Italiae et Ecclesia

Da Cascia le iniziative del Monastero di Santa Rita: dalla festa della donna, a quella della Santa

Per la Giornata internazionale della donna la Priora invia un pensiero alle donne ucraine e a quelle che a maggio riceveranno il ‘Riconoscimento Internazionale Santa Rita’ durante la festa della santa

“Celebriamo il coraggio delle donne che anticipano l’alba, paladine della pace, che sono strade per un futuro migliore”

Supplica a Santa Rita da Cascia – Foto di fausto manasse da Pixabay

CASCIA (PERUGIA, comunicato stampa) – “Mentre ci prepariamo alla Pasqua, la guerra in Ucraina mette tristemente in luce quanto le donne, protagoniste della storia della Risurrezione, siano invece costrette oggi a fermarsi alla ‘Passione’. Eppure, le loro scelte sono di speranza, perché affrontano l’oscurità, soffrono, rischiano e si privano di ogni cosa per difendere la vita. In questa giornata simbolica, celebriamo il coraggio delle donne che anticipano l’alba, paladine della pace che vanno tutelate e dalle quali possiamo imparare tanto. Come le donne che nella prossima festa di Santa Rita premieremo perché sono strade da seguire per un futuro migliore, proprio come Colei che ispira i nostri passi e che preghiamo perché accompagni anche quelli di ogni donna, soprattutto in questi tempi”.

Con queste parole Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, invia un messaggio nella Giornata internazionale della donna, con un pensiero diretto alle donne ucraine e a tutte quelle che custodiscono la vita. Come le quattro donne che a maggio riceveranno il “Riconoscimento Internazionale Santa Rita”, dal 1988 conferito a donne, di ogni età, condizione, nazione e religione, che incarnano i valori ritiani.

LE DONNE DI RITA – “Donne di Rita”, così vengono chiamate le donne scelte per il prestigioso riconoscimento, perché come Rita da Cascia a guidare le loro vite, anche nel dolore, è sempre l’amore. Pur vivendo differenti contesti ed esperienze, il loro esempio è universale e dimostra che è possibile percorrere un cammino diverso.

Ecco le quattro donne che, il 21 maggio alle 10 nella Sala della Pace del Santuario di Santa Rita a Cascia

, saranno presentate da Luca Ginetto, caporedattore della TGR Umbria:
  • Chiara Castellani, originaria di Parma, è una dottoressa missionaria. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita per aver donato tutta la sua vita ai piccoli e ai dimenticati del mondo. In Nicaragua e in Congo quotidianamente mette a disposizione dei poveri e dei malati la sua professionalità. Con fede e coraggio è impegnata nella formazione di nuovi operatori sanitari attenti allo sviluppo integrale della persona;
  • Concetta Zaccaria, per tutti Tina, di Casalnuovo di Napoli, è una mamma della Terra dei Fuochi che ha perso la figlia Dalia per un linfoma di Hodgkin. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita per aver saputo trasformare il suo dolore in un’opportunità per aiutare gli altri. Con l’associazione Angeli Guerrieri, infatti, aiuta tutte le famiglie della Terra dei Fuochi che combattono contro il cancro e denuncia il dramma ambientale che vivono i cittadini della sua zona;
  • Maria Antonietta Rositani, di Reggio Calabria, che nel 2018 è stata brutalmente aggredita dall’ex marito, salvandosi per un pelo. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita per aver saputo leggere in tutti i momenti dolorosi della sua vita la presenza di Cristo. Anche nel terribile tentato femminicidio ha stretto la mano del Signore che le ha indicato la via del perdono, senza però rinunciare alla giustizia. Con coraggio e determinazione affronta numerosi interventi chirurgici con la consapevolezza di non essere sola, ma sostenuta dalla fede e dall’esempio di Santa Rita che tanto ama;
  • Silvia Battini, di Sesto San Giovanni (Milano), moglie e mamma che dal 2009 affronta la sclerosi laterale amiotrofica come occasione di rinascita. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita per la stupenda testimonianza di amore e di fede che dona a chiunque la incontra e le scrive, insegnando che “anche se la carne è debole lo Spirito dà vita” e che “amare ed essere amati” è il senso della vita.

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