Da lì è cominciata l’avventura: partenza per Medjugorje e il Twiga pian piano diventa il ricordo di una vita che non è più. Per Simona adesso c’è la messa quotidiana, l’adorazione Eucaristica. “Il vuoto che avevo, Gesù l’ha riempito. Niente e nessuno mi gratificava mai abbastanza, con Gesù tutto ha iniziato ad avere un senso”. Dopo l’intensa collaborazione tra pellegrinaggi, eventi di preghiera e beneficenza, libri e programmi tv con Brosio, Simona ha capito, nel silenzio della preghiera e nella serenità del Podbrdo, che la sua “missione” sarebbe stata quella di occuparsi delle donne.
E’ nata così la Costola Rosa che guarda all’esempio di Maria, la donna per eccellenza, coraggiosa, accogliente, delicata che ha creduto, sperato e amato, soprattutto nei momenti più difficili. L’iniziativa ha dato frutto: un ritiro a Medjugorje nel mese di marzo per sole donneche “è un’occasione per prenderci cura della nostra vita spirituale, per rinnovarci e, per portare poi a casa il bene che abbiamo ricevuto, per essere mogli, mamme, figlie, lavoratrici migliori”;una rubrica “rosa” sulla rivista “Medjugorje. La presenza di Maria”, tutti i mesi in edicola, che racconta le straordinarie esperienze di vita e di fede di figure femminili provate da grandi dolori ma capaci di aprire il loro cuore a Dio e di rialzarsi più forti di prima: “Il primo articolo, senza volerlo, è stato pubblicato il 15 giugno 2014, in coincidenza con l’inizio della Novena alla Madonna Regina della Pace, e ho potuto toccare con mano gli effetti positivi della rubrica: Ausilio, un padre distrutto dalla tragica morte del figlio, “per caso” mi ha raccontato che grazie a una di queste storie ha deciso di andare a Medjugorje e lì ha ha ritrovato la fede e la speranza”; tra i frutti i “Cenacoli con Maria
”, una sorta di flash mob mensile per riscoprire una sana abitudine: la preghiera in famiglia. E ha già dato i suoi frutti, una riappacificazione tra Luigia e Cesare, moglie e marito, separati da tempo. La Costola Rosa è anche una pagina Facebook, gestita con l’amica Isabella, che vuole diffondere i valori cristiani, e dare ossigeno a chi è schiacciato dalle tante fatiche quotidiane.Una serie di progetti che fanno di Simona una testimone vivente e appassionata dei messaggi della Gospa.“Cerco di mettere in pratica quello che la Madonna ci chiede: Gesù al primo posto, vivere il Vangelo, il digiuno. E’ impegnativo, talvolta faticoso ma affascinate e appagante, del resto sono le cose più difficili a darci maggiore soddisfazione. E così è camminare col Signore. Poi, pregare, pregare, pregare, perché l’amore cresca in noi, prima verso Dio, poi verso noi stessi, e infine verso gli altri. Maria ha esaudito il mio desiderio di “mettere ordine” tra le mie cose, e m’insegna che nel cammino di fede è fondamentale essere ordinati”.
Redazione Papaboys (Fonte www.today.it/Gloria Callarelli)
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