Corpus et Salus

Coronavirus. C’è una scoperta (italiana): i raggi del sole inattivano il Sars-CoV-2

La possibilità che la stagione calda riduca il contagio o indebolisca il Sars–CoV–2 è già stata discussa e confermata da alcune ricerche.

Ma lo studio – scrive Enrico Negrotti su Avvenire edizione on line – condotto a Milano in collaborazione tra immunologi e astrofisici ha permesso di dimostrare che è il fattore specifico dell’irraggiamento solare ad avere la capacità di neutralizzare il coronavirus nelle goccioline di saliva, i famosi “droplet” che diffondono il contagio. Pubblicati in preprint sull’archivio internazionale medrxiv, nella sezione dedicata al Covid–19, i due articoli (cui sta per aggiungersene un terzo) sono frutto del lavoro di ricercatori dell’Irccs Fondazione Don Gnocchi di Milano, dell’Università degli Studi di Milano, dell’Istituto nazionale di astrofisica e dell’Istituto nazionale dei tumori.

covid raggi di sole

«Il sole invia sulla Terra i fotoni – spiega Mario Clerici, docente di Immunologia all’Università di Milano e direttore scientifico del presidio Irccs Santa Maria Nascente della Fondazione Don Gnocchi – sotto tre lunghezze d’onda di raggi ultravioletti: Uv–A, Uv– B, Uv–C. Questi ultimi sono bloccati dall’ozono nell’atmosfera e non arrivano sulla Terra. Vengono usati, per esempio, dalle lampade per la igienizzazione degli acquari perché è noto il loro potere sterilizzante su virus e batteri. Ci siamo chiesti quindi se gli Uv–C sarebbero stati capaci di inattivare il Sars–CoV–2 nelle goccioline di saliva che trasmettono il contagio». L’esperimento è consistito nel far crescere il virus e diffonderlo in goccioline acquee in sospensione, poi esposte a diverse dosi di Uv–C. «Anche del virus – continua Clerici – abbiamo diffuso nelle goccioline tre quantità: la dose che si rileva nei soggetti infetti ma asintomatici, poi moltiplicata per dieci, che si rileva nel tampone di un paziente con sintomi, e poi per mille, quella presente in un paziente in fin di vita per polmonite da Covid– 19». L’esito è stato positivo: «Abbiamo riscontrato che basta una tenue dose di Uv–C, pari a 3,4 millijoule per centimetro quadro, per inattivare completamente il virus, anche alle dosi più alte: basta un’esposizione minore di quella irraggiata dalle lampade usate per disinfettare gli acquari. È la prima dimostrazione che gli Uv–C funzionano, e che la quantità che serve è minima. Poi abbiamo ripetuto l’esperimento con gli Uv–A e gli Uv–B

, che invece raggiungono la Terra, e il risultato è stato lo stesso».

Questo sembra giustificare il fatto che la pandemia «adesso appare più controllata nei Paesi del nostro emisfero, mentre sta crescendo in quello australe (per esempio il Brasile), che sta andando incontro all’inverno. E il fenomeno ci viene confermato dal confronto che abbiamo effettuato tra i dati dell’irraggiamento solare in 246 Paesi del mondo tra il 15 gennaio e il 30 maggio, raccolti dall’agenzia Temis, e quelli della prevalenza di infezione da Sars–CoV–2 diffusi dall’Organizzazione mondiale della sanità. Abbiamo visto che c’è una relazione quasi perfetta tra i due dati: al crescere dell’irraggiamento solare diminuisce il numero di nuovi contagi. Ovviamente incidono anche le misure di contenimento adottate (distanziamento, mascherine, eccetera), ma gli astrofisici hanno rilevato che il fattore che fa veramente la differenza è la quantità di raggi solari che arrivano sulla Terra». Sul futuro però, puntualizza Clerici, è difficile fare previsioni: «Non possiamo dire se il virus tornerà o meno. La Sars 1 è scomparsa, la Mers no. È possibile che in autunno da noi aumentino i casi, ma siamo molto più preparati ad affrontare il contagio di quanto sia stato a febbraio–marzo».

Un confronto con l’influenza offre qualche speranza: «Ogni anno il suo virus a Rna ha un cambiamento genetico minimo, che non permette di immunizzarsi per sempre, però pur non raggiungendo un’immunità di gregge (solo il 10–15%) scompare e ricompare. Una nostra terza ricerca, in via di pubblicazione, rileva che negli ultimi 120 anni l’andamento epidemico dell’influenza è inversamente proporzionale all’irraggiamento solare».

di Enrico Negrotti su Avvenire. Qui l’articolo originale

Ultimi articoli

Ogni Giorno Una Lode a Maria, 20 novembre 2024. Maria, Avvocata nostra, prega per noi!

Maria, Avvocata nostra, prega per noi! Signor mio Gesu' Cristo Crocifisso, Figlio della B. V. Maria, apri le tue orecchie…

20 Novembre 2024

Oggi, 20 novembre, festa di Sant’Edmondo: il patrono dei regali. Chiedigli una grazia che hai particolarmente a cuore

Sant’Edmondo: vita e preghiera per una grazia Sant'Edmondo è stato un sovrano e martire inglese; è considerato da molti il…

20 Novembre 2024

Inizia oggi, lunedì 18 novembre 2024, la potente novena alla Madonna della Medaglia Miracolosa

Novena alla Madonna della Medaglia Miracolosa Il testo della preghiera alla Madonna della Medaglia Miracolosa si può recitare per nove…

18 Novembre 2024

Festa di oggi, 18 Novembre: è la Dedicazione delle basiliche dei Santi Pietro e Paolo (Preghiera)

Dedicazione delle basiliche dei Santi Pietro e Paolo Storia e preghiera della festa di oggi 18 Novembre: Dedicazione delle basiliche dei…

18 Novembre 2024

Triduo. Prega la Madonna della Salute (per i prossimi 3 giorni). Affidiamoci a lei da oggi, 18 novembre 2024

Questo sabato 18 novembre inizia il Triduo alla Madonna della Salute. Rivolgiamoci a Lei per la guarigione del corpo e…

18 Novembre 2024

Ogni Giorno Una lode a Maria, 18 novembre 2024. Maria, Porta del cielo, prega per noi

Ogni Giorno Una lode a Maria, 18 novembre 2024. Maria, Porta del cielo, prega per noi Dal profondo t'invoco, o…

18 Novembre 2024