Con “Cotti in fragranza – se non li gusti non li puoi giudicare” nasce il biscottificio all’interno dell’Istituto Penale per i Minorenni di Palermo Malaspina realizzato dalla cooperativa Rigener-Azioni in collaborazione con istituto Don Calabria e grazie al sostegno di Associazione Nazionale Magistrati e Fondazione San Zeno. Si tratta del primo progetto di questo tipo nel sud d’Italia che ha coinvolto 5 ragazzi dell’IPM.
L’inaugurazione è avvenuta questa mattina in presenza del direttore dell’Ipm Michelangelo Capitano e del direttore regionale del centro giustizia minorile della Sicilia Angelo Meli. Il laboratorio che si trova all’interno del complesso Malaspina è munito di tre forni uno dei quali è stato donato dall’associazione nazionale magistrati minorili. Presente per l’occasione anche la delegazione della Federazione Italiana Pasticceri Sicilia.
I 5 ragazzi sono stati coinvolti in tutte le fasi del progetto, sia nel forno che per la scelta del nome, partecipando attivamente anche alla definizione del packaging, proponendo idee per la vendita e per la comunicazione. “Vogliamo solo dire che adesso ci siamo anche noi – dicono insieme due dei ragazzi che hanno partecipato al progetto -. Siamo contenti e non ci sono parole per potere fare capire quanto siamo emozionati. Speriamo di ricostruire il nostro futuro proprio a partire da questa esperienza”. “Siamo certi che la persona che prende coscienza delle responsabilità verso se stesso – afferma Michelangelo Capitano, direttore dell’Istituto – gli altri ed il mondo acquisisce di pari grado la consapevolezza di essere l’artefice della storia, avendo chiaro che ciò che farà avrà effetto su se stesso e su gli altri”.
Il progetto è finalizzato a creare un laboratorio per la produzione di prodotti da forno, insegnando un mestiere e promuovendo la vendita dei prodotti. Il laboratorio dispone di tutte le attrezzature necessarie per una produzione, per il momento, di circa 300 chili di biscotti alla settimana.
La scelta è stata quella di cominciare creando un solo tipo di biscotto fortemente legato alla tradizione siciliana, che utilizzasse materie prime locali, preferibilmente biologiche, e che fosse unico nel suo genere. Giovanni Catalano, ritenuto uno tra i migliori chef pasticceri della Sicilia, ha curato la formazione ai cinque giovani detenuti, creando insieme a loro la ricetta del primo biscotto: un frollino secco al mandarino tardivo di Ciaculli, detto anche “Marzuddu”, proprio per la caratteristica maturazione in Marzo. Tra coloro che si sono messi a disposizione per la formazione culinaria di questi ragazzi c’è stato anche l’infortunato dell’Inail Nicola Cinà.
“‘Cotti in Fragranza’ vuole essere anche un percorso di riparazione del danno facendo cose ‘buone’. Siamo abituati sempre a lavorare a progetti per i ragazzi – sottolinea Lucia Lauro di Don Calabria – ma questa è invece un ‘iniziativa nata e sviluppata con i giovani che può considerarsi un esempio di laboratorio condiviso e partecipato. Promuoveremo una vendita commerciale dei prodotti perché ci sono accordi per inserirli nei supermercati affiliati a Legacoop. L’idea è quella di garantire ai ragazzi un periodo di lavoro nella fase di transito nell’Ipm. E’ chiaro che la cooperativa nasce anche per dare un opportunità di lavoro stabile. Naturalmente quale sarà la modalità di lavoro la valuteremo in itinere”.
“La partecipazione dei ragazzi, fin dalle prime fasi, è stata il presupposto fondamentale con cui abbiamo scelto di operare – sostiene Nadia Lodato dell’equipe che coordina il progetto -. I ragazzi vogliono diventare insieme persone competenti, capaci di operare scelte precise per il proprio benessere e quello altrui, capaci di cogliere il significato delle cose. Capaci, insieme, di valutare e decidere. In grado di utilizzare strategie adeguate nei diversi contesti per trovare nuovi adattamenti e soluzioni creative. I ragazzi hanno reagito agli stimoli con interesse e creatività e per noi operatori è un continuo confronto in cui ognuno mette in gioco le sue idee, le sue esperienze e la sua visione”.
La prima realizzazione dei biscotti è avvenuta con la raccolta di 400 chili di mandarini presso un frutteto messo a disposizione dell’associazione Jus Vitae, su un terreno confiscato alla mafia dove l’associazione ha realizzato una fattoria didattica. Inoltre dopo avere sbucciato, tritato le bucce, conservate e congelate a riserva per tutto l’anno, i ragazzi hanno deciso di portare i frutti – non utilizzabili come ingredienti per il biscotto che richiede solo le bucce – agli ospiti di una comunità terapeutica per tossicodipendenti gestita dall’istituto Don Calabria e al centro Caritas che gestisce una mensa per i senza dimora e migranti.
Redazione Papaboys (Fonte www.redattoresociale.it/set)