Dopo il via libera alla cessione di armi all’Ucraina, in guerra con la Russia, da parte di Roma, si sono tenute le commissioni esteri e difesa sulla questione nelle quali si è discusso degli elenchi delle forniture militari. Gli elenchi erano erano stati secretati. Poi c’è stata una fuga di notizie, riportata da alcuni media.
Ora fonti parlamentari confermano che nell’elenco delle armi che l’Italia invierà all’Ucraina ci sono mortai da 120 mm e relative bombe, missili Stinger, mitragliatrici pesanti Browning e relativi munizioni, mitragliatrici leggere MG e proiettili, lanciatori anticarro e relativo munizionamento, razioni K, radio Motorola, elmetti e giubbotti.
Lo Stinger, spiega il sito dell’Esercito italiano, è un sistema missilistico terra-aria «impiegato contro la minaccia aerea condotta a bassissime quote». È composto dal missile infilato in un tubo di lancio: il militare lo porta in spalla e mira all’obiettivo grazie a un sistema di identificazione.
Il decreto interministeriale, informava ieri il titolare della Difesa, Lorenzo Guerini, è pressoché pronto e i contenuti anche stavolta saranno secretati.
Quindi non è detto che gli “elenchi” che trapelano da fonti parlamentari siano completi e non è da escludere che altre forniture vengano tenute riservate. Nel complesso, la fornitura bellica a Kiev dovrebbe avere un valore di 100-150 milioni di euro.
Circa la disponibilità di truppe, il decreto prevederebbe un comando per operazioni speciali, una unità del genio militare per il supporto delle operazioni terrestri, aeromobili per la ricerca e il soccorso di personale isolato, la raccolta informativa, il trasporto tattico e il rifornimento in volo. La consistenza massima del contingente nazionale previsto dal decreto interministeriale sarebbe fissato in 1350 unità.
Fonte: Avvenire on line