Con la Domenica delle Palme e della Passione del Signore, ha inizio la Settimana Santa, che terminerà con la Pasqua di Risurrezione. Domani in Piazza San Pietro, Papa Francesco benedirà le palme e gli olivi e al termine della processione presiederà la Messa nel giorno in cui si celebra anche la XXXIII Giornata Mondiale della Gioventù, a livello diocesano.
Nel pomeriggio del Giovedì Santo, poi, inizia il Triduo Pasquale con la Messa in Coena Dominiche quest’anno sarà celebrata nella Casa di Reclusione di Regina Coeli, a Roma. E’ la quarta volta consecutiva in 5 anni di Pontificato, che il Papa va in un carcere per compiere il rito della lavanda dei piedi a 12 detenuti. La mattina, invece, il Papa celebrerà nella Basilica di San Pietro la Santa Messa del Crisma. Il Venerdì Santo, nella stessa Basilica, la Celebrazione della Passione del Signore, con la Liturgia della Parola, l’Adorazione della Croce e il Rito di Comunione. Poi, la sera, al Colosseo, la Via Crucis al termine della quale il Papa rivolgerà la sua parola ai fedeli. Quindi, il giorno dopo, la Veglia Pasquale nella Notte Santa, in Basilica, e la mattina della domenica di Pasqua, la Messa in Piazza San Pietro. Al termine, dalla Loggia centrale, la Benedizione Urbi et Orbi
.Una settimana fitta, dunque, di momenti spirituali intensi che iniziano, appunto con la Domenica delle Palme. Nell’omelia dello scorso anno alla Messa per la Domenica delle Palme, Papa Francesco ha esortato a chiedere la grazia di seguire Gesù “non a parole ma nei fatti, e di avere la pazienza di sopportare la nostra croce”. Gesù accetta di essere osannato pur sapendo bene che lo attende la Croce. E lui è “presente in tanti nostri fratelli e sorelle che oggi, oggi patiscono sofferenze come Lui: soffrono per un lavoro da schiavi, soffrono per i drammi familiari, soffrono per le malattie… “. “Possiamo incamminarci su questa via soffermandoci in questi giorni a guardare il Crocifisso, è la ‘cattedra di Dio’”, aveva detto nell’omelia della Domenica delle Palme del 2016, esortando proprio a guardare spesso questa “’cattedra di Dio’, per imparare l’amore umile, che salva e dà la vita, per rinunciare all’egoismo, alla ricerca del potere e della fama”. Anche nel 2013 all’omelia aveva ricordato che il trono regale di Gesù è proprio il legno della Croce.
Nella Diocesi di Mostar – Duvno è consolidata tradizione che l’intera settimana che va dalla Quinta Domenica di Quaresima alla Domenica delle Palme sia dedicata alla preghiera in riparazione delle bestemmie. In questa settimana, a Medjugorje, tutti i parrocchiani e i pellegrini vengono dunque invitati a presentare a Dio tutte le loro preghiere in riparazione delle offese a Lui arrecate con la bestemmia. Con la Domenica delle Palme o della Passione del Signore inizia la Settimana Santa, culmine della preparazione alla Solennità della Risurrezione del Signore.
Il 25 marzo 2018, la Liturgia delle Palme a Medjugorje inizierà alle ore 10:30 nel luogo in cui sono ubicate le fondamenta dell’antica chiesa parrocchiale. Da lì ci si recherà quindi in processione nella chiesa parrocchiale di san Giacomo, dove, alle ore 11:00, sarà celebrata la Santa Messa della Passione del Signore. Quel giorno le Sante Messe in lingua croata verranno celebrate in chiesa anche alle ore 7:00, 8:00 e 18:00. La Benedizione dei rami di ulivo si terrà in tutte le Messe. Alle ore 14:00, come ogni domenica, si pregherà il Rosario sul Podbrdo. Quest’anno la celebrazione della Domenica delle Palme cade, come già detto, il 25 marzo. La Solennità dell’Annunciazione del Signore verrà dunque celebrata lunedì 9 aprile, ossia dopo l’Ottava di Pasqua.
A una settimana dalla celebrazione della Pasqua, la solennità della Madonna dei sette dolori conduce direttamente nella Settimana Santa. Al Santo Sepolcro a Gerusalemme, al Calvario, dove si trova un altare per Maria, è stata celebrata una messa presieduta dal Vicario custodiale Fr. Dobromir Jasztal il 23 marzo.
C’era silenzio quando i bastoni dei Kawas, le guardie d’onore, hanno colpito a terra con i loro bastoni per annunciare l’arrivo dei francescani. Maria la madre di Gesù è sempre lì nella cappella della crocifissione e nel cuore di tutti coloro che soffrono. In questa solennità si ricordano in particolare i sette dolori della Vergine Maria:
La profezia di Simeone sul Bambino Gesù (Lc, 2, 34-35).
La fuga della Santa Famiglia in Egitto (Mt, 2, 13-21)
La perdita di Gesù, per tre giorni al tempio (Lc, 2, 41-51)
L’incontro tra Maria e Gesù, sulla Via Crucis (Lc, 23, 27-31)
Maria contempla la sofferenza e la morte di Gesù sulla Croce (Gv, 19, 25-27)
Maria accoglie tra le sue braccia il figlio morto disceso dalla croce (Mt, 27, 57-59)
Maria abbandona il corpo del Figlio suo al Sepolcro (Gv, 19, 40-42)
«Questo luogo è santuario di dolore e sofferenza e allo stesso tempo di vittoria e di speranza – ha detto nell’omelia Fr. Dobromir -. Coloro che vengono qui vengono a cercare conforto e speranza per continuare a vivere». Il Vicario Custodiale ha ricordato che «Dio ha sempre parole di incoraggiamento e consolazione. Bisogna accostarsi però con la conversione e la rinnovata obbedienza a Dio. Cristo ci offre il modello e l’esempio di come percorrere la strada». Secondo Fr. Dobromir, Gesù non raggiunse la perfezione attraverso purificazioni rituali, ma attraverso il dolore e la sofferenza accettati fino alla fine. «La prima persona che si associa a Gesù è sua madre Maria che offre suo figlio – ha spiegato -. Lei stessa sarà trafitta dalla spada del dolore per dimostrare che il mistero della salvezza non si esaurisce nel mistero dell’incarnazione, ma si completa nell’amorosa partecipazione alla morte e resurrezione di Gesù».
Al termine della celebrazione i frati hanno lasciato il Santo Sepolcro in processione, per poi due giorni dopo, Domenica delle Palme, rientrarvi in processione per accompagnare l’Amministratore Apostolico del Patriarcato Latino. La Pasqua si avvicina.
A cura della Redazione – Varie fonti Web. Custodia Terra Santa – Vatican News
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