Chi è Gesù? È una domanda che la Chiesa si deve porre ogni giorno perché ogni giorno deve poter dare risposta ai suoi figli che sono alla ricerca del Volto misericordioso del Signore. A questa domanda vogliamo rispondere percorrendo una via semplicissima: la stessa che fu di Dio quando Lui volle manifestare al Faraone d’Egitto che era Lui il solo Signore e nessun altro era Signore in terra e in cielo.
Il Signore non disse nessuna parola sulla sua divina essenza. Non gli svelò nessuna verità del suo mistero. Non disse: “Io sono il Creatore, il Signore del cielo e della terra. Io ho in mano la storia e la conduco dove voglio”. Nulla di tutto questo. Il Signore mostrò al Faraone cosa Lui, il Signore, era in grado di fare e cosa gli dèi del Faraone non erano capaci di fare. Il Faraone aveva i rappresentanti di Dio che erano i maghi e Dio aveva scelto Mosè come sua voce, suo ministero, sua interlocutore con il faraone.
Dio, attraverso Mosè attesta al Faraone, che è Lui il Signore a cui tutta la creazione obbedisce. Nulla che è nella creazione può sottrarsi al suo volere. Anche le mosche, le zanzare, le rane, la pioggia, i fulmini, la grandine, le malattie, ogni cosa va e viene su un suo preciso comando. I maghi d’Egitto si arrendono e dichiarano che in Mosè agisce il dito di Dio.
In questa nostra rubrica vogliamo, attraverso l’esame, brevissimo, di trenta miracoli di Gesù rivelare chi Lui è. Vogliamo far vedere attraverso la semplicità con la quale essi vengono operati ma anche lo sconvolgimento che questi eventi provocano nei cuori sottolineando come in ogni momento la misericordia di Dio si abbassa fino all’uomo, a lui si fa vicino e gli trasforma la vita.
È questo il nostro desiderio: riaccendere una luce nuova su Cristo Gesù. Ne ha bisogno la Chiesa, ogni suo figlio, il mondo intero. Ne ha bisogno chi crede perché la sua luce divenga più autentica. Ne ha bisogno chi non crede perché si possa lasciare illuminare da Cristo ed entrare, se vuole, nella vera vita. Senza Cristo la morte regna. Satana governa i cuori e le menti. Il male ci soggioga, ci rende chiavi delle nostre passioni. La stessa terra soffre per l’eclissi di Cristo che si è abbattuta su di essa.
E’ questo il desiderio del Santo Padre Francesco: aiutare l’uomo a riscoprire la misericordia del Signore ma allo stesso tempo divenire ogni giorno misericordia di Gesù in mezzo ai fratelli e tra questi, in particolare, ai più bisognosi d’amore. Fare esperienza di misericordia diventa anche invito esplicito alla conversione. Non c’è misericordia, senza pentimento e ritorno sulla buona strada. Non c’è misericordia senza giustizia e verità. Se escludiamo uno di questi elementi, facciamo dire al Signore qualcosa che lui non pensa. E’ come dire che bene e male avranno lo stesso salario. E questo il Signore non lo pensa e non lo dice. Ed è giusto che neanche noi lo pensiamo e lo diciamo.
Vi diamo appuntamento sulle pagine social dell’Associazione Nazionale Papaboys per riscoprire insieme a noi il Volto misericordioso di Gesù.
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Don Francesco Cristofaro
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