Il Direttore dell’UNAR (Ufficio Nazionale Anti discriminazioni Razziali costituito presso la Presidenza del Consiglio, Dipartimento Pari Opportunità), Marco De Giorgi, ha commissionato e autorizzato la diffusione di tre opuscoli intitolati “Educare alla diversità a scuola” (qui quello destinato alla scuola primaria). Questi libretti, destinati agli insegnanti, hanno il preciso scopo di inculcare negli alunni, dalle elementari alle superiori, l’ideologia del gender, con pesanti avvertimenti ai docenti della pericolosità e del ruolo diseducativo di particolari indirizzi dati ai ragazzi niente meno che dalla famiglia, nonché dalla religione e dalla Chiesa. Le inaccettabili ingerenze dell’UNAR nei confronti dell’inalienabile diritto della famiglia all’educazione, sancito dall’Art.30 della Costituzione, oltre che le gravi offese alla libertà religiosa, sancita dall’Art.19 della Costituzione, hanno spinto alcuni senatori a rivolgere un’interpellanza al Presidente del Consiglio, evidenziando che l’UNAR agisce in materia non di sua competenza e viola l’obbligo di imparzialità, essendosi avvalso della consulenza di un gruppo di lavoro costituito esclusivamente da 29 Associazioni LGTB, oltre che dall’Istituto Beck, i cui notori pregiudizi antireligiosi “sono stati inseriti nei tre opuscoli con l’ennesima inaccettabile critica al ruolo educativo della famiglia e della morale cristiana”.
Ad aggravare la posizione del Direttore De Giorgi è stata oltretutto la dichiarazione del viceministro Maria Cecilia Guerra, delegata alle Pari Opportunità. Quest’ultima ha infatti evidenziato un atto di estrema gravità e cioè che il Dipartimento non è mai stato informato dell’iniziativa nonostante che i libri siano stati realizzati l’egida “Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento delle Pari Opportunità”. Per di più anche il Ministero della Pubblica Istruzione, come da espressa dichiarazione del suo Sottosegretario, Gabriele Toccafondi, è stato tenuto all’oscuro della distribuzione di questo materiale didattico fra gli insegnanti sull’intero territorio nazionale. Il vice ministro ha precisato a seguito di queste dichiarazioni di avere inflitto al direttore dell’Unar, Marco De Giorgi “una nota formale di demerito”. Questo fatto gravissimo conferma che non solo l’Unar è andato oltre le sue competenze, ma lo ha fatto tenendo all’oscuro dell’iniziativa proprio l’organo in nome del quale pretendeva d’agire. Ulteriore e non meno importante aggravante riguarda l’utilizzo improprio e non autorizzato di denaro pubblico, speso appunto per il contratto con l’Istituto Beck, per il compenso dovuto ai consulenti e per i costi di stampa e distribuzione.
Dai dati raccolti si evince che ci sono tutti gli estremi legali per parlare di peculato, reato punito dalla legge italiana con la pena della reclusione da tre a dieci anni ed è perseguibile d’ufficio. L’Associazione Giuristi per la Vita ha già inoltrarto un esposto alla Procura Regionale della Corte dei Conti del Lazio in merito a tale vicenda, ma la gravità della situazione richiede comunque che il Direttore dell’UNAR nella persona del Sig. De Giorgi si assuma le responsabilità delle proprie azioni e si dimetta urgentemente. Ogni volta che un utente firmerà questa petizione CitizenGO, verrà inviata una e-mail al Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, con la richiesta di dimissioni del Dott. De Giorgi, Direttore dell’UNAR. a cura della Redazione Papaboys
Clicca sul link, e firma la petizione: http://www.citizengo.org/it/5190-dimissioni-direttore-unar-giorgi?tc=tw&tcid=