Coronavirus, il virologo Pregliasco: «Sud Italia nuova frontiera dell’epidemia, si prepari al peggio»
Al momento dunque, spiega Pregliasco, «i focolai al Sud appaiono più ristretti e la speranza è di riuscire a migliorare il controllo per impedire che tali focolai possano espandersi ulteriormente». Insomma, afferma, «bisogna organizzarsi per tempo per riuscire a gestire, se si dovesse verificare, lo scenario peggiore, ma continuano ad esserci dalle Regioni meridionali segnalazioni della necessità di implementare le dotazioni di dispositivi di protezioni individuale spesso insufficiente». Cruciale, secondo Pregliasco, è quindi «attrezzarsi per tempo, perchè anche al Nord lì l’epidemia è partita in modo subdolo e rallentato per poi avere uno sviluppo verticale repentino. Il rischio – conclude – è che possa succedere anche al Sud»
Le attuali misure di rigore ed isolamento «saranno necessarie ancora per settimane, ma quando si avrà la riapertura del Paese sarebbe opportuno effettuarla gradualmente per quanto riguarda le aziende, sulla base dell’utilità sociale delle produzioni», spiega poi Pregliasco. «Opportuno sarebbe anche prevedere una tempistica differenziata per il ritorno alla vita sociale e l’uscita da casa, con le fasce anziane e fragili che andrebbero protette in modo particolare».