Settimo giorno: Dio ama chi dona con gioia
“Per portare gioia nella nostra anima, il Buon Dio ha dato a noi Se stesso…. La gioia non è semplicemente un fatto di temperamento. Nel servizio di Dio e delle anime, è sempre difficile – una ragione in più per cui dovremmo cercare di possederla e farla crescere nei nostri cuori. La gioia è preghiera, la gioia è forza, la gioia è amore.
La gioia è una rete d’amore con cui si possono catturare molte anime. Dio ama chi dona con gioia. Dà di più, chi dona con gioia. Se nel lavoro incontrate difficoltà e le accettate con gioia, con un grande sorriso, in esso, e in qualsiasi altra occasione, gli altri vedranno le vostre opere buone e daranno gloria al Padre. Il modo migliore per mostrare la vostra gratitudine a Dio e alle persone è di accettare tutto con gioia. Un cuore gioioso è il risultato naturale di un cuore infiammato d’amore”.
“Senza gioia non vi è amore, e l’amore senza la gioia non è amore autentico. Perciò dobbiamo portare quell’amore e quella gioia nel mondo di oggi”.
“La gioia è stata anche la forza di Maria. La Madonna è la prima Missionaria della Carità. Lei è stata la prima a ricevere Gesù fisicamente e a portarLo agli altri; e lo ha fatto in tutta fretta. Soltanto la gioia poteva donarLe questa forza e rapidità nell’andare a svolgere il lavoro di una serva”.
Pensiero del giorno: “La gioia è segno dell’unione con Dio, della presenza di Dio. La gioia è amore, il risultato naturale di un cuore infiammato d’amore”.
Chiedi la grazia di conservare la gioia di amare e di condividere questa gioia con tutti quelli che incontri.
Beata Teresa di Calcutta, tu hai permesso all’amore assetato di Gesù sulla Croce di diventare dentro di te una fiamma viva, così da essere per tutti luce del Suo Amore.
Ottieni dal cuore di Gesù… (si chieda la grazia…) insegnami a lasciare che Gesù penetri in me e si impossessi di tutto il mio essere, in modo così totale, che anche la mia vita sia un’irradazione della sua luce e del Suo amore per gli alltri.
Cuore Immacolato di Maria, Causa della nostra gioia, prega per me. Beata Teresa di calcutta, prega per me.
Conclusione
Ogni volta che a Madre Teresa veniva chiesto di parlare, ripeteva sempre con ferma convinzione: “La santità non è un lusso per pochi, ma un semplice dovere per te e per me”. Questa santità è unione intima con Cristo:” Credete che Gesù, e Gesù soltanto, è la vita, – e la santità non è altro che lo stesso Gesù che vive intimamente in voi”.
Vivendo in quest’unione intima con Gesù nell’Eucaristia e nei poveri “ventiquattro ore su 24”, come era solita dire, Madre Teresa è divenuta un’autentica contemplativa nel cuore del mondo. “Perciò, facendo il lavoro con Lui, noi preghiamo il lavoro: poiché facendolo con Lui, facendolo per Lui, facendolo a Lui, lo amiamo. E, amandolo, diveniamo sempre più una sola cosa con Lui, e Gli consentiamo di vivere in noi la Sua Vita. E questo vivere di Cristo in noi è la santità”.
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