E’ una terza guerra mondiale a sprazzi – ha ragione perfettamente Papa Francesco nel sostenerlo. Ed allora, oggi dobbiamo fare una triste cosa: un vero e proprio bollettino di guerra, per renderci conto, insieme, di come è drammatica la situazione internazionale.
Attacco jihadista in Mali, all’hotel Radisson Blue della capitale Bamako: un commando con una dozzina di terroristi con armi da fuoco e granate ha gridato “Allah u Akbar!”, Dio è grande, quando hanno aperto il fuoco. Poi hanno preso almeno 170 persone in ostaggio (140 ospiti e 30 persone dello staff). Ventisette i morti, secondo un bilancio ancora provvisorio. Tre i terroristi uccisi. Tutti gli ostaggi sono stati liberati dalle forze di polizia dopo un lungo blitz. Tra questi sono stati liberati i 12 membri dell’equipaggio dell’Air France e 5 dei sei ostaggi della Turkish Airlines che erano stati trattenuti nell’albergo.
A Parigi è caccia senza sosta a Salah Abdeslam, il terrorista in fuga dal 13 novembre, dopo gli attentati di Parigi (130 il bilancio complessivo dei morti), e segnalato durante la notte nella zona di Bruxelles. Intanto proseguono le indagini per identificare i cadaveri del raid a Saint-Denis delle forze speciali. Dopo che ieri, anche dalla dalla procura di Parigi, era stato confermato che uno dei cadaveri trovati nell’appartamento era di Abaaoud, oggi un’altra certezza arriva dall’analisi del Dna: il corpo della donna è quello di Hasna Aitboulahcen.
A Roma ed in tutta Italia aumenta il livello allerta. “Abbiamo richiesto al ministero il potenziamento di una serie di dispositivi per le forze dell’ordine a cominciare dai giubbetti antiproiettile”. Così il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, parlando con la stampa al termine della Conferenza romana per la sicurezza del Giubileo della Misericordia che si è tenuta stamane presso la Scuola superiore di polizia. “Sicuramente ci sono delle criticità sulle forze dell’ordine, ma la situazione non ha in contorni della catastrofe che si vuole rappresentare”, aggiunge Gabrielli.
Mosca segnala che sono stati colpiti sette obiettivi da 18 missili: si trovavano nelle province di Raqqa, Idlib e Aleppo. Più in generale, il ministro, che ha riferito personalmente al presidente Vladimir Putin, ha spiegato che negli ultimi quattro giorni sono state condotte complessivamente 522 incursioni, con l’impiego di 101 missili e di 1.400 tonnellate di bombe. Colpiti 826 bersagli “ostili”. Ha inoltre stimato che i bombardamenti russi contro i depositi di petrolio in mano all’Is causano ai jihadisti danni per un milione e mezzo di dollari al giorno. Oltre 600 jihadisti dell’Is sono stati uccisi negli attacchi dell’aviazione russa con missili da crociera lanciati dalle navi della flottiglia del Caspio “su uno degli obiettivi vicino a Deir ez-Zor”, in Siria. Lo ha detto il ministro della Difesa russo Serghiei Shoigu, che non ha specificato la tempistica del raid.
Cinque persone uccise in Israele e Palestina. Vicino ad un insediamento a sud di Betlemme un palestinese ha ucciso tre persone sparando da una motocicletta in corsa. In un centro commerciale di Tel Aviv un altro palestinese ha ferito a morte due israeliani con un coltello. Entrambi gli aggressori sono stati arrestati.
a cura di Francesco Rossi per la Redazione Papaboys
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