Ogni tanto dai mezzi di comunicazione, apprendiamo notizie sul trattamento disumano degli anziani nelle case di riposo. Sono vittime di violenze e soprusi. Uomini, donne che hanno faticato tanti anni per portare avanti la famiglia, si ritrovano scaricati come immondizia in questi centri, dove subiscono umiliazioni, rimproveri e tanto altro. Fortunatamente non tutti i ricoveri sono disumani. In famiglia il trattamento tante volte non è dei migliori. La cultura odierna tende a dimenticarli, buttandoli nella pattumiera dell’usato come merce scaduta che non serve più. Papa Francesco, ha richiamato l’attenzione sugli anziani, nell’incontro con i partecipanti alla conferenza internazionale del Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari: “Oggi più che mai la Chiesa deve dare esempio a tutta la società del fatto che le persone anziane, malgrado gli inevitabili “acciacchi”, a volte anche seri, sono sempre importanti, anzi, indispensabili. Esse portano con sé la memoria e la saggezza della vita, per trasmetterle agli altri, e partecipano a pieno titolo della missione della Chiesa. Ricordiamo che la vita umana conserva sempre il suo valore agli occhi di Dio, al i là di ogni visione discriminante”.
Mentre durante la Celebrazione Eucaristica Mattutina nella Cappella di Santa Marta, ha affermato: “Noi viviamo in un tempo nel quale gli anziani non contano. È brutto dirlo, ma si scartano perché danno fastidio». Eppure «gli anziani sono quelli che ci portano la storia, la dottrina, la fede e ce le lasciano in eredità. Sono come il buon vino invecchiato, hanno cioè dentro la forza per darci quella eredità nobile”.Porgo alla vostra cortese lettura ed attenzione, la storia di un anziano, morto nel reparto geriatrico di una casa di cura in un paese della campagna australiana. Credevano che non aveva lasciato nulla di valore. Più tardi , le infermiere sistemando i suoi pochi averi , trovarono questa poesia. La qualità ed il contenuto impressionarono lo staff che volle farne tante copie da distribuire agli infermieri di tutto l’ospedale. Un’infermiera di Melbourne domandò che una copia della poesia comparisse nelle edizioni di Natale delle riviste di tutto il paese come unico lascito di questo vecchio per i posteri e facendo in modo che figurasse su tutte le riviste, per la salute mentale. E’ stata anche fatta una raccolta di immagini dedicata a questa semplice ma eloquente poesia. E così questo vecchio , che nulla pareva potesse dare al mondo, ora è l’autore di questa poesia “anonima” che vola attraverso la rete internet. ” Cranky ” – uomo vecchio:
“Cosa vedi infermiera?… Cosa vedete? Che cosa stai pensando mentre mi guardi ? ” Un povero vecchio”… non molto saggio… con lo sguardo incerto ed occhi lontani… Che schiva il cibo…. e non da risposte, …e che quando provi a dirgli a voce alta : ” almeno assaggia ”!!! sembra nulla gli importi di quello che fai per lui…. Uno che perde sempre il calzino o la scarpa…. che ti resiste, non permettendoti di occuparti di lui…. per fargli il bagno, per alimentarlo… e la giornata diviene lunga…. Ma cosa stai pensando ?…. E cosa vedi ?? …. Apri gli occhi infermiera !! …. perchè tu non sembri davvero interessata a me …. Ora ti dirò chi sono …. mentre me ne stò ancora seduto qui a ricevere le tue attenzioni … lasciandomi imboccare per compiacerti. ”Io sono un piccolo bambino di dieci anni con un padre ed una madre, Fratelli e sorelle che si voglion bene…. Sono un ragazzo di sedici anni con le ali ai piedi …. che sogna presto di incontrare l’amore…. A vent’anni sono già sposo … il mio cuore batte forte…. giurando di mantener fede alle sue promesse…. A venticinque ….ho già un figlio mio…. che ha bisogno di me e di un tetto sicuro, di una casa felice in cui crescere. Sono già un uomo di trent’anni e mio figlio è cresciuto velocemente, siamo molto legati uno all’altro da un sentimento che dovrebbe durare nel tempo. Ho poco più di quarant’anni, mio figlio ora è un adulto e se ne và, ma la mia donna mi stà accanto…. per consolarmi affinchè io non pianga. A poco più di cinquant’anni… i bambini mi giocano attorno alle ginocchia….. Ancora una volta, abbiamo con noi dei bambini io e la mia amata… Ma arrivano presto giorni bui…. mia moglie muore…. guardando al futuro rabbrividisco con terrore…. Abbiamo allevato i nostri figli e poi loro ne hanno allevati dei propri…..e così penso agli anni vissuti… all’amore che ho conosciuto. Ora sono un uomo vecchio… e la natura è crudele. Si tratta di affrontare la vecchiaia… con lo sguardo di un pazzo. Il corpo lentamente si sbriciola… grazia e vigore mi abbandonano. Ora c’è una pietra… dove una volta ospitavo un cuore. Ma all’interno di questa vecchia carcassa un giovane uomo vive ancora…. e così di nuovo il mio cuore martoriato si gonfia…. Mi ricordo le gioie … ricordo il dolore. Io vorrei amare, amare e vivere ancora…. ma gli anni che restano son pochissimi…. tutto è scivolato vi ….. veloce !!! E devo accettare il fatto che niente può durare… Quindi aprite gli occhi gente…. apriteli e guardate…. ….” Non un uomo vecchio”….. avvicinatevi meglio e … vedete ME !!!”.
Ricordatevi questa poesia quando incontrate una persona anziana per evitare di metterla da parte senza guardare all’anima giovane che le sta dentro. Perchè tutti noi un giorno, saremo così… DonSa
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