Da questa raccolta sono esclusi i casi di aggressione personale, le discriminazioni su base religiosa, gli attacchi spacciati per parodia o satira, o le strategie ideologiche costruite per indebolire il punto di vista cristiano o cattolico. Altrimenti l’elenco si sarebbe allungato di molto e comprenderebbe tutte quelle mosse più o meno esplicite (ma ormai sempre più evidenti) che tentano di squalificare il modello culturale condiviso da sempre sui valori cristiani. Nella raccolta dati ha contribuito il sito “NoCristianofobia.org”
che in quasi un anno e mezzo di attività ha raccolto oltre cinquecento notizie, oltre ad aver costruito un archivio quotidiano di episodi che sfiora le duemila pagine. La cosa più importante resta comunque l’informazione. Sapere, conoscere. Ed è proprio questo l’obiettivo dell’Osservatorio di Vienna. Il report infatti è stato realizzato per contribuire alla documentazione che sarà pubblicata dall’ODIHR il 17 novembre 2014 sui crimini ispirati dall’odio. L’Osservatorio di Vienna, diretto dalla dr. Gudrun Kugler, è sempre stato molto attento e preciso nel registrare ciò che accade in Europa, ma anche affidabile e ponderato, grazie al controllo accurato di ogni fonte ed evitando il facile sensazionalismo. L’obiettivo del sito è quello di fornire alle istituzioni dell’Unione Europea, all’OSCE, al Consiglio d’Europa, alle Nazioni Unite dati oggettivi e affidabili sul fenomeno dell’intolleranza e della discriminazione contro i cristiani in Europa. Se anche l’Osservatorio è preoccupato, un motivo ci sarà. Tuttavia, quasi tutti gli episodi registrati provengono da magazine locali o dalla cosiddetta “contro-informazione”. Poco è stato raccolto invece dalla stampa nazionale, che sottovaluta queste vicende, o li esclude perché non interessanti. Nella migliore delle ipotesi, comunque, non viene mai analizzato il quadro su scala globale, ma vengono riportati i singoli eventi sporadici. Invece bisogna continuare a parlarne. Perché la vera emergenza è questa. Fra tante che vengono sbandierate come drammatiche e imminenti, come nel caso non verificabile dell’omofobia, ci sono quelle che vengono taciute, che passano in sordina o vengono ridicolizzate come la Cristianofobia. Ed è proprio questo a renderla ancora più vera, ancora più drammatica. Perché in pochi ne parlano, e quasi nessuno se ne sta occupando. di Davide Greco**La fonte dell’articolo è tratta da: corrspondenzaromana.it
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