Per mezzo dei Profeti Dio promise che gli uomini e le donne sarebbero andati a Lui, avrebbero ottenuto l’immortalità e sarebbero diventati uguali ai suoi Angeli. Dio era in Cielo, gli uomini poveri mortali sulla terra.
Non era possibile per loro raggiungerlo nel suo Paradiso. Dio è irraggiungibile. Gli uomini giacevano lontano da Lui, senza alcuna speranza. Erano ammalati fisicamente e nel loro spirito. Mancava loro qualsiasi prospettiva di salvezza. Fu inviato loro il Figlio di Dio, per liberarli dalla schiavitù del peccato, e dal destino terribile della morte. Non vollero riconoscere che era Dio, se l’avessero conosciuto, non lo avrebbero crocifisso.
La misericordia di Dio fece un miracolo grandioso: le sofferenze di Gesù ci hanno guarito da tutti i mali che vengono dai nostri peccati, la sua morte in Croce ci ha liberati dalla morte. Ha portato la nostra morte nella sua morte, e con la sua Risurrezione, ha dato a noi la sua vita immortale. Gesù si lasciò uccidere, per espiare i nostri peccati, e dare a noi la vita divina. Quelli che credono in Lui, lo hanno riconosciuto come Dio e come Uomo. Gesù Dio ci ha creati dal nulla, Gesù Uomo ha restaurato la nostra natura umana e le ha donato l’immortalità. È apparso a noi come un uomo uguale a tutti gli altri. La dottrina che insegnava invece, non era un insegnamento come quello che viene dagli uomini. Le sue opere erano quelle di Dio. Noi siamo stati guariti dal male terribile e inesorabile del peccato. Ci ha guariti dalla natura corrotta dal peccato, e ci ha reso capaci di vedere Dio nascosto in quell’Uomo, ed essere come Lui figli del Padre Celeste. È necessario conoscere il Figlio di Dio che è venuto tra gli uomini. Egli è venuto nel mondo dopo aver assunto la natura umana nella sua divinità. La natura umana ha nascosto ai nostri occhi la sua divinità. Quando noi lo accogliamo mediante l’ubbidienza alla fede, Egli ci unisce a Lui, e Lui ci trasmette la potenza della sua divinità, per cui anche noi diventiamo immortali, come Lui è immortale. Diventiamo figli di Dio, come Lui è Figlio di Dio. I Profeti hanno annunciato che Egli sarebbe nato a Betlemme, avrebbe predicato una Dottrina nuova, sarebbe stato ucciso, dopo tre giorni sarebbe risorto dalla tomba, sarebbe poi salito al Cielo per tornare da dove era venuto. In Cielo si è assiso alla destra del Padre. Gesù Uomo ha ricevuto in Cielo gli stessi poteri di Gesù Dio, cioè il Dio-Uomo è diventato Onnipotente come il Padre. Ogni uomo, ogni donna che lascia questo mondo, viene da Lui giudicato: se ha avuto fede in Lui, Gesù lo accoglie nel suo Regno, quello che ha creato per sostituirlo a questo. – Il mondo in cui viviamo infatti non è più possibile che venga riparato – . Se Lo ha rifiutato, anche Lui lo rifiuta, e lo lascia vivere senza Dio e senza nessuno dei beni di cui Dio ha corredato gli uomini e le donne, per vivere eternamente felici con Lui “beati quelli che non si scandalizzano di me”. È una Beatitudine. Vediamo pian piano che cosa vuol dire scandalo, chi è Gesù, e perché la Beatitudine.
Cos`è lo scandalo? È un impedimento che è contrario al tuo modo di pensare, di parlare e di agire, quindi tocca la tua emotività, la tua mentalità, e il tuo stile di vita. Lo scandalo può essere ovviamente in senso buono e in senso cattivo. Lo scandalo, di per sé è un impedimento al proprio modo di vivere. Se tu sei un buon cristiano, e lo stile di vita del mondo è di impedimento al tuo stile di vita, che è quello di vivere secondo l’ubbidienza alla fede, quello del mondo è scandalo cattivo. Se invece lo stile di vita tuo che sei buono, è di impedimento allo stile di vita di uno della tua famiglia che vive nel disordine morale, lo scandalo che tu gli dai, è buono. Per sé lo scandalo è un impedimento, è un rimprovero, `contrasta il modo di vivere degli altri. “Beato chi non si scandalizza di me”. Dovremmo dire che l`impedimento, il rimprovero dello stile di vita di Gesù, è un rimprovero che parte da uno stile di vita buono, che rimprovera gli altri che non hanno uno stile di vita buono, santo, divino. Questo rimprovero è un impedimento allo stile di vita degli altri, che non è conforme al modo di vivere di Gesù. Da dove viene la Beatitudine? Adesso è il momento cruciale del ragionamento. Supponiamo per es. alcune parti, alcuni momenti, dello stile di vita di Gesù: Gesù prega, Gesù è sempre in cammino a predicare, non ha nemmeno il tempo per mangiare, non ha un letto per dormire. E Gesù è trattato male, non soltanto da Erode, ma anche dai suoi compaesani di adozione: i Nazareni. Poi è invidiato, è visto di malocchio, è criticato, travisano le sue parole. Viene arrestato, viene flagellato, coronato di spine, inchiodato alla Croce. Questo è lo stile di vita di Gesù: prega, predica la parola di Dio, fa il bene ai poveri, agli ammalati, converte i peccatori, soffre e muore. Soffre il tradimento dei suoi discepoli, il rinnegamento di Pietro, l’abbandono degli Apostoli. Gesù soffre da parte dei suoi intimi, da parte dei suoi concittadini, e da parte dei connazionali, ovviamente poi risorge. Tu questo stile di vita di Gesù, lo vedi come una vita che tu dovresti avere, per essere seguace di Gesù? Ami lo stile di vita di Gesù? Fai del bene come faceva Gesù? Ami la sofferenza che ti purifica dai peccati, come Gesù? Soffri abbandonandoti alla volontà di Dio come Gesù sulla Croce? Se tu non ti scandalizzi, non vedi la vita di Gesù come un impedimento per la tua vita di cristiano, anzi cerchi di conformarti allo stile di vita di Gesù, tu sei beato. La Beatitudine consiste in questo: tu credi che Gesù è il Figlio di Dio, e ha scelto lo stile di vita migliore che possa avere un uomo, una donna sulla terra: pregare, soffrire, fare il bene e dare la vita per i fratelli. Tu sei beato solo se ami questo stile di vita di Gesù.
