“Questa sera preghiamo in comunione con la Chiesa cattolica per tutte le famiglie e in particolare per quelle della nostra Chiesa particolare, per quelle in crisi, per quelle sull’orlo della separazione, per quelle colpite dalla disoccupazione, per tutte le famiglie in ansia per la vertenza Ast di Terni – ha detto monsignor Piemontese – per tutti coloro che temono o rischiano di perdere il posto di lavoro e quindi la serenità. La nostra preghiera è di sostegno a loro, alle loro preoccupazioni e difficoltà, in questo modo manifestiamo la nostra solidarietà e vicinanza, così come a tutte le situazioni difficili della nostra Chiesa particolare che sono quelle che colpiscono le famiglie della porta accanto. Che il Signore voglia esaudirci per intercessione di Maria, che noi invochiamo Madre di misericordia e regina delle famiglie, perché faccia sorgere nel nostro cuore, una luce nuova, una speranza nuova verso un modo migliore”.
In riferimento al Sinodo che si sta svolgendo in Vaticano, il presule ha poi aggiunto come i lavori dei vescovi “manifestano interesse, preoccupazione, amore della Chiesa per la famiglia. Anche interesse nostro per la famiglia; tutti noi che abbiamo sperimentato il calore e la bellezza di vivere in una famiglia e famiglia cristiana vorremmo far percepire la nostalgia di una vera famiglia”.
“Di fronte ai cambiamenti culturali, sociali, politici degli ultimi 50 anni, che hanno portato al mutamento della concezione, della natura e del valore di istituzioni quali il matrimonio, la famiglia, il divorzio, la convivenza, l’aborto, il genere, la Chiesa sente il bisogno di comprendere e approfondire questi temi. Mentre annuncia il Vangelo della famiglia, vuole trovare e proporre vie di misericordia e di amore a ogni uomo e donna dei nostri giorni, che si trova in situazioni difformi dal Vangelo”, ha concluso il vescovo. Anche le intenzioni di preghiera, lette da alcune coppie di sposi, hanno avuto un’attenzione per le famiglie che si trovano nella precarietà, per coloro che soffrono, per chi patisce gli effetti della crisi economica e della povertà e in particolare per le famiglie dei dipendenti dell’Ast “perché riconoscano in queste sofferenze l’immagine di Gesù in croce, l’unico che con la sua presenza può rafforzare l’unità della famiglia nucleo fondamentale della società”. Fonte: Agensir
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