Nel 1830 entrò tra le Figlie della carità di Parigi. Erano le suore nate dal carisma di san Vincenzo e di santa Luisa de Marillac.
Ebbe delle visioni soprannaturali riguardanti san Vincenzo e soprattutto la Madonna, che le predisse avvenimenti francesi futuri (rivoluzioni del 1830 e 1848) e le affidò dei messaggi.
In particolare le chiese di coniare una «Medaglia miracolosa», dispensatrice di grazie. Caterina spese 45 anni di servizio agli anziani nell’ospizio di Enghien in un sobborgo della capitale francese, dove morì.
18 Luglio 1830, Parigi. Sono le undici e trenta di notte. Suor Caterina Labouré delle Figlie della Carità – la Compagnia di suore fondata nel 1798 da San Vincenzo de Paoli – si sente chiamare per nome.
E’ un misterioso bambino – ai piedi del letto – che la invita ad alzarsi: “La Santa Vergine ti attende”, così le dice.
Caterina si veste, segue il bambino fino alla cappella del convento delle Figlie della Carità. Siamo in rue du Bac, in pieno centro della città.
Arrivati alla cappella, Caterina si ferma vicino alla sedia dove abitualmente si siede il sacerdote per le confessioni. Ed è allora che sente il fruscio di una veste di seta. La sua piccola guida le preannuncia: “Ecco la Santa Vergine”. E Maria, la Madre di Gesù, miracolosamente appare seduta sulla sedia del sacerdote.
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Scriverà la Labouré: “Allora, ho fatto un balzo per avvicinarmi a lei, e mi sono messa in ginocchio sui gradini dell’altare, con le mani appoggiate sulle ginocchia di Maria. Il momento, che ho passato così, è stato il più dolce di tutta la mia vita. E’ impossibile dire ciò che ho provato”
.Caterina, nel dialogo con la Vergine, riceverà la richiesta di fondare una Confraternita di Figlie di Maria che nascerà, poi, nel febbraio del 1840. Questa è la prima apparizione della Vergine Maria a santa Caterina Labouré .
O Maria, Madre mia amabilissima, io, figlio tuo, mi offro oggi a Te e consacro per sempre al tuo Cuore Immacolato tutto quanto mi resta di vita, il mio corpo con tutte le sue miserie, la mia anima con tutte le sue debolezze, il mio cuore con tutti i suoi affetti e desideri, tutte le fatiche, amori, sofferenze e lotte,, in speciale modo la mia morte con tutto cio’ che la accompagnera’, i miei estremi dolori e la mia ultima agonia.
Tutto questo, Madre mia, lo unisco per sempre e irrevocabilmente al tuo amore, alle tue lacrime, alle tue sofferenze! Madre mia dolcissima, ricordati di questo tuo figlio e della consacrazione che fa di se stesso al tuo Cuore Immacolato e se io, vinto dallo sconforto e dalla tristezza, dal turbamento o dall’angoscia, arrivassi qualche volta a dimenticarmi di Te, Madre mia, Ti chiedo e Ti supplico istantemente, per l’amore che porti a Gesu’, per le Sue piaghe e per il Suo sangue, di proteggermi come figlio tuo, e di non abbandonarmi.
Amen. Ave Maria!
Nella notte tra il 18 e il 19 1uglio 1830, mentre la Francia era sconvolta dal presentimento di una nuova rivoluzione (infatti, il 27 luglio cadde Carlo X), Caterina, condotta da un angelo nella grande cappella della Casa Madre, ebbe un colloquio durato più di due ore con la Madonna, che le preannunziò nuovi incontri.
Questi, infatti, avvennero a brevi intervalli l’uno dall’altro, nel settembre, il 27 novembre e nel dicembre di quello stesso anno. La più nota e la più singolare delle apparizioni fu quella avvenuta il 27 novembre, nella quale si possono distinguere due fasi. Nella prima fase la Madonna appare a Caterina, ritta su un globo avvolto dalle spire del serpente, nell’atto di offrire a Dio un altro piccolo globo dorato, simbolo del mondo e di ogni anima, ch’Ella tiene all’altezza del cuore: dalle mani della Madonna piovono sul globo inferiore due fasci di luce.
Nella seconda fase, mentre il piccolo globo d’oro scompare, le mani della Vergine si abbassano, ancora irraggianti fasci luminosi, simbolo delle grazie ottenute da Dio per la sua intercessione e, come a formare un’aureola intorno alla testa della Madonna, appaiono a caratteri d’oro le parole della giaculatoria:
“O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi”.
Poi il quadro sembra visto nel suo retro: la figura della Madonna scompare e al centro si staglia, luminosissima, la lettera M, al di sopra della quale appare la croce e al di sotto i ss. Cuori di Gesù e Maria, mentre dodici stelle fulgidissime fanno corona (bisogna, tuttavia, osservare che nelle sue relazioni C. non parla mai né delle stelle. né del loro numero)
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