“La visita si muove nell’orizzonte delle attenzioni manifestate dall’episcopato italiano per il Medio Oriente – spiega mons. Galantino, che dal 13 al 16 ottobre ha visitato i profughi nel Kurdistan iracheno -: all’impegno solidale per la pace e la convivenza tra i popoli, si unisce volontà di esprimere nei fatti la nostra vicinanza ai cristiani costretti dai conflitti e dalla persecuzione a lasciare le loro case: un esodo che impoverisce tutti, facendo venir meno la presenza della Chiesa proprio nella terra da cui il Vangelo si è irradiato”.
Lunedì mattina si recheranno nella Striscia di Gaza, dove visiteranno i quartieri distrutti, l’Ospedale Giordano e la scuola del Patriarcato latino; nella chiesa di San Porfirio incontreranno il vescovo ortodosso Alexios e, dopo aver celebrato la Messa presso la parrocchia della Sacra Famiglia, in serata si intratterranno con le famiglie cristiane della comunità.
Martedì 4 saranno a Sderot, città nel distretto sud di Israele, distante un chilometro dalla Striscia e spesso fatta oggetto di lanci di razzi.
In serata, il rientro in Italia.
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