Oh, ci fosse fra voi chi chiude le porte, perché non arda più invano il mio altare! Non mi compiaccio di voi – dice il Signore degli eserciti – e non accetto l’offerta delle vostre mani! Poiché dall’oriente all’occidente grande è il mio nome fra le nazioni e in ogni luogo si brucia incenso al mio nome e si fanno offerte pure, perché grande è il mio nome fra le nazioni. Dice il Signore degli eserciti. Ma voi lo profanate quando dite: «Impura è la tavola del Signore e spregevole il cibo che vi è sopra». Voi aggiungete: «Ah! che pena!». E lo disprezzate. Dice il Signore degli eserciti. Offrite animali rubati, zoppi, malati e li portate in offerta! Posso io accettarla dalle vostre mani? Dice il Signore. Maledetto il fraudolento che ha nel gregge un maschio, ne fa voto e poi mi sacrifica una bestia difettosa. Poiché io sono un re grande – dice il Signore degli eserciti – e il mio nome è terribile fra le nazioni.
Ora a voi questo monito, o sacerdoti. Se non mi ascolterete e non vi darete premura di dare gloria al mio nome, dice il Signore degli eserciti, manderò su voi la maledizione e cambierò in maledizione le vostre benedizioni. Anzi le ho già cambiate, perché nessuno tra voi se ne dà premura. Ecco, io spezzerò il vostro braccio e spanderò sulla vostra faccia escrementi, gli escrementi delle vittime immolate nelle vostre feste solenni, perché siate spazzati via insieme con essi. Così saprete che io ho diretto a voi questo monito, perché sussista la mia alleanza con Levi, dice il Signore degli eserciti. La mia alleanza con lui era alleanza di vita e di benessere, che io gli concessi, e anche di timore, ed egli mi temette ed ebbe riverenza del mio nome. Un insegnamento veritiero era sulla sua bocca né c’era falsità sulle sue labbra; con pace e rettitudine ha camminato davanti a me e ha fatto allontanare molti dal male. Infatti le labbra del sacerdote devono custodire la scienza e dalla sua bocca si ricerca insegnamento, perché egli è messaggero del Signore degli eserciti. Voi invece avete deviato dalla retta via e siete stati d’inciampo a molti con il vostro insegnamento; avete distrutto l’alleanza di Levi, dice il Signore degli eserciti. Perciò anche io vi ho reso spregevoli e abietti davanti a tutto il popolo, perché non avete seguito le mie vie e avete usato parzialità nel vostro insegnamento. (Mal 1,6-2,9).
La fede è aggredita da nemici esterni, visibili, accaniti, che la combattono usando ogni arma, dalla satira, al disprezzo, alla derisione, alla stessa uccisione di quanti la professano. Questi nemici si conoscono e da essi ci si può anche proteggere e difendere. I nemici più pericolosi, perché subdoli e nascosti, sono all’interno di essa. Questi distruggono la fede insegnandola falsamente, erroneamente, con inganno. I mali che questi nemici invisibili causano alla fede sono più che una cancrena inguaribile, più che un tumore nascosto, molti di può che una malattia perenne.
Da dove partire per conservare la fede nella sua purezza di origine? Dalla grande umiltà. L’umiltà ci fa cari a Dio e agli uomini, cari allo Spirito Santo e a Cristo Gesù. Chi è umile, chi si pone sempre all’ultimo posto, chi cerca il servizio di carità e di amore verso i fratelli, sempre è custodito dal Signore nella purezza della sua verità. L’umiltà è la madre della verità, mentre la superbia è la madre di ogni menzogna. Una persona umile difficilmente è falsa. Un superbo invece mai è vero. Lui è maestro di falsità.
MOVIMENTO APOSTOLICO
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