Tragedia in Abruzzo dove un 26enne di Guidonia, in vacanza con la famiglia, durante una litecon il fratello ha colpito con un pugno una finestra procurandosi ferite profonde al polso e al braccio.
.Si è generata un’emorragia inarrestabile che nell’arco di una manciata di minuti ha portato Davide Santopietro, 26 anni, alla morte.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti sarebbe stata una vetrata ad aver reciso l’arteria del braccio del giovane alla presenza della nonna, Tonina Carnevale, 76 anni, e del fratello Andrea, più grande di lui. Sul posto sono intervenuti i medici del 118 ma il giovane aveva già perso troppo sangue e non è stato possibile salvarlo. La Procura di Avezzano ha aperto un’inchiesta sulla morte del giovane che si trovava a San Vincenzo Valle Roveto in vacanza.
La tragedia si è consumata in piena notte, all’interno dell’abitazione della nonna materna a San Vincenzo Valle Roveto. Stando ai primi accertamenti dei carabinieri Davide, al ritorno da una festa nel paese di Roccavivi, erano circa le 2 di notte, ha discusso con il fratello maggiore. I toni si sono presto alterati e il 26enne, forse in un impeto di rabbia, ha sferrato un pugno a una finestra, tagliandosi le vene al braccio e al polso. Ferite profonde. Il ragazzo ha cominciato a sanguinare, mentre il fratello e la nonna cercavano di bloccare e tamponare con delle bende il sangue che usciva a fiotti. Davide è morto dissanguato dopo pochi minuti.
«La nonna urlava disperata e chiedeva aiuto» – raccontano i vicini. Sul caso indagano i carabinieri della Compagnia di Tagliacozzo, coordinati dal capitano Silvia Gobbini, che hanno il compito di ricostruire nel dettaglio il tragico fatto. Da una prima ricostruzione il 26enne sarebbe morto dopo quattro minuti e i soccorritori del 118 sono arrivati subito dopo quando per il giovane non c’era più nulla da fare.
La tragedia si è consumata a San Vincenzo Valle Roveto in viale Marconi. Pare che il ragazzo, dopo essere rientrato da una festa a Roccavivi ed a seguito di una lite per futili motivi con il fratello, abbia colpito con un pugno una finestra. La violenza del colpo ha procurato lo sfondamento del vetro: i frammenti taglienti come lame hanno reciso le arterie del polso e del braccio. Per il giovane, purtroppo, non c’è stato nulla da fare.
LE INDAGINI
Dai primi accertamenti si esclude il coinvolgimento di terzi, poiché il ventiseienne ha sferrato il pugno autonomamente, senza essere stato spinto o per altri motivi. Su disposizione del Procuratore di Avezzano, Andrea Padalino, la salma del giovane di Guidonia, si trova ora nell’obitorio dell’ospedale di Avezzano, dove probabilmente sarà effettuato l’esame cadaverico esterno. «Davide, tifosissimo della Roma, tornava tutti gli anni nel centro rovetano con la nonna per passare le vacanze estive, ma anche qualche fine settimana»- racconta Giovanni amico di famiglia. Gioioso, sorridente, pieno di vita: appare così nelle foto pubblicate sul suo profilo facebook dove gli amici lo ricordano.
LA MADRE
Al momento dell’incidente – riferisce il quotidiano Il Messaggero – la madre, Fabiola Ranieri, poliziotta in servizio al commissariato di Tivoli, anche lei in vacanza in Abruzzo, non era in casa. Quando la donna è rientrata era già successo l’irreparabile.
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