MARCHE – MACERATA – “Benvenuto don Nazzareno nella tua chiesa che ti accoglie con un immenso abbraccio e che con grande gioia si affida ora alla tua guida e al sapiente discernimento del tuo cuore”. Così, ieri, monsignor Claudio Giuliodori, amministratore apostolico di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia, nel saluto iniziale della celebrazione per l’inizio del ministero pastorale di monsignor Nazzareno Marconi. Presentandogli la diocesi, mons. Giuliodori ha sottolineato come sia “una Chiesa sostanzialmente unita pur nella molteplicità dei doni e dei carismi” e “dinamica che merita vescovi giovani”. Come pastore, secondo “la bella immagine di Papa Francesco”, ha proseguito mons. Giuliodori, “sei chiamato ad avere l’odore delle pecore. Non temere, quello delle pecore maceratesi è un odore buono, anzi direi che più che un odore è proprio un profumo”. In questi anni, ha confidato il presule, “il profumo della fede solida, della speranza intrepida e della carità sincera di questa Chiesa mi ha accompagnato e tante volte è stato motivo di gratitudine al Signore, anche di fronte a situazioni ecclesiali un po’ meno profumate”. Il vescovo è anche un “Angelo” in quanto “mandato da Dio”. Da qui l’invito: “Come Angelo tu sarai la voce di Dio in mezzo alla tua gente, annunciatore del Suo disegno di salvezza e interprete dei segni dei tempi per guidare la comunità ecclesiale”.
“Come Angelo – ha sottolineato mons. Giuliodori – dovrai far risuonare con coraggio e senza timore il messaggio di Dio ben oltre le mura delle canoniche, nella vita sociale, culturale e civile. Anche il territorio della diocesi è attraversato dai fenomeni di inaridimento per la secolarizzazione e di disagio per le criticità economiche del momento. La parola del Vescovo è attesa e ricercata, a volte criticata ma comunque ascoltata”. In diocesi “c’è una bella tradizione di presenza del vescovo nelle scuole e nelle aziende, soprattutto a Natale, che spero tu possa continuare e ampliare”. A questa Chiesa poi “serve davvero un Angelo che sappia orientare e sostenere la forte propensione missionaria sulle orme del grande apostolo della Cina, padre Matteo Ricci. Nel suo nome, nostri missionari, presbiteri e famiglie, sono in tutto il mondo. Ci sono oltre trenta sacerdoti in missione che in questo momento sono spiritualmente uniti con noi e che hanno bisogno di essere seguiti e sostenuti senza perdere il legame con la Chiesa diocesana, così come il Seminario diocesano missionario Redemptoris Mater, preziosa culla di vocazioni al presbiterato, troverà in te una guida e un riferimento sicuro anche grazie alla tua significativa esperienza di rettore del Seminario regionale umbro”. Fonte: Agensir