Il direttore generale dell’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il 22 febbraio rassicurava con queste parole:
“Ogni giorno che passa ne sappiamo un po’ di più sul coronavirus e la malattia che provoca. Sappiamo che oltre l’80% dei pazienti ha una malattia lieve e guarirà”
ha inoltre sostenuto che:
“Solo nel 2% dei casi segnalati, il coronavirus è fatale e il rischio di morte aumenta con l’avanzare dell’età del paziente e con le condizioni di salute sottostanti”.
Il virus infatti ha portato alla morte, nel nostro territorio, persone anziane o con uno stato di salute già compromesso.
Arrivano poi buone notizie dall’ospedale di Roma Spallanzani che comunica la guarigione di una turista cinese che qualche settimana fa era risultata positivia al Covid-19.
Walter Ricciardi, componente del Comitato esecutivo dell’Organizzazione mondiale della Sanità e da lunedì consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, sostiene che è necessario:
“ridimensionare questo grande allarme. E’ bene non sottovalutare, ma la malattia va posta nei giusti termini: su 100 persone malate, 80 guariscono spontaneamente, 15 hanno problemi seri ma gestibili in ambiente sanitario, e quindi guariscono, il 5 per cento è grave, ma di questo 5 per cento, solo il 3 per cento muore”
continua dicendo che le persone decedute:
“erano persone in gravi condizioni di salute per proprie pregresse patologie”.
La Cina inoltre ha dichiarato che c’è ancora qualche caso nella zona del focolaio, altrove le persone positive cominciano a guarire ed il numero dei contagi a scendere drasticamente.
I dati di due giorni fa, hanno mostrato 71 decessi nell’Hubei, numero ai minimi da oltre due settimane.
Le persone guarite nel mondo sono 27.878.
Stando ai dati riportati ieri dal Corriere della Sera, sono almeno tre i casi finora di completa guarigione.
Il ricercatore ventinovenne ricoverato allo Spallanzani a Roma, primo italiano contagiato, risultato ripetutamente negativo ai test, e dichiarato «sostanzialmente guarito» tre giorni fa.
Il dermatologo del Policlinico di Milano, professore di 55 anni sempre in viaggio per lavoro, che è migliorato quasi subito dopo le cure, e che ormai sta bene ed è in dimissione («Non vedo l’ora di tornare in pista», ha scherzato ieri con i medici).
La signora di Vo’ Euganeo, il piccolo paese in provincia di Padova tra i più colpiti per numero di contagiati, sempre asintomatica durante tutto il periodo di ricovero in ospedale, dimessa e riportata a casa ieri pomeriggio: sarà nella sua abitazione per 14 giorni in «dimissione domiciliare protetta», ma solo come misura precauzionale, perché in realtà è in buona salute. Sono questi i primi «guariti» dal coronavirus.
E presto ce ne saranno altri, la malattia ha un decorso di pochi giorni nei casi non gravi: i due cinesi ancora ricoverati allo Spallanzani di Roma migliorano di giorno in giorno, riferiscono i medici, e migliorano anche le condizioni di tutti i primi ricoverati in Veneto e in Lombardia con sintomi lievi.
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