MARCHE – LORETO – “Nelle circostanze che stiamo verificando in questi giorni, non basta che noi ci sentiamo pieni di orrore e di compassione per quello che accade: uccisioni di massa, bambini massacrati come agnelli al macello, donne rese schiave, a disposizione dei guerrieri del terrore, il nome di Dio bestemmiato nel modo più osceno che si possa immaginare. In nome di Dio, che è Dio della vita e non della morte; è Dio dell’amore e non della violenza cieca; è Dio della misericordia e non della vendetta; in nome di Dio noi dobbiamo reagire. Con la preghiera e una intercessione costante e insistente; ma anche con la mobilitazione di una opinione pubblica che non può restare indifferente e dimenticare tutto questo solo perché il tempo passa e la notizia non è più fresca”. È quanto ha affermato ieri mons. Giovanni Tonucci, arcivescovo delegato pontificio, nel corso del Solenne Pontificale svoltosi presso la Pontificia Basilica della Santa Casa di Loreto per la Festa dell’Assunta. Ieri la Chiesa italiana ha pregato in modo particolare per i cristiani perseguitati. “I nostri responsabili pubblici, a tutti i livelli della vita sociale e politica – ha detto l’arcivescovo – devono essere spinti ad agire, in nome di quegli ideali di solidarietà, di giustizia e di libertà da cui dicono di essere animati. Questo è il momento di farci capire se le loro affermazioni sono vere o se sono soltanto retorica vuota, messa in mostra per impressionare gli elettori ingenui”. Fonte: Agensir