Nigeria, la conta dei morti che Boko Haram si è lasciata alle spalle nel week-end è salita oltre quota 100, e stavolta le vittime non sono soltanto parte della minoranza cristiana, ma tantissimi di confessione musulmana, a testimoniare che le azioni del gruppo terroristico mirano a seminare paura e dolore tra tutti. I due attentati di sabato sono la risposta alla prima ammissione ufficiale con cui il governo di Lagos ha riconosciuto, dopo 4 anni di violenze, che nel nord-est del Paese “siamo in guerra”.
La prima azione delittuosa è compiuta, a Maiduguri, capitale dello stato di Borno: nel quartiere di Gomari, due vecchi autocarri sono stati fatti esplodere con dell’esplosivo, colpendo numerosi civili tra i fedeli che si preparavano per la preghiera serale. La zona è anche interessata da un mercato rionale molto frequentato, e tante delle vittime erano anche radunate in un vicino bar che stava trasmettendo una partita di calcio. L’attacco era stato pensato con precisione: il primo mezzo è esploso facendo i primi feriti, e richiamando sul posto soccorritori e civili. Che sono stati così sorpresi dall’esplosione della seconda camionetta, posta poco distante: a oggi il bilancio accertato dalla Croce Rossa e dagli ospedali locali è di 70 vittime, tantissimi bambini, ma sono cifre parziali poiché è ancora in atto la rimozione di alcuni edifici distrutti dalle deflagrazioni.Nemmeno un’ora dopo Boko Haram è tornato ad uccidere. Stavolta a Mainok, cinquanta chilometri a ovest di Maiduguri: decine di uomini hanno assaltato il villaggio. Addosso le divise dell’esercito, in mano kalashnikov e bombe a mano, si sono riversati nelle strade del paese muovendosi coi pick-up, sparando contro case, negozi e civili. Anche qui tante persone sono state colpite nelle ore di preghiera serale. Numerose le vittime, almeno 39, tantissime trovate carbonizzate dopo che i terroristi hanno appiccato il fuoco a numerosi edifici. “Hanno sparato alcuni colpi e lanciato esplosivi sulle case. Ho contato 39 corpi questa mattina”, è il racconto di un sopravvissuto. I due attacchi di sabato continuano un periodo in cui la striscia luttuosa di Boko Haram ha colpito con frequenza quasi quotidiana, con un bilancio che in due mesi ha superato i 600 morti. a cura di Giovanni Profeta
* Le fonti dell’articolo sono ripresa da Agenzia Fides, e tempi.it
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