Dal cuore della Terra di Gesù gli auguri per un Santo Natale di pace vera!

Cari amici, cari popoli della Terra Santa,a tutti voi e a coloro che vi sono cari, auguro un Natale pieno di gioia e di benedizione!Cari amici giornalisti, grazie per la vostra presenza; grazie anche per il vostro lavoro, così prezioso. Vi auguro di esercitarlo con franchezza, libertà e saggezza, e soprattutto sotto la guida di un costante anelito alla Verità.

Tra qualche giorno, festeggeremo la nascita di Cristo; Natale, mistero dell’Incarnazione, mistero del Verbo Eterno che “si è fatto carne e ha posto la sua dimora tra di noi”; Natale, festa della Luce che splende nella notte, festa della Gioia, della Speranza e della Pace. I bambini del mondo sognano una festa meravigliosa, regali, luci, alberi decorati e presepi. Tuttavia, e riprendo le parole stesse di Papa Francesco, “tutto è falso, perchè il mondo continua a fare la guerra”. Questa famosa “Terza Guerra Mondiale a pezzi” di cui ci parla così spesso si svolge sotto i nostri occhi, a partire dalle nostre regioni.

I – Violenze

– Che dolore vedere, ancora una volta, la nostra amata Terra Santa presa nel circolo infernale e sanguinoso della violenza! Che dolore vedere, ancora una volta, l’odio prevalere sulla ragione e sul dialogo! La sofferenza dei popoli di questa terra è la nostra, non la possiamo ignorare. Ne abbiamo abbastanza. Siamo stanchi di questo conflitto, e di vedere la Terra Santa insanguinata.

Ai capi israeliani e palestinesi diciamo che è il momento di dar prova di coraggio, e di operare per una pace stabile fondata sulla giustizia. Basta rimandare, basta con le esitazioni e i falsi pretesti! Rispettate le risoluzioni internazionali, ascoltate la voce dei vostri popoli che aspirano alla pace e agite nel loro interesse. Ciascuno dei due popoli della Terra Santa, Isreaeliani e Palestinesi, ha diritto alla dignità, a uno Stato indipendente e ad una sicurezza duratura.

– La situazione che viviamo in Terra Santa fa eco, ahimè, a quella del mondo, sottoposto ad una minaccia terroristica senza precedenti. Una ideologia mortifera, fondata sul fanatismo e l’intransigenza religiosa semina il terrore e la barbarie tra gli innocenti. Ha appena colpito il Libano, la Francia, la Russia, gli Stati Uniti, ma tormenta da anni l’Iraq e la Siria. Il caso della Siria, d’altronde, è al centro della crisi attuale; dalla soluzione di questo conflitto dipende il futuro del Medio Oriente.

Queste terribili guerre sono alimentate dal commercio delle armi, che coinvolge numerose potenze internazionali. Siamo di fronte all’assurdo e alla doppiezza più totali: si parla da una parte di dialogo, di giustizia, di pace e si promuove, dall’altra, la vendita delle armi ai belligeranti! A questi trafficanti d’armi senza scrupoli e senza coscienza diciamo: convertitevi. La vostra responsabilità in questa tragedia è grande e voi dovrete rispondere davanti a Dio del sangue dei vostri fratelli.

La risposta militare e l’uso della forza non possono risolvere i problemi dell’umanità. Occorre trovare quali sono le cause e le radici di questo flagello, e affrontarle. Bisogna lottare contro la povertà e l’ingiustizia, che possono costituire un terreno favorevole al terrorismo e, contemporaneamente, occorre promuovere l’educazione alla tolleranza e all’accettazione dell’altro.

– Anche la Chiesa e la comunità dei credenti hanno una risposta da offrire alla situazione attuale. E’ la risposta del Giubileo della Misericordia, inaugurato l’8 dicembre da Papa Francesco. La Misericordia è il rimedio ai mali del nostro tempo. Attraverso di essa rendiamo visibile al mondo la tenerezza e la vicinanza di Dio.

La misericordia non si limita alle relazioni individuali, ma riguarda anche tutti i settori della vita pubblica (politico, economico, culturale, sociale), a tutti i livelli (internazionale, regionale e locale) e in tutte le direzioni (tra Stati, popoli, etnie, religioni e confessioni religiose). Quando la misericordia diventa una componente dell’azione pubblica, allora riesce a condurre il mondo dalla sfera degli interessi egoistici a quella dei valori umani.

La misericordia è atto politico per eccellenza, a condizione di considerare la politica nel suo senso più nobile, cioè la presa in carico della famiglia umana a partire dai valori etici, dei quali la misericordia è una componente fondamentale, che si oppone alla violenza, all’oppressione, all’ingiustizia e allo spirito di sopraffazione.

In occasione di questo anno della Misericordia, invitiamo i pellegrini a visitare la Terra Santa. Seguendo l’invito del Santo Padre, abbiamo aperto una Porta santa, una Porta della Misericordia, in più chiese della Diocesi, in particolare a Gerusalemme (Basilica del Getsemani), a Nazareth (Basilica dell’ Annunciazione) e a Betlemme (Basilica della Natività). I pellegrini non devono avere paura di venire. Malgrado la situazione tesa, in questa Terra, i loro itinerari sono senza rischi. Anzi, sono rispettati ed apprezzati da tutte le componenti di Terra Santa

II – Che fare?

