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Coronavirus. Il Brasile piange il clown che faceva ridere i bambini negli ospedali

Il Brasile piange il clown che faceva ridere i bambini

È lutto in Brasile per la morte di Leandro Maduro Costa, conosciuto da tutti come Potato the Clown, famoso a Rio de Janeiro per la sua attività di volontariato come clown al servizio dei bambini ammalati nell’ospedale cittadino.

Si è spento a soli 44 anni a causa deò Coronavirus, che ha molto probabilmente contratto proprio mentre cercava di far divertire i piccoli pazienti. “Non ha potuto neppure realizzare il suo sogno di essere seppellito vestito da pagliaccio”, come ha raccontato al quotidiano inglese The Gaurdian l’amico e collega Felipe Alves Guimarães.

È stato straziante. Lo scorso 11 maggio hanno partecipato alla cerimonia di sepoltura solo pochi parenti a causa delle norme anti-Covid. Non ho potuto salutarlo come lui stesso avrebbe voluto né chiedere a Dio di dargli il benvenuto tra le sue braccia“.

Era nato in una favela e a causa della non facile situazione economica della famiglia si era sempre adattato a fare molti lavori. Ma fare il clown era la sua vera vocazione. “È nato davvero con qualcosa di speciale” ha dichiarato sua moglie, Monique Santos, “portare un sorriso nella vita delle persone ha calmato la sua anima“.

Brasile: morto il clown Potato (notizie.it)

Ha trascorso la sua vita in ospedale per dare sollievo a chi soffriva, fino alla fine dei suoi giorni. I primi sintomi dell’infezione da Sars-CoV-2 sono comparsi il 4 maggio. Aveva tosse e febbre alta. Ma sembrava essere sulla via della guarigione. Su Facebook il 7 maggio ha pubblicato un post per ringraziare coloro che gli erano stati vicini con le loro preghiere. Ma neanche 24 ore dopo le sue condizioni sono peggiorate, anche perché soffriva di diabete e pressione alta, patologie pregresse che hanno compromesso il quadro clinico. “Aveva le labbra viola, non voleva andare in ospedale ma l’abbiamo costretto“, ha raccontato ancora la moglie.

Poi è arrivata la notizia del decesso: “Era una persona eccezionale. La tua felicità ha fatto bene al mondo“, si legge su alcune lettere scritte dai bambini ammalati che lui seguiva e che sono state recapitate alla sua famiglia. (Fonte fanpage.it)

Redazione Papaboys

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