Dalla Siria all’Europa per condurre una serie di attacchi terroristici. L’allarme lanciato dai servizi di intelligence occidentali in questi mesi sembra concretizzarsi in Norvegia. Alcuni estremisti che hanno combattuto in Siria contro il Governo di Damasco (in particolare nei gruppi jihadisti dell’ISIS e del Fronte al Nusra) sono pronti a colpire il paese scandinavo. I servizi di sicurezza norvegesi hanno parlato di una questione “di giorni”. L’allerta in tutto il paese è massima.
La minaccia non è “specifica” ma è giudicata “credibile”, ha detto la responsabile dei servizi Benedicte Bjoernland: è sconosciuta l’identità come il luogo in cui potrebbero colpire. Le autorità hanno annunciato un rafforzamento delle misure di sicurezza nelle stazioni e negli aeroporti, il richiamo dei funzionari dalle vacanze, la messa in allerta dei mezzi aerei. Secondo le informazioni di Oslo, tra 40 e 50 persone con un legame con la Norvegia hanno combattuto in Siria.
L’ex capo antiterrorismo dell’MI6, Richard Barrett, in un recente studio ha fornito i numeri della presenza di combattenti stranieri in Siria nei 3 anni dall’inizio del conflitto: sono oltre 12mila, da 81 Paesi, già 2000 in più rispetto a quelli arrivati in Afghanistan in 10 anni di guerra. Circa 3000 (qualcuno parla addirittura di 4000) provengono da Paesi occidentali.
In Ue sono oltre 700 in Francia, almeno 400 in Gran Bretagna, Germania, 270 e Belgio, 250. Ma le partenze sono soprattutto dal mondo arabo, in particolare da Tunisia, 3000; e Marocco, 1500. Dall’Italia, come ha denunciato il ministro dell’Interno Angelino Alfano, sarebbero partiti alla volta della Siria circa 30 persone, 8 delle quali sarebbero morti nei combattimenti con altri gruppi jihadisti o con l’esercito governativo.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Sponda Sud