Categorie: Italiae et Ecclesia

Cosa sta facendo la Chiesa per i profughi? La mappa dell’accoglienza in Italia

Prosegue l’iniziativa dei PAPABOYS per disegnare la mappa dell’accoglienza da parte della Chiesa Cattolica. In questo articolo abbiamo inserito le nuove segnalazioni pervenute via e-mail

[box] In questo articolo abbiamo segnalato solo alcune delle iniziative, ce ne sono molte altre in tutta Italia, vuoi aiutarci a segnalarle?

La tua diocesi, la tua parrocchia o la tua comunità sta aiutando in qualche modo i profughi? Manda una e-mail a ufficio.stampa@papaboys.org su queste pagine riporteremo le iniziative più belle e le inseriremo nella nostra mappa virtuale!
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CITTA’ DEL VATICANO Papa Francesco ha lanciato durante l’Angelus di domenica 6 settembre 2015, un appello “nel nome della Misericordia e del Vangelo”: “Rivolgo un appello alle parrocchie, alle comunità religiose, ai monasteri e ai santuari di tutta Europa ad esprimere la concretezza del Vangelo e accogliere una famiglia di profughi” – Anche le due parrocchie del Vaticano accoglieranno in questi giorni due famiglie di profughi”.

TORINO Siamo di fronte al più grande esodo del secondo dopo guerra: sono 52 milioni le persone nel mondo in fuga dalle guerre, dalle persecuzioni, dalle carestie, dalla schiavitù. E sono 2500 i migranti che finora, nel 2015, hanno perso la vita alla ricerca di un futuro migliore che per molti significa sopravvivere: sono famiglie intere, minori non accompagnati, anziani malati, donne e uomini disperati che preferiscono rischiare la vita nelle traversate sui barconi o camminando giorni e giorni tra gli stenti e in clandestinità piuttosto che rimanere nei propri paesi di origine dove la morte è certa.  I profughi bussano anche alle nostre porte e la Chiesa – come più volte ha esortato Papa Francesco non può stare a guardare. Così l’Arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, invita la diocesi dei Santi sociali a potenziare quello che già si fa per i migranti e i profughi e chiede ai torinesi di proseguire nel solco della tradizione di una città che nella sua storia a più riprese ha aperto le porte agli emigrati. (fonte: La Voce del Tempo, link all’articolo originale

)

La proposta è di ospitare 5 persone per ogni Unità pastorale nelle parrocchie, negli istituti religiosi, nelle case di risposo e nelle altre strutture ecclesiali del territorio. Un analogo invito è rivolto alle famiglie torinesi (ne parliamo qui: Torino. Mons. Nosiglia, accoglienza ai profughi: 5 migranti in ogni comunità)

MILANO L’oratorio della parrocchia della Beata Vergine Assunta di Bruzzano, periferia di Milano, dal 24 luglio ha aperto le porte per accogliere un massimo di 90 profughi al giorno. Un progetto organizzato dalla Casa della Carità di Milano in cui lo Stato non spende nulla. A gestire l’oratorio sono un centinaio di volontari del quartiere, assieme agli operatori dell’associazione presieduta da don Virginio Colmegna. A coprire i costi del progetto, che durerà fino alla fine di agosto, anche alcuni sponsor privati. Più di 250 gli stranieri già accolti (Repubblica, 12 agosto).

La maggior parte sono giovani coppie nigeriane e madri siriane con i figli i cui uomini sono rimasti nel Paese d’origine, ma tutti si integrano bene e si spostano per tutta Milano senza grosse difficoltà. Inoltre ognuno svolge piccoli lavori in modo da mantenere in buono stato l’ambiente: tra questi è richiesto di pulire e apparecchiare e sparecchiare la tavola (Avvenire, 14 agosto).

CAGLIARI Molto attiva è la Caritas diocesana di Cagliari, che ha stabilito un’accoglienza straordinaria presso la sede in viale fra Ignazio 88. Per fronteggiare al meglio il servizio di accoglienza la Caritas accoglie beni di primo conforto come vestiario (uomo e donna e poco bambino), scarpe, infradito, asciugamani, bagnoschiuma, occorrente per la barba (cagliaripad.it, 14 agosto).

GENOVA Nello spirito del Vangelo, il Cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha accolto la richiesta di aiuto proveniente dalla Prefettura di Genova per l’ospitalità dei profughi. E oggi la Chiesa genovese cura già l’accoglienza di 50 profughi in una struttura di San Martino; altri 42 li ospita in una struttura diocesana in via del Campo; 15 li accoglie presso il Monastero in Via Bozzano nel quartiere di San Fruttuoso; 85 li ospita a Di Negro (chiesadigenova.it).

