Ieri, in una stanza del Miur, la “lezione d’inclusione” di Riccardo, gravemente disabile. Frequenta la scuola da casa, con l’istruzione domiciliare. E una volta a settimana riceve i suoi compagni, per fare lezione insieme a loro. Faraone: “Governo deve costruire base salda di risorse e opportunità”
Riccardo non può andare a scuola, così è la scuola che va da lui: pluriamputato e tracheostomizzato, si muove su una particolare sedia a ruote ed entrare in classe, per lui, sarebbe troppo complicato.Una classe però ce l’ha, presso l’Itis Einstein di Roma. E insieme a questa, ieri, è andato al ministero dell’Istruzione, per incontrare il sottosegretario Davide Faraone e raccontargli la sua esperienza di “scuola a domicilio”. Perché Riccardo le lezioni le frequenta da casa e il prossimo anno concluderà il suo ciclo di studi. “Dovrò darmi da fare”, ha detto a Faraone. “E sono sicuro che ce la farà – osserva il sottosegretario, raccontando con emozione l’incontro con Riccardo e i suoi compagni – grazie alla sua determinazione, a quella della sua famiglia, a quella degli insegnanti e dell’intera comunità scolastica, degli assistenti culturali che lo sostengono. Ma soprattutto grazie all’appoggio dei compagni di classe”.
Compagni che, dallo scorso febbraio, un giorno a settimana vanno a casa di Riccardo, per condividere con lui ciò che hanno appreso. “Una classe dislocata, viva e inclusiva, al di là di spazi fisici e mura di recinzione – commenta ancora Faraone -. Oggi nella mia stanza Riccardo e i suoi compagni hanno dato una lezione anche a me – osserva ancora – mi hanno mostrato chiaramente che la scuola non deve essere prassi, modelli consolidati, ma deve essere viva, rispondere alle esigenze di tutti gli alunni, in maniera flessibile e varia. E che ogni criticità può essere risolta con impegno e creatività, al punto tale da farne una esperienza di vita per tutti. Di fronte alle “sfide” che la disabilità comunque comporta, “il governo ha responsabilità precise e deve costruire una base salda, in termini di risorse e di opportunità, per garantire a tutti il diritto allo studio – conclude Faraone -. Non ci tiriamo indietro. Con la stessa lucidità e convinzione che ho visto nei ragazzi che mi hanno fatto visita”.
Redazione Papaboys (Fonte www.redattoresociale.it/cl)