Fai un po’ una verifica: ami pregare come Gesù amava pregare? Ami usare carità come ha fatto Gesù verso i poveri, gli ammalati, i peccatori? Abbracci le sofferenze con l’abbandono alla volontà di Dio come ha fatto Gesù? È stato rifiutato e condannato ingiustamente, perseguitato, poi la passione che finì con la crocifissione. Tutte queste cose che sono le componenti dello stile di vita di Gesù, tu le ami? Ami la preghiera? Ami aiutare chi ha bisogno di te? Ami le sofferenze che Dio ti manda? Ami sacrificare la tua vita per il bene della tua famiglia? Non soltanto non devi vedere lo stile di vita di Gesù come un impedimento allo stile di vita cristiano, ma devi amarlo. Allora sarai beato. Il tuo amore al prossimo, è un amore di carità cristiana? la carità non va identificata con la responsabilità professionale. Un uomo, una donna può fare benissimo il suo dovere professionale, così fa del bene agli altri, viene stimato, però trasgredisce il sesto e il nono Comandamento, la sua non è la carità che viene fatta in Cristo. In un dibattito televisivo, il giornalista chiese a Indro Montanelli: quando lei si presenterà nell’altra vita dinanzi a Dio, cosa dirà al Signore? “lo metterei sul banco degli imputati” ecco la risposta. Eppure lui è stato osannato per quello che ha fatto. Tanta gente diceva: grazie Indro Montanelli, per quanto con la tua cultura hai arricchito l’Italia e il mondo intero. Anche l’empio, dice il Salmo, riempie con il suo nome tutta la faccia della terra. Quindi, attenzione. Altro è pregare, usare carità, abbracciare la croce, le sofferenze che vengono proposte dalla volontà di Dio, dalla Chiesa, dalla propria famiglia, altro è dare la vita per i fratelli come in questa nostra epoca ha fatto Madre Teresa e tantissime ragazze che l’hanno seguita nella sua immolazione per gli ultimi e i disperati. Nella famiglia in cui vivi ami pregare insieme? eserciti la carità fraterna? Accogli le sofferenze che vengono dai limiti, dalle debolezze e dalle incomprensioni dell’ambiente in cui vivi? Servi davvero il tuo prossimo, specialmente quello che è più bisognoso del tuo servizio, del tuo conforto, della tua amabilità, forse del tuo silenzio, della tua pazienza, della tua comprensione? Vuoi la tua soddisfazione, o la beatitudine che viene dalla conformità allo stile di vita di Gesù? “Beato chi non si scandalizza di me”. Tu ti scandalizzi di usare la carità sempre, anche quando non ti comprendono, quando non ti considerano? Sei anche tu uno di quelli che inveiscono contro il Signore, alzando il pugno verso il Cielo: “ma sei o non sei Dio, se sei Dio perché permetti queste cose? “. Parlano così perché si sono scandalizzati di Lui perché è stato umile, mite mansueto, paziente, misericordioso, amabile, caritatevole, ascoltava tutti. Nonostante le avversità, tu continui a pregare, ad amare, a soffrire? Sei costante in questo? Sei un illuso, se pensi che sulla terra ci sia il paradiso, e invece, a volte, proprio quelli che stanno attorno a te ti danno le sofferenze più atroci. Proprio quelli ai quali hai dato il voto, perché ti hanno promesso che avrebbero risolto i tuoi problemi, proprio quelli ti danno la delusione più amara. Tu cosa fai? maledici, oppure chiedi a Dio che ti dia la forza e ti aiuti ad uscire fuori senza troppe ferite? L’illusione non viene da Gesù, viene da te che vuoi trovare su questa terra quello che non esiste per nessuno. La tua vocazione cristiana è Cristo, la tua vera famiglia si deve realizzare nella famiglia di Dio, che è la Chiesa. Non dimenticare mai le parole di Gesù: se vuoi essere mio discepolo, devi portare la croce della tua vita, come Io ho portato la mia. di Don Vincenzo Carone