Coronavirus, dati ancora in forte crescita per questa domenica: 11.705 contagi e 69 vittime; ancora numeri in rialzo quindi, in attesa delle comunicazioni per il nuovo DCPM del presidente del Consiglio Conte.
“Che ci sia stata un’accelerazione dei casi e’ innegabile ma non direi che ci sia una crescita esponenziale. Serve guardare i numeri con allerta ma non con panico”. Lo ha detto Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità durante la trasmissione “Mezz’ora in più” su Rai3.
“Solo un terzo dei di casi ieri e’ sintomatico, a febbraio invece identificavamo tutti soggetti sintomatici. I numeri nelle terapie intensive, 700 ricoverati, non sono neanche lontanamente paragonabili al picco dei 4000 casi”. La circolazione investe tutto il continente europeo, “ma l’Italia ha un numero di casi positivi rispetto ai test realizzati fra i piu bassi, l’eta’ media dei contagiati è piu’ bassa ed il paese che ha un livello di preparazione neanche comparabile”.
“La scuola – ha detto in un altro passaggio – deve rimanere aperta, e’ una priorita’ di questo Paese assieme al lavoro, ed e’ stato fatto uno sforzo straordinario dai ministri Speranza ed Azzolina. Per altro il contributo della scuola alla diffusione del contagio e’ stato limitato”. Serve invece, ha aggiunto, “tenere d’occhio di assembramenti incrementando i meccanismi di controllo e sorveglianza, e’ l’unico modo per venirne fuori”.
Confronto tra governo e Regioni in vista delle nuove misure da adottare per limitare l’aumento dei contagi da coronavirus. Le Regioni hanno chiesto all’esecutivo di non chiudere le palestre mentre per quanto riguarda la “movida” si va verso una stretta “mirata”: la serrata dei locali alle 22 o alle 23, infatti, potrebbe essere attuata solo in alcune zone in base al rischio assembramento e al numero di casi. Intanto c’è l’ok all’utilizzo dei bus turistici per il trasporto pubblico