Ogni primo sabato del mese, obbedendo a una richiesta della Madonna di Fatima a Lucia, la Confraternita di San Jacopo organizza un pellegrinaggio nei luoghi mariani della capitale. Si cammina e si prega il Rosario. Con fedeli da tutt’Italia
Scarpe comode, pranzo al sacco, voglia di camminare con le gambe per farlo soprattutto interiormente. Ha queste caratteristiche, ed età molto diverse, chi decide di fare l’esperienza della Corona di Maria, pellegrinaggio urbano, cioè all’interno della città di Roma, più precisamente contenuto nel perimetro del centro storico. Il primo sabato del mese i partecipanti si ritrovano alle 8.30 presso lo Spedale della Provvidenza di San Giacomo e San Benedetto Labre, in via dei Genovesi 11B, “quartier generale” trasteverino del Capitolo romano della confraternita di San Jacopo di Compostela.
«Si tratta di un camminare senza allontanarsi, muoversi senza fretta ma con una meta chiara con l’idea di calare lo straordinario nel quotidiano, cercando di innescare nei pellegrini la confidenza con il Rosario e quell’abitudine ritmata alla preghiera e ai sacramenti, che sono il cemento della vita cristiana», spiega il cappellano don Paolo Asolan, docente di Teologia pastorale al Pontificio istituto Redemptor Hominis della Pontificia università Lateranense e incaricato del Servizio diocesano per la formazione permanente del clero.
PERCORSO DI CONVERSIONE
«La Corona di Maria si rinnova ogni primo sabato del mese, seguendo l’invito che la Vergine Maria fece in una delle sue apparizioni a Lucia dos Santos, una dei tre pastorelli veggenti a Fatima, cioè di compiere la meditazione dei misteri del Rosario, la Confessione e la partecipazione alla celebrazione eucaristica, dedicando i primi cinque sabati di cinque mesi consecutivi alla meditazione dei misteri della vita di Gesù e di sua Madre. Un percorso di fede e conversione, coronato da un atto di consacrazione al Cuore immacolato di Maria», precisa don Asolan.
«Il Capitolo romano della confraternita di San Jacopo di Compostela ha deciso di vivere questa devozione impegnandosi nell’organizzazione di questo pellegrinaggio urbano ogni primo sabato del mese». Il cammino a piedi si snoda per le vie della capitale, approdando dopo oltre cinque ore in una chiesa nel centro storico, dove viene celebrata la Messa conclusiva.
D’altronde, chiosa don Paolo, «il viaggio è una metafora dell’esistenza. E il viaggiatore sapiente ha imparato l’arte di vivere, quindi la può condividere con i fratelli: succede ai pellegrini che percorrono il Cammino di Santiago o altre Vie che attraggono anche tanti non credenti, forse proprio perché riscoprono il senso profondo di essere al mondo. Ovviamente non si riduce tutto al benessere dato comunque dal movimento del corpo: si entra nel cuore, in cui abita e agisce lo Spirito Santo. Che dona gioia e libertà interiore a chi fa il pellegrinaggio».
La Corona di Maria si vive all’interno della città, in poche ore: «È nata dal fatto che in pellegrinaggio si prega con il Rosario, che scandisce i passi ed è la preghiera dei poveri: la conosciamo a memoria, si può recitare ovunque».
ROMA, CITTÀ MARIANA
In molti, poi, dopo aver battuto la Via Francigena per giungere a Roma, hanno percepito di approdare «in una città santuario», perché piena a ogni angolo di «memorie legate alla fede e ai santi». Ma Roma si conferma pure una città con una forte connotazione mariana: «La presenza della Madonna è evidente, ma al tempo stesso discreta. Lei chiede anche di essere cercata».
E c’è davvero l’imbarazzo della scelta: l’itinerario classico della Corona comprende una cinquantina di chiese nel centro storico, tutte dedicate alla Madonna, davanti alle quali si passa recitando un’Ave Maria, mentre in cinque (che variano sempre) si entra per visitarle e scoprirne le bellezze artistiche, meditando su uno dei misteri del Rosario, con la celebrazione eucaristica che chiude la giornata. Nell’itinerario più breve si sosta solo in cinque chiese, con tempi più prolungati per la meditazione o per la preghiera silenziosa. Nei mesi estivi, da giugno ad agosto, il percorso prende il via nel tardo pomeriggio con la Messa alla Madonna dell’Archetto, «la prima immagine di Maria che nel 1796 “mosse gli occhi”, toccando alcune delle Madonnelle interessate dallo stesso fenomeno prodigioso. Le meditazioni sono incentrate su brani evangelici che parlano dello sguardo di Gesù».
UN PICCOLO POPOLO DI DEVOTI
Ognuno segue il suo ritmo nel cammino, proprio come succede in quello verso Santiago de Compostela. E con altrettanta libertà, chi vuole può condividere delle intenzioni durante la preghiera comune: «Partecipano giovani, intere famiglie, adulti. Alcuni vengono da Napoli, Genova, dai Castelli romani e dai paesi in provincia di Roma. Qualcuno partecipa una volta sola, altri spesso», riferisce don Asolan. Sono una trentina, in media, coloro che si presentano all’appuntamento mensile. «Alcuni arrivano con il passaparola, altri leggendo il nostro sito o la pagina Facebook», aggiunge. Per essere iscritti alla mailing list e ricevere le informazioni aggiornate sulla Corona di Maria, si può scrivere una e-mail a corona_di_maria@pellegriniaroma.it. Le prossime date? «Il 5 gennaio ci soffermeremo su Maria Madre di Dio, il 2 febbraio mediteremo sul mistero della luce e della Presentazione di Gesù al Tempio, il 2 marzo sull’Annunciazione, il 6 aprile su Maria incastonata nel mistero pasquale, il 4 maggio sulla Visitazione alla cugina Elisabetta. E ancora: 1° giugno, 6 luglio, 3 agosto».
ORGANIZZARE LA VISITA
Lo Spedale della Provvidenza di San Giacomo e San Benedetto Labre, nel famoso quartiere romano di Trastevere, è una casa di accoglienza gratuita per i pellegrini che arrivano a piedi nella capitale. La casa di accoglienza si trova in via dei Genovesi 11B, telefono 327.23.19.312, e-mail info@pellegriniaroma.it, sito www.pellegriniaroma.org. Il coordinamento degli “spedalieri” è gestito da Pino, segreteria@pellegriniaroma.it. La struttura è nata per iniziativa del Capitolo romano della Confraternita di San Jacopo di Compostella e di don Paolo Asolan, il cappellano; priore è Lucia Colarusso. Il 6 ottobre scorso la confraternita e lo spedale hanno compiuto dieci anni.
PER PARTECIPARE ALLA CORONA DI MARIA
Da qui, ogni primo sabato del mese, parte la Corona di Maria, pellegrinaggio dedicato alle chiese mariane del centro storico oppure alle Madonnelle più famose. Partenza: ore 8,30 presso lo Spedale. Arrivo: ore 14 presso una chiesa del centro.
Testo di Laura Badaracchi – fonte: Credere