominciare da Papa Benedetto per arrivare a Papa Francesco, si sia messa a fuoco in maniera chiara l’identità di questa istituzione storica della Santa Sede.
A cura di Redazione Papaboys
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