– Crediamo allo stesso modo nel valore fondamentale dell’educazione. E qui, giustamente, come non ricordare l’aspra lotta condotta per conservare le nostre scuole cristiane in Israele? Come non ringraziare coloro che vi hanno preso parte : genitori, alunni e professori? Molti uomini politici, tra i quali il presidente israeliano Reuven Rivlin e molti membri della Knesset, si sono adoperati per questa nobile causa. Il loro coinvolgimento ci ha mostrato l’interesse sincero per l’educazione proposta da queste scuole, aperte a tutti i cittadini senza distinzione, e fondata su principi di fratellanza di dialogo e di pace.

– Questa prospettiva interreligiosa mi porta a ricordare il 50° anniversario del documento Nostra Aetate, il testo probabilmente più rivoluzionario del Concilio Vaticano II, che ha posto le basi del dialogo tra Chiesa e religioni non cristiane. Qui in Terra Santa questo dialogo riveste un’ importanza fondamentale. Le difficoltà certamente esistono, ma è necessario continuare a sperare nella possibiltà di un dialogo giudeo-islamico-cristiano.

Ci tengo allora a salutare il nostro Vicariato di S. Giacomo per i cattolici di lingua ebraica, che ha festeggiato quest’anno i suoi 60 anni di esistenza, e che non smette di adoperarsi per il dialogo ebraico-cristiano e di donarsi con generosità al servizio dei migranti.



III – La festa di Natale quest’anno

– La situazione attuale ci suggerisce di limitare gli aspetti più appariscenti delle celebrazioni a favore di un approfondimento del loro significato spirituale. Per questo invitiamo ogni parrocchia a spegnere per 5 minuti le luci dell’albero di Natale, in segno di solidarietà con tutte le vittime della violenza e del terrorismo. Parimenti, la Messa di Natale sarà offerta per le vittime e i loro familiari, perchè possano riprendere coraggio e aver parte della gioia e della pace del Natale.

– Dettagli sulla processione del Patriarca

Dal dicembre scorso insieme alla Custodia di Terra Santa abbiamo costituito una commissione per riorganizzare l’ingresso solenne del Patriarca a Betlemme il pomeriggio del 24 dicembre. Numerosi accorgimenti sono stati usati perché il corteo di Sua Beatitudine arrivi a Betlemme senza ritardo e ci sia più ordine sulla piazza della Natività. Uno spazio apposito è stato riservato per i giornalisti e per i fotografi.

Vorrei concludere questo messaggio con un ringraziamento al Santo Padre, per più motivi.

Per prima cosa la canonizzazione delle due sante palestinesi, avvenuta nel maggio scorso; poi per il Sinodo dei Vescovi sulla Famiglia, al quale ho avuto la gioia di partecipare; per il Motu Proprio che semplifica le procedure di annullamento del matrimonio; per lo storico accordo bilaterale tra lo Stato di Palestina e la Santa Sede; infine per l’Enciclica Laudato sii sulla salvaguardia del Creato e l’ambiente, aspetti di fondamentale importanza per il nostro pianeta e per l’umanità.

“Un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il potere e il suo nome sarà: Consigliere mirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della Pace” (Is 9,5)

Cari amici, la nascita di Cristo è segno della Misericordia del Padre, e promessa di gioia per noi tutti. Che questo messaggio illumini il nostro mondo ferito, consoli gli afflitti e gli oppressi, converta i cuori dei violenti.

Santo e gioioso Natale a tutti!




Redazione Papaboys (Fonte it.lpj.org)

Ultimi articoli

Non dimentichiamo i poveri: l’appello di Papa Francesco alla compassione cristiana

In occasione della VIII Giornata Mondiale dei Poveri, celebrata nella Basilica di San Pietro, Papa Francesco ha lanciato un accorato…

17 Novembre 2024

Il Santo di oggi, 17 novembre: giorno di Santa Elisabetta d’Ungheria (patrona degli infermieri). Preghiera per chiedere una grazia!

Santa Elisabetta d’Ungheria: vita e preghiera Santa Elisabetta, dopo essere rimasta vedova di Ludovico, conte di Turingia, abbracciò la povertà…

16 Novembre 2024

Il Santo di oggi, 16 novembre. E’ la festa di Santa Gertrude: la mistica delle rivelazioni. Recita la supplica per liberare 1000 anime!

Santa Gertrude: ecco la storia della grande mistica Santa Gertrude, monaca e mistica tedesca, è considerata come l'iniziatrice del culto…

16 Novembre 2024

Accadde il 14 novembre (era l’anno 2002): la storica visita di Giovanni Paolo II al Parlamento italiano

Un appuntamento storico: si svolse giovedì 14 novembre 2002, a Palazzo Montecitorio, la visita di Sua Santità Giovanni Paolo II…

14 Novembre 2024

Preghiera del mattino da recitare appena svegli alla dolce Maria ‘Regina del Cielo’, 11 novembre 2024

Preghiera del mattino a Maria, la 'Regina del Cielo' Invoca la Beata Vergine Maria con la preghiera del mattino... Ecco…

11 Novembre 2024

Ogni Giorno Una Lode a Maria, 11 Novembre 2024. Donna della Festa, prega per noi

Donna della Festa, prega per noi Santa Maria, donna del piano superiore, splendida icona della Chiesa, tu, la tua personale…

11 Novembre 2024