Michele faceva il mago. Costruiva da sé amuleti e talismani. A 23 anni aveva già parecchi clienti, nella zona di Bari. A trent’anni già sognava di diventare occultista a tempo pieno. Lasciando il proprio lavoro. Poi è accaduto qualcosa: un lento percorso di conversione, sostenuto dalla fede della moglie.
Oggi, a 49 anni, l’ex mago ha scelto di appartenere all’Ordine Francescano secolare.
«Quando finalmente ho aperto gli occhi e ho capito il mio errore – racconta Michele – ho cercato di raggiungere tutti quelli che si erano rivolti a me. Ho chiesto che mi restituissero gli amuleti e in cambio ho regalato loro un piccolo crocifisso. Un gesto simbolico per chiedere scusa e per indicare che non è la magia, ma la fede, che salva e risolve i problemi».
– Perché la magia?
La passione mi era nata a 16 anni. Avevo iniziato a seguire corsi di lettura dai tarocchi e altre pratiche, a leggere libri. La magia mi appassionava. Poi, intorno ai vent’anni, ho cominciato ad esercitare e sono arrivati i primi clienti e le prime sedute.
– Pensava realmente di avere dei poteri?
Sì, per alcuni anni ne sono stato convinto. Poi questi poteri li ho provati su me stesso, per risolvere un grave problema familiare. Non ha funzionato. E i dubbi sulla magia sono diventati grandi.
– Si faceva pagare?
Si, ma non ero esoso, al punto che i clienti mi chiedevano per quale motivo lo stesso amuleto che io vendevo a 120 Euro, da un altro mago costava cinque volte tanto. Ero in buona fede. Pensavo di far del bene alla gente, praticavo solo magia bianca. Ero semplicemente ignorante. Non riuscivo nemmeno a cogliere l’incompatibilità con la mia fede.
– Perché?
Perché era un credere superficiale. Avevo fatto la Prima Comunione, la Cresima… ma la fede in Cristo era qualcosa di molto lontano. In Chiesa ci andavo ben poco.
– Ha parlato di ignoranza. Oggi dà lo stesso giudizio sui suoi colleghi?
No, la buona fede ci può essere all’inizio, ma più si approfondisce l’occultismo, più si comprende che non funziona e che si tratta solo di una colossale montatura. A quel livello non c’è più ignoranza, ma avidità di denaro. E piena consapevolezza di raggirare i clienti.
– Come le sono nati i primi dubbi?
Dai costi dei materiali magici: mi lasciava perplesso che tanti maghi facessero pagare cifre enormi per oggetti che valgono poche lire, solo perché “caricati di energia”. È falso. Sono guadagni da capogiro per gli occultisti.
– Com’è avvenuta la conversione?
Mia moglie ha insinuato in me il tarlo del dubbio. Poi, un bel giorno, andammo insieme ad Assisi. Fu il mio primo, vero incontro con san Francesco. Non riuscii ad entrare alla Porziuncola, perché ancora praticavo la magia. Però iniziai a pregare. Il 18 gennaio 1991 c’è stata la svolta: sono entrato in una chiesa di Bari. Poco dopo ho riposto i miei materiali magici in un cassetto. E non li ho più toccati.
– Ora, cosa pensa del mondo della magia?
Che è un grandissimo imbroglio. Ci sono anche occultisti e clienti che pensano di non fare nulla di male. Non sanno che la professione del ciarlatano è proibita dalla legge italiana. E non si rendono conto che non si può andare in Chiesa e poi andare dal cartomante.
Dio e magia sono inconciliabili.
Redazione Papaboys (Fonte www.assisiofm.it)
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