Era riuscita a sconfiggere, dopo una durissima battaglia, un cancro. Eppure, di fronte al contagio da coronavirus, si è dovuta arrendere, costretta tra l’altro a dire addio ai suoi sei figli attraverso un vetro e grazie a dei walkie-talkie. Una storia che spezza il cuore, quella di Sundee Rutter, una donna di 42 anni che è morta stroncata dal Covid-19.
Come riporta la CNN, Sundee Rutter, mamma di sei figli di età compresa tra i 13 e i 24 anni e residente a Everett (Washington), era stata colpita lo scorso anno da un cancro al seno. Le cure, però, avevano funzionato molto bene e la donna era ad un passo dalla vittoria contro la malattia. All’improvviso, però, qualcosa era cambiato: Sundee, un mese fa, aveva iniziato a sentirsi male, ma non si trattava di uno degli effetti del cancro. I medici avevano sospettato un’infezione da coronavirus, confermata poi dal test del tampone.
I primi sintomi accusati da Sundee, che otto anni fa aveva anche perso il marito e padre dei suoi figli, erano questi: spossatezza, mal di testa e difficoltà respiratorie. Il 3 marzo, il figlio maggiore aveva deciso di portarla in ospedale, ma i medici avevano deciso di farla tornare a casa. Nei giorni successivi la situazione era precipitata e si era deciso per il ricovero in ospedale, ma tutto si è rivelato inutile: il 16 marzo, infatti, il Covid-19 ha stroncato la vita di questa coraggiosa mamma. I figli, costretti a rimanere lontani dalla loro mamma nel momento più drammatico, hanno però avuto una piccola, grande concessione dai medici: la possibilità di parlare con lei per l’ultima volta, attraverso un vetro e con dei walkie-talkie.
Il dramma della famiglia, iniziato nel 2012 con la morte del marito di Sundee, sembra infinito. Ora ci sono sei ragazzi, senza genitori, che però non vogliono separarsi e vogliono continuare a vivere insieme. Il web si è mobilitato per loro, grazie all’appello della loro zia, la sorella di Sundee: in poco tempo su GoFundMe sono stati raccolti oltre 450mila dollari (oltre 410mila euro) che consentiranno di pagare le spese per le cure e il funerale di Sundee e di poter permettere ai sei ragazzi di pagare l’affitto ora che entrambi i loro genitori non ci sono più.
«Mia sorella era una donna straordinaria, che ha sempre messo davanti a tutto i suoi figli ma era sempre disponibile ad aiutare chiunque», ha spiegato Shawnna, la zia dei ragazzi. Il figlio maggiore di Sundee, Tyree, ha spiegato: «Ho cinque fratelli minori e tre di loro sono minorenni, perciò sto cercando di ottenere la loro custodia legale. Non vogliamo essere divisi proprio ora che abbiamo bisogno l’uno dell’altro, vogliamo vivere ancora nella stessa casa e combattere insieme ancora».
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