Dal sito della diocesi leggiamo: La nostra chiesa Diocesana ha fatto suo l’anelito della Conferenza Episcopale Italiana negli orientamenti pastorali per il decennio 2010-2020, Educare alla vita buona del Vangelo, con l’impegno a promuovere una nuova stagione dell’Evangelizzazione con appropriati percorsi di ‘vita buona’ nei vari ambiti della vita ecclesiale proposti dal Convegno di Verona: vita affettiva, fragilità, tradizione, lavoro e festa, cittadinanza. Tale percorso è ritmato dai seguenti trienni: Educare alla Fede (2012-2015); Educare alla Speranza (2015-2018); Educare alla Carità (2018-2020). Dopo La Fede Annunciata (2012-2013) e La Fede Celebrata (2013-2014), quest’anno il Convegno rifletterà su “La Fede testimoniata o vissuta” (2014-2015). In concreto, questo anno pastorale, ha per noi, persone permanentemente da evangelizzare dall’Annuncio pasquale e santificare dalla grazia sacramentale, una valenza etico-testimoniale che possa spronare ogni credente ad una risposta concreta alla vocazione cristiana in quegli ambiti suggeriti dal Convegno di Verona e in vista del Convegno ecclesiale di Firenze per promuovere In Cristo Gesù il nuovo umanesimo.
Il 17 e 18 giugno p.v. a Teggiano, presso la chiesa di San Francesco si terrà il Convegno Diocesano sul tema: La fede testimoniata: “Credo, Signore! (Gv 9,37). Il primo giorno introdurrà il prof. Domenico Santangelo docente di teologia morale presso la Facoltà Pontificia Lateranense seguirà una videosintesi sulle attività svolte nel 2013-2014: dopo i gruppi di studio per foranie seguirà Testimoni di luce – festa, animazione e testimonianze. Giorno 18 giugno sarà ospite il Preside della Facoltà Alfonsiana di Roma, Prof. Andrej Wodka che a partire dall’icona del cieco guarito (Gv 9) ci aiuterà a riflettere su quella testimonianza “oculare” oppure fides oculata, che Gesù dona a chi lo segue come Luce del mondo. E’ affascinante il percorso che il Cieco nato fa: da uomo esistenzialmente passivo, nell’incontro con Gesù diventa espressione di obbedienza liberata e memore del bene ricevuto si espone quasi come suo apologeta: è un percorso di sequela e di vita in Cristo senza pari. Nasciamo tutti un pò ciechi: l’incontro con il Signore è illuminante: chi crede vede ed è disposto come il personaggio di Gv 9 a testimoniare la propria fede anche a costo di pagare di persona: l’espulsione dalla prima appartenenza e la nuova inclusione alla sequela di Cristo, almeno… ci vede! Fonte: www.diocesiteggiano.org
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