Cosa succede davvero sul Vesuvio?
Uno sciame sismico di 41 scosse complessive di magnitudo bassa (tra -0,6 e 1.1 della scala Ritcher) ha colpito il Vesuvio. Gli eventi tra il pomeriggio e la tarda serata di venerdì, secondo quanto rilevato dall’Osservatorio vesuviano.
La direttrice dell’osservatorio Francesca Bianco ha spiegato che: «Le scosse si sono concentrate nell’area craterica del vulcano e quindi non percepite dalla popolazione».
Eppure dopo che la notizia del terremoto si è diffusa sui social le popolazioni residenti nella cosiddetta zona rossa, quella dei 18 comuni più vicini al Vesuvio. Sono inevitabilmente andate in agitazione.
«Cautela, non allarmismo»
Spiega la dottoressa Bianco che: «Nulla è normale attorno ad un vulcano attivo», e quindi «pur se in presenza di una serie di scosse basse, diverse delle quali non sarebbero state percepite se il Vesuvio non avesse avuto una così grande densità di stazioni sismiche, bisogna sempre prendere ogni dato con cautela. Cautela, non allarmismo. Siamo in presenza di un vulcano attivo e ogni cosa può permettere di studiare meglio lo stesso».
Cosa sta succedendo nell’area del Vesuvio?
Negli ultimi anni è stata registrata «una situazione di insubsidenza, un abbassamento per dirla in termini non tecnici, pari a circa 5-6 centimetri dal 2012 ad oggi – spiega Bianco – . Cosa può significare? Potrebbe voler dire, per le conoscenze in nostro possesso, che siamo in presenza di una massa vulcanica attiva con magma che si muove in questa direzione.
Visto che un magma che risale produce di norma un rigonfiamento.
Cosa ben diversa, per capirci, da ciò che registriamo nell’area dei Campi Flegrei. Negli ultimi 13 anni è stato registrato un sollevamento pari a circa 50 centimetri».
Foto copertina da Internapoli
Fonte leggo.it