Le Suore Gianelline hanno accolto nella loro Casa Provinciale in Salita del Monte 23 donne profughe. Il Rettore del Santuario delle Tre Fontane a Montoggio ospita stabilmente 30 giovani provenienti da Paesi africani e asiatici.
Il Ceis (Centro di Solidarietà di Genova) ne sta accogliendo 16 a Fassolo; 33 a Campo Ligure e a Genova; inoltre, attraverso l’Aub, ospita a Genova 50 profughi minorenni.

BERGAMO Sempre al Nord, è mobilitata la diocesi di Bergamo che fa accoglienza in strutture della Chiesa date gratuitamente: Casazza, Botta di Sedrina, San Paolo d’Argon, Villa Amadei, la Battaina di Urgnano. Solo a Valbondione ci sono due strutture di un privato prese in affitto da Caritas (ecodibergamo.it, 12 agosto).

PADOVA A San Siro di Bagnoli di Sopra nel padovano, il parroco Don Siro ha sfidato quella parte del paese che si è ribellato contro l’accoglienza della Chiesa locale ai 26 profughi. «Il motivo per cui la gente ha paura è un altro, c’è una paura del futuro, perché non si vedono prospettive per i propri figli, una paura che si riversa oggi sugli immigrati», ha spiegato il parroco.

CREMONA In prima linea la Chiesa Cremonese che già da tempo ha offerto ospitalità ai rifugiati presso la Casa dell’Accoglienza di Cremona. Ma i posti non sono ormai più sufficienti e, grazie anche a una sempre maggiore sensibilizzazione delle comunità, diverse parrocchie hanno aperto le proprie porte. Parrocchie e non solo: porte aperte anche dalle comunità vicine alla diocesi come «Magnificat» di Villarocca, frazione di Pessina Cremonese.

REGGIO CALABRIA Anche l’Arcidiocesi di Reggio Calabria – Bova tende la mano ai profughi che, sempre più spesso, approdano sulle coste reggine. E’ nato il Coordinamento Diocesano Sbarchi che può operare anche in Area di Sbarco grazie al riconoscimento della Prefettura di Reggio Calabria. Coinvolge stabilmente 60 volontari, soprattutto giovani appartenenti ad Associazioni che operano in città.

Gli immigrati sbarcati a Reggio da Giugno 2014 a Luglio 2015 sono circa 26.000 di cui 1.500 minori non accompagnati. Attraverso l’attività del coordinamento e grazie alla buona volontà dei Reggini e di contributi diocesani è stato possibile distribuire in area di sbarco e nei centri di primissima accoglienza 12.000 paia di infradito, 15.000 confezioni di succhi di Frutta e Merendine; vestiti, pannolini, omogenizzati.

AGRIGENTO Infine vanno ricordate esperienze come quella della Tenda di Abramo presso il convento di Favara, in provincia di Agrigento, dove fra’ Giuseppe Maggiore accoglie i migranti che sbarcano sulle coste siciliane e gli insegna ad allevare animali e a curare l’orto.

VALMONTONE Al convento francescano di Valmontone, nella diocesi di Velletri-Segni, vivono tre frati minori e altri 20 «fratelli e sorelle in difficoltà». Stesso refettorio, stessi bagni, stessa chiesa, stesse celle per dormire, in una struttura nata intorno all’anno Mille come monastero benedettino, ceduta ai francescani nel XIII secolo e diventata di passaggio per studiosi di teologia. (ne parliamo qui: Immigrati e frati: stesse celle, stessa chiesa)

Un ringraziamento al nostro partner Aleteia per averci fornito molte delle informazioni qui riportate. (Link all’articolo originale)

QUARTO (NA) Il Centro Educativo Diocesano Regina Pacis di Quarto Napoli, diocesi di Pozzuoli, gestisce tra le tante cose, la casa famiglia Papa Francesco, nata per accogliere giovani difficili e/o in difficoltà. Da oltre un anno ospita, oltre ragazzi italiani, due minori egiziani ed un giovane del Bangladesh. A questi giovani si sono aggiunti recentemente 2 minori del Bangladesh e tre giovani (due del Senegal ed uno del Mali). Da sottolineare che il Centro, per propria scelta, non riceva alcuna sovvenzione ne’ statale ne’ di altra natura ma si sostiene grazie alla generosità del Vescovo di Pozzuoli, della Caritas e dei tanti benefattori.

TRIUGGIO (MB) anche in Brianza, nella residenza dell’ex cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi, sono stati ricavati 10 posti letto per ospitare famiglie di profughi in difficoltà. Ne parliamo su Papaboys 3.0 in questo articolo.

[box] Le iniziative, in tutta Italia, sono molte di più. Noi ne abbiamo presentate alcune. Aiutaci a fare crescere questa pagina e segnalaci l’iniziativa della tua parrocchia o della tua diocesi:

Manda una e-mail a ufficio.stampa@papaboys.org su queste pagine riporteremo le iniziative più belle e le inseriremo nella nostra mappa virtuale!
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A cura di Alessandro Ginotta per Papaboys 3.